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Indice

  1. Nietzsche, Friedrich: fase critica e illuministica
  2. Filosofia del mattino
  3. Morte di Dio

Nietzsche, Friedrich: fase critica e illuministica

In questa fase Nietzsche rompe con Wagner, che prima ammirava, perché ora lo considera un artista “decadente”. Wagner, secondo Nietzsche, incarna un idealismo e una ricerca di redenzione che ricordano la morale cristiana: una morale che soffoca gli istinti, svaluta la vita e il corpo. Critica anche la sua idea di musica, vista come mezzo per raggiungere un mondo superiore: per Nietzsche la musica non rimanda ad altro, ma esprime direttamente la forza vitale dionisiaca. Da qui nasce la convinzione che non bisogna tornare alla tragedia greca, ma portare avanti la critica ai vecchi valori della cultura occidentale. È il periodo del “leone”, simbolo della distruzione dei valori falsi. Nietzsche esalta la scienza non perché dà certezze, ma perché è un metodo liberatorio, capace di smascherare illusioni e dogmi. Per questo parla di “gaia scienza”. Prendendo esempio da discipline come chimica e paleontologia, Nietzsche sviluppa una sorta di “chimica delle idee e dei sentimenti”, per mostrare che anche essi hanno origini umane, troppo umane. L’obiettivo è denunciare come l’Occidente abbia progressivamente allontanato l’uomo dalla sua dimensione istintiva e vitale. Di conseguenza non esiste una verità assoluta: ogni conoscenza nasce da un punto di vista, e il mondo permette infinite interpretazioni.

Filosofia del mattino

La filosofia deve smascherare le credenze che la cultura occidentale ha ereditato da Socrate in poi: religione, morale, metafisica, scienza. Queste non sono verità oggettive, ma costruzioni nate da bisogni umani, soprattutto il bisogno di sicurezza. Per questo Nietzsche dice che la “filosofia del mattino” é una filosofia che “illumina”, e che mostra l’origine e la realtà umana di ciò che noi abbiamo sempre considerato assoluto. Le dottrine metafisiche hanno inventato un “mondo vero” ovvero il mondo perfetto, opposto a quello della realtà, per non affrontare il disordine e l’irrazionalità dell’esistenza. Anche Dio è un prodotto di questa tradizione: Nietzsche lo definisce “la nostra più lunga menzogna”. È un’invenzione che ha negato la vita, ma che ha avuto la funzione storica di dare ordine, sicurezza e un senso di felicità apparente.

Morte di Dio

Secondo Nietzsche è arrivato il momento di vivere senza Dio e senza tutte le illusioni metafisiche. Con la modernità, la scienza ha mostrato che queste dottrine erano solo favole. Da qui l’annuncio: “Dio è morto”. Ciò significa che l’idea di Dio non può più sostenere il sistema dei valori occidentali. Gli uomini, usando la loro stessa ragione, hanno distrutto la fede nei valori assoluti. Ma la morte di Dio lascia un enorme vuoto: non ci sono più verità certe, né punti di riferimento stabili. L’uomo moderno crede di essere diventato ateo, ma in realtà ha solo sostituito il vecchio Dio con nuovi idoli come lo Stato, il progresso, il socialismo, la stessa scienza. Non ha ancora affrontato davvero il fatto che non esistono più certezze.

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