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Concetti Chiave

  • Il "Manifesto del partito comunista" di Marx, scritto con Engels, era un testo semplice per diffondere il comunismo tra la classe operaia dell'Ottocento.
  • Marx, nato nel 1818 a Treviri, Germania, si avvicinò al comunismo durante i suoi studi a Berlino e sviluppò il suo pensiero attraverso il confronto con le filosofie di Hegel e Feuerbach.
  • Il pensiero di Marx si basa sull'importanza di agire per cambiare la società capitalistica, che vede come fondata sull'alienazione e l'espropriazione, proponendo il comunismo come soluzione.
  • Nel "Capitale", Marx analizza le leggi economiche del capitalismo, criticando il feticismo delle merci e il meccanismo del plusvalore come strumenti di sfruttamento della forza-lavoro.
  • Marx critica il socialismo utopico e sostiene che il comunismo richiede la lotta di classe e l'abolizione della proprietà privata, con l'inevitabile transizione attraverso la dittatura del proletariato.

Manifesto del partito comunista: testo divulgativo per diffondere il comunismo nelle classi sociali dell’Ottocento, in particolare la classe operaia. Essendo rivolto a persone “normali” non è difficile da capire. “Proletari di tutto il mondo unitevi”

Indice

  1. Vita e formazione di Marx
  2. Contributi filosofici e influenze
  3. Matrimonio e difficoltà economiche
  4. Trasferimenti e collaborazioni
  5. Sviluppo del socialismo scientifico
  6. Critica alla religione e struttura economica
  7. Alienazione e rapporti di produzione
  8. Teoria del valore e plusvalore
  9. Crisi del capitalismo e rivoluzione
  10. Critica al socialismo utopico

Vita e formazione di Marx

Nacque il 5 maggio 1818 a Treviri, in Germania. Era un tedesco di origine ebraica appartenente alla media borghesia, ma non aveva alcun rapporto con l’ebraismo. Inizialmente studia a Treviri, si trasferisce a Bonn e poi a Berlino, dove si avvicina agli ideali comunisti della sinistra hegeliana.

Contributi filosofici e influenze

Nel 1841 si laurea in filosofia con la tesi intitolata “Differenza tra filosofia di Democrito e quella di Epicuro”:

Confronta le filosofie di Democrito e Epicuro. Il primo era materialista e determinista, non esiste il caso ma tutto è regolato dalla legge meccanica del rapporto causa-effetto. Tutto è formato da atomi, caratterizzati solo da forma e grandezza e quindi in un perenne moto vortico che gli permette di scontrarsi. Anche per Epicuro esistono gli atomi ma sono caratterizzati anche dal peso e per questo sono in perpetua caduta: questo impedirebbe a questi di scontrarsi e quindi di interagire, quindi Epicuro ammette la possibilità di una deviazione casuale, libera e imprevedibile e quindi ammetteva la libertà nella sua filosofia. Marx concorda con Epicuro, anche se entrambe le filosofie erano materialiste, per due ragioni: la sua famiglia era liberale e per lui la libertà era un valore indispensabile. In secondo luogo perché Epicuro, proprio come Marx, aveva riportato la filosofia sulla terra. In più Epicuro voleva liberare gli uomini dalla paura degli dèi, posizione vicina a quella atea di Marx.

Materialismo di Feuerbach: “l’uomo è carne e sangue”, “l’uomo è ciò che mangia” → l’uomo è pensato come materiale ma Marx sottolinea che c’è chi mangia di più e chi di meno. Dobbiamo pensare all’uomo inserito in una società; l’uomo è ciò che si manifesta nella sua natura sociale.

Matrimonio e difficoltà economiche

Nel 1843 si sposa con una nobildonna di nome Jenny von Westphalen, colei che lo seguì per tutta la vita. Stettero insieme persino nel periodo di grande povertà, in cui Marx giunse ad affittare i vestiti.

