Concetti Chiave
- Il plus valore, secondo Marx, nasce nella produzione dove il capitalista paga al lavoratore un salario inferiore al valore del suo lavoro, generando profitto dal lavoro non retribuito.
- Per aumentare il plus valore, il capitalista estende la giornata lavorativa e investe in nuovi strumenti per migliorare la produttività.
- Gli investimenti sono diretti sia nelle strutture aziendali che nei salari, ma il progresso tecnologico favorisce chi investe nelle strutture rispetto ai salari.
- La concentrazione del capitale porta al monopolio e influenza la politica imperialista degli stati, con una riduzione delle piccole imprese.
- La rivoluzione comunista, secondo Marx, abolisce la proprietà privata, socializza i mezzi di produzione e porta alla fine dello stato borghese attraverso una dittatura del proletariato.
Indice
Origine del plusvalore
Secondo Marx l’origine del plus valore viene nel momento della produzione perché il capitalista truffa il salariato: costui non possiede mezzi di produzione, ma possiede il lavoro, che vende al capitalista, ma riceve in cambio un salario di valore inferiore rispetto al suo lavoro. Il plus valore è il lavoro non retribuito.
Investimenti e produttività
Il profitto discende dal plus valore, ma parte del plus valore è reinvestito nell’impresa. Il capitalista per accrescere il plus valore aumenta la giornata lavorativa (il tempo), ma ci sono dei limiti fisiologici. Allora decide di aumentare la produttività (in un’ora invece di 1 kg di prodotto, ne fa 2), perciò interviene la necessità di nuovi strumenti di lavoro.
Gli investimenti del capitalista sono di due tipi: nelle strutture dell’impresa o nel pagare i salari. In percentuale chi investe in strutture aumenta, per via del progresso tecnologico, rispetto a chi paga i salari. Ma chi trae guadagno è chi paga, poiché chi investe, aumentando gli investimenti fa diminuire il plus valore, quindi anche il guadagno.
Concentrazione e monopolio
Il capitalista inizia divorando altri capitalisti. Si passa da tante piccole imprese, a poche grandi imprese, perciò si tende a concentrate, al monopolio. Il capitalista determina anche la politica imperialista degli stati.
Rivoluzione comunista
Secondo Marx tutto ciò che porta alla crisi del capitalismo è proprio il modo in cui è strutturato e questo autoannientamento è un processo dialettico, che crea le premesse per la rivoluzione comunista: il cambiamento di struttura avviene in modo violento, rivoluzionario. La rivoluzione comunista è diversa dalle precedenti perché non muta la proprietà privata, ma la abolisce. (Per esempio con la rivoluzione francese si passa da un possesso feudale ad uno borghese.) I mezzi di produzione sono socializzati: non c’è più il capitalista, né il plus valore, né lo sfruttamento. La rivoluzione comunista porta all’abbattimento dello stato borghese e di tutte le sue forme istituzionali. Secondo Marx il sistema democratico è una sovrastruttura del sistema economico capitalistico, perciò alla fine del processo lo stato scomparirà (ciò era sostenuto anche dagli anarchici, ma costoro lo volevano attuare subito e con metodi propri, come attentati), ma prima ci sarà una fase intermedia, detta “dittatura del proletariato”, ovvero la dittatura della maggioranza, degli oppressi, sulla minoranza, sui capitalisti. Le forme concrete sono:
- la sostituzione di eserciti armati con operai armati;
- la soppressione del parlamentarismo, sostituito da consigli di delegati (soviet) eletti a suffragio universale, revocabili in ogni momento, con uno stipendio pari a quello degli salariati (come nella comune di Parigi);
- lo stesso stipendio dei salariati va ad ogni carica pubblica.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine del plus valore secondo Marx?
- Come il capitalista cerca di aumentare il plus valore?
- Qual è il ruolo degli investimenti nel sistema capitalistico secondo Marx?
- Cosa comporta la rivoluzione comunista secondo Marx?
Secondo Marx, l'origine del plus valore avviene durante la produzione, quando il capitalista paga al salariato un salario inferiore al valore del suo lavoro, generando così lavoro non retribuito.
Il capitalista cerca di aumentare il plus valore estendendo la giornata lavorativa o aumentando la produttività attraverso nuovi strumenti di lavoro, nonostante i limiti fisiologici.
Gli investimenti nel sistema capitalistico sono di due tipi: nelle strutture dell'impresa o nel pagamento dei salari. Tuttavia, chi investe in strutture tende a ridurre il plus valore e quindi il guadagno, mentre chi paga i salari trae profitto.
La rivoluzione comunista, secondo Marx, comporta l'abolizione della proprietà privata, la socializzazione dei mezzi di produzione, l'eliminazione del capitalista e del plus valore, e la fine dello sfruttamento, portando all'abbattimento dello stato borghese e delle sue istituzioni.