Giuli4.1848
Ominide
8 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Thomas Kuhn ha rivoluzionato la comprensione dello sviluppo scientifico, introducendo l'idea che la scienza evolve attraverso cesure e non in modo lineare e cumulativo.
  • La teoria di Kuhn distingue tra "scienza normale" e "scienza rivoluzionaria", dove anomalie non spiegabili portano a un cambio di paradigma.
  • I presocratici erano impegnati nella comprensione dell'archè, ma non possedevano un'unica scienza normale, riflettendo una varietà di paradigmi condivisi.
  • Platone, influenzato dai sofisti, si sposta da una scienza della natura a un'etica pratica basata su idee immutabili, rifiutando la conoscibilità scientifica della natura.
  • Aristotele contesta la visione di Platone, sostenendo che il mondo fisico è conoscibile scientificamente senza necessità di entità immutabili separate.

Indice

  1. L'epistemologia di Thomas Kuhn
  2. Il ciclo di Kuhn e la scienza
  3. La filosofia platonica e i presocratici
  4. Il ruolo dei sofisti e Platone
  5. Aristotele e la conoscenza del mondo fisico

L'epistemologia di Thomas Kuhn

Un importante epistemologo, che ha aperto la strada a questo genere di indagini si chiama Thomas Kuhn. Nel