Trasferimenti e collaborazioni

Egli tentò di ottenere il ruolo d’insegnante presso l’università, ma lo rifiutarono per le sue ideologie. Intraprese così la strada del giornalismo e ottenne un posto presso la “Gazzetta Renana”. Dopo la perdita del lavoro si trasferisce a Parigi, dove conobbe socialisti francesi come Bakunin (capo socialismo anarchico) e strinse amicizia con Friedrich Engels. Anche in Francia ha vissuto in difficoltà ed è stato costretto ad andarsene. Si trasferisce in Belgio dove pubblica i suoi scritti giovanili e uno di questi è il “Manifesto del partito comunista”, scritto con Engels e pubblicato nel 1848. E’ un testo conosciuto tuttora per la chiara e semplice esposizione.

Egli si trasferisce a Londra e resta lì fino alla morte, nel 1893.

Engels gli fornisce sostegno economico e in quel periodo Marx sviluppa uno dei suoi capolavori: “Il Capitale”. Nel corso della sua vita pubblica solo il primo libro, era un uomo molto esigente e continuava a rifare e correggere ciò che scriveva. In seguito la sua morte

Engels pubblicò anche il secondo e terzo volume (a sue spese).

Nel 1864 viene fondata la Prima internazionale che però fallì nel 1876, lui era uno degli organizzatori.

Sviluppo del socialismo scientifico

Marx cercò di costruire il socialismo scientifico: le idee si devono basare sulla struttura economica della società, il comunismo è inevitabile e ciò lo posso dimostrare scientificamente.

Tesi su Feuerbach. Nell’undicesima di questa tesi egli scrive: “i filosofi fino a oggi non hanno fatto altro che interpretare il mondo, ora si tratta di cambiare”.

Critica alla religione e struttura economica

Non è sufficiente pensare, occorre agire. Questo pensiero nasce dalla rivoluzione industriale e francese, il mondo è cambiato, si è formato il proletariato (masse di persone che lavorano nelle fabbriche) e si sono formate le lotte di classe.

I capitalisti : coloro che possiedono i mezzi di produzione (continuano ad arricchirsi).

I proletari (possiedono solo la prole, i figli) : coloro che lavoravano nelle fabbriche dei capitalisti in condizioni davvero misere.

La società capitalistica è fondata sull’alienazione, sull’espropriazione. La sua filosofia vuole mostrare il meccanismo economico di questa società e trovare un modo per agire.

Per eliminare le disuguaglianze bisogna eliminare la proprietà privata dei mezzi di produzione → Per abbattere il sistema capitalistico sono inevitabili le lotte di classe, che prenderanno il potere. Si tratta di un dominio ribaltato, la cosiddetta “dittatura del proletariato” che rappresenta la parte intermedia di una rivoluzione violenta (Bakunin sosteneva che la rivoluzione dovesse portare direttamente all’eliminazione delle classi).

In seguito bisogna arrivare all’eliminazione completa delle classi, le forme di governo dovranno cessare di esistere (il comunismo sovietico e quello cinese si trovavano nella fase intermedia di questa rivoluzione).

  • Determinare la struttura economica della società capitalistica per capirne la natura
  • Trovare un modo per combatterla

Marx si confronta con le filosofie e le economie socialiste, arrivando a formulare le sue teorie che si sono formate dopo numerose critiche (anche violente, rivolte in particolare a Hegel, agli utopisti).

Ideologie nate da Marx:

● pensiero marxista: coloro che si ispirano a Marx

● pensiero marxiano: coloro che aderiscono al pensiero dei testi di Marx

Differenza tra socialismo e comunismo:

● socialismo: nasce nell’Ottocento dal concetto di uguaglianze

● comunismo: nasce nell’Ottocento e si basa sull’eliminazione delle classi sociali e delle proprietà private dei mezzi di produzione

Nel Novecento si dividono negli strumenti da usare per raggiungere le condizioni di uguaglianza.

Marx è fortemente debitore della filosofia di Hegel, colui che pone come motore della storia la dialettica (la contraddizione).

La storia prosegue con le lotte di classe; è da Hegel che trae il concepire la storia come processo dialettico. Torna la figura del servo-padrone; Marx vede l’espressione delle lotte di classe come natura della storia.

Critica a Hegel : “Dobbiamo togliere da Hegel il guscio mistico” → deve essere una dialettica reale e non mistica (stoicismo, scetticismo, coscienza infelice → NO!)

Da filosofia astratta a filosofia concreta

Agendo come Hegel rinuncio agli oggetti reali facendone perdere la materialità, abbandono il piano della realtà concreta.

Feuerbach “esistenza concreta in concetti astratti” → ricondurre Dio all’uomo

1) Ad egli riconosce di aver ridotto la filosofia all’antropologia e al materialismo.

Però si dimentica che l’uomo non vive isolato (astrattamente), egli vive in una società e per questo la storia è una lotta di classe.

Feuerbach non ha compreso come la materialità non sia l’uomo, ma l’uomo all’interno di una struttura economica.

2) Feuerbach voleva dimostrare che la religione dovesse essere ribaltata, quindi teologia in antropologia. L’uomo è alienato da ciò che gli appartiene

- “La religione è sospiro della creatura oppressa”

- “La religione è l’oppio dei popoli

Perché nasce il sentimento religioso?

Perché l’uomo si sente oppresso, schiavo e desidera liberarsi da queste catene. Non potendolo fare, proietta i suoi dolori nella religione, illudendosi di liberarsi in un’altra vita. La religione nasce dalla condizione sociale. Secondo Marx è inutile combattere la religione, bisogna combattere la struttura economica che l’ha creata.

Alienazione e rapporti di produzione

Siamo una società con determinati rapporti di produzione. C’è chi possiede i mezzi di produzione e chi non li possiede. Uno stato capitalista produrrà un sistema giuridico coerente con questo sistema → tutto è prodotto dalla struttura economica.

Questa società è frutto di una disuguaglianza enorme. Finché non si eliminerà la proprietà, la società rimarrà ingiusta. E’ inutile stare lì a combattere, dobbiamo combattere la società stessa.

- Forze produttive : uomini (forza-lavoro), mezzi di produzione, conoscenze tecniche-scientifiche;

- Rapporti di produzione : classi (capitalismo-operaio), modo di produzione (rapporto scientifico che si sviluppa nella storia);

- Quello che non è di base materiale o economica: sovrastruttura, ovvero dimensioni collettive che nascono dalla base materiale.

→ Se non c’è la proprietà privata non ci sono le classi e così non ci sono più oppressi e oppressori.

Ideologia: sistema di idee particolari e relative, che si presentano come assolute.

La struttura economica determina la struttura ideologica.

Umanesimo di Marx:

- lavoro

- alienazione

- materialismo storico

Chi è l’uomo? L’uomo è prassi, trova la dignità in ciò che è in grado di costruire, si realizza nel lavoro. Il lavoro è l’attività che lo distingue dagli animali (produrre attraverso un progetto).

Il lavoro è però alienato → l’uomo perde qualcosa che appartiene alla sua natura

Abbiamo quattro tipi di alienazione:

1) Alienazione del prodotto : l’operaio produce merci che non gli appartengono (né le materie prime né gli strumenti). Il prodotto diventa estraneo e ostile all’operaio; tanto più il prodotto diventa ricco, tanto più l’operaio si impoverisce.

2) Alienazione dell’attività : l’uomo non si afferma nel lavoro (l’attività), egli si sente se stesso solo al di fuori del lavoro.

3) Alienazione rispetto alla propria essenza : egli perde il senso della sua essenza, non è più creativo.

4) Alienazione rispetto agli altri uomini : separazione/conflitto tra le classi e tra coloro che gli appartengono; competizione all’interno delle classi.

Nei rapporti umani diventa importante solo il materiale, il denaro. Tutto viene sacrificato per la merce.

Hegel utilizzava il termine “alienazione” per indicare il momento in cui l’Idea esce da sé e si oggettiva in qualcosa di altro (la natura) rispetto al pensiero puro. A seguito dell’alienazione, avviene la disalienazione, ossia il ritorno dell’idea a se stessa come Spirito.

La religione stessa è una forma di alienazione: l’uomo, come essere finito, trasferisce le proprie qualità in un altro ente (Dio) considerato oggettivamente esistente.

Teoria del valore e plusvalore

Marx esamina le leggi economiche che stanno alla base del sistema capitalistico.

Adam Smith, David Ricardo:

Karl Marx eredita, rielaborandola, la teoria del valore dei classici, secondo cui la fonte ultima del valore è il lavoro, e nello stesso tempo opera una rottura nei loro confronti. Quello che mutua è l'idea, già rintracciabile in Adam Smith e fatta propria da David Ricardo, che il lavoro sia la fonte della ricchezza e che il valore sia determinato dalla quantità di lavoro contenuto nelle merci (lavoro incorporato).

Secondo Marx loro hanno commesso un errore, hanno capito il meccanismo della società e li hanno ritenuti modificabili, quando in realtà non lo sono. Non hanno compreso la natura conflittuale del sistema capitalistico.

Marx nega l’esistenza di leggi universali dell’economia: ogni formazione sociale ha leggi storiche specifiche.

Il punto di partenza è l’analisi della merce. In essa si distinguono:

- il valore d’uso, cioè la sua utilità, la sua capacità a rispondere a determinati bisogni;

- il valore di scambio, ossia qualcosa di uguale in merci diverse (di differente valore d’uso), che le rende scambiabili in differenti proporzioni.

Esempio : se io pianto degli asparagi e questi richiedono un tempo di lavoro più lungo, costeranno di più. Ciò che crea valore è il lavoro, la forza lavoro. Anche questa è una merce, perché viene comprata da una fabbrica.

L’atteggiamento dell’economia politica che considera le merci come entità aventi valore di per sé per Marx è perciò “feticismo”. Dietro alla merce c’è il lavoro dell’uomo. Gli scambi di merci non sono rapporti tra cose, ma tra persone.

Il capitalismo si distingue dai precedenti sistemi produttivi in quanto finalizzato al profitto e non al consumo:

Ciclo produttivo precapitalistico: Merce → Denaro → Merce.

Merce scambiata con altre merci attraverso il denaro

Ciclo produttivo capitalistico: Denaro → Merce → Denaro’

Ricevo più denaro di quello che avevo all’inizio

Tale ciclo implica l’esistenza di un “misterioso” plusvalore (D' − D):

- non può venire dal denaro (mezzo di scambio) né dallo scambio (tra valori equivalenti);

- in realtà, l’origine del plusvalore sta nella “merce particolare” che è acquistata dal capitalista: la forza-lavoro;

- ha come valore d’uso la capacità di produrre valore (di scambio).

Il plusvalore è quindi determinato dallo sfruttamento della forza-lavoro. Il salario del lavoratore rispetto al valore della merce prodotta è inferiore.

Il capitalista compra dall’operaio la forza lavoro e la paga, come le altre merci, con ciò che basta per riprodurla (quanto basta a mantenere in vita l’operaio). Di una giornata lavorativa dell’operaio:

- solo una parte (tempo di lavoro necessario) serve a produrre il valore del suo salario;

- tutto il resto (tempo di lavoro supplementare) va a vantaggio del capitalista.

Profitto ≠ Plusvalore

Per aumentare il profitto il capitalista deve aumentare il plusvalore:

- aumentando il tempo di lavoro supplementare (plusvalore assoluto), attraverso l’allungamento dell’orario di lavoro;

- riducendo il tempo di lavoro necessario (plusvalore relativo), ossia incrementando la produttività attraverso cooperazione, manifattura e grande industria.

Ma l’accrescersi della produttività causa le crisi di sovrapproduzione:

- determinate dalla sovrabbondanza di beni;

- superate attraverso distruzione di beni, licenziamenti e conquista di nuovi mercati, il che porterà solo a nuove più gravi crisi.

La società si polarizza in due sole classi antagonistiche, laddove i proletari tendono a crescere mentre i capitalisti a diminuire, finché la contraddizione tra le forze di produzione sempre più sociali ed il carattere privatistico dei rapporti di produzione determina la fine del sistema capitalistico stesso.

Crisi del capitalismo e rivoluzione

Il sistema capitalistico ha molte concorrenze, per questo, con l'obiettivo di aumentare i profitti si cerca di abbassare il più possibile i salari.

I grandi gruppi industriali si sono costruiti seguendo questo organismo, in cui il grande batte il piccolo. Il problema di fondo è che i costi del capitale costante porteranno ad avere un profitto sempre minore. In questo modo il sistema crollerà, e in base alla politica che c’è al momento del crollo si formerà una nuova società.

- abolizione della proprietà privata;

- dittatura del proletariato;

- perfetta entità tra società e politica, dove non ci sarà più bisogno di partiti o rappresentanti.

Critica al socialismo utopico

Nel primo Ottocento non c’era solo il socialismo scientifico di Marx, vi era ad esempio il socialismo utopico, criticato da Marx.

- Charles Fourier, socialista utopico;

- Robert Owen, socialista utopico che tentò di formare fabbriche socialiste in America;

- Pierre-Joseph Proudhon, scrisse “Filosofia della miseria”, testo criticato da Marx con la “Miseria della filosofia”.

Secondo Marx questi sono i problemi di questi socialisti:

- pensare che il socialismo si possa realizzare attraverso la collaborazione tra classi (non dobbiamo illuderci perché il capitalismo si basa sulle lotte di classe);

- la loro critica non è sostenuta da una rigorosa politica economica, è solo morale;

- non vi è nessun compromesso con lo stato borghese.

L’erede naturale di Marx è Lenin.

Marx La rivoluzione è possibile solo nei paesi industriali.

Lenin Marx è un grande ma la rivoluzione posso farla anche in un paese non industrializzato.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'importanza del "Manifesto del partito comunista" scritto da Karl Marx?
  2. Il "Manifesto del partito comunista" è un testo divulgativo scritto da Marx ed Engels per diffondere il comunismo tra le classi sociali dell'Ottocento, in particolare la classe operaia. È noto per la sua chiara e semplice esposizione e per il famoso slogan "Proletari di tutto il mondo unitevi".

  3. Quali sono le principali influenze filosofiche su Karl Marx?
  4. Marx è stato influenzato dalla filosofia di Hegel, in particolare dalla dialettica, e dal materialismo di Feuerbach. Tuttavia, ha criticato entrambi per non aver considerato adeguatamente la realtà concreta e la struttura economica della società.

  5. Come descrive Marx il concetto di alienazione nel sistema capitalistico?
  6. Marx descrive l'alienazione come una condizione in cui l'operaio è separato dal prodotto del suo lavoro, dall'attività lavorativa stessa, dalla sua essenza creativa e dagli altri uomini, a causa della struttura economica capitalistica che privilegia il profitto rispetto al benessere umano.

  7. Qual è la differenza tra socialismo e comunismo secondo Marx?
  8. Secondo Marx, il socialismo si basa sul concetto di uguaglianza, mentre il comunismo mira all'eliminazione delle classi sociali e della proprietà privata dei mezzi di produzione. Nel Novecento, queste ideologie si sono differenziate ulteriormente nei metodi per raggiungere l'uguaglianza.

  9. Qual è la critica di Marx al sistema capitalistico e come propone di superarlo?
  10. Marx critica il capitalismo per la sua natura di sfruttamento e alienazione, dove il profitto è ottenuto a spese della forza-lavoro. Propone di superarlo attraverso la lotta di classe, l'abolizione della proprietà privata e l'instaurazione del comunismo, che eliminerebbe le disuguaglianze sociali.

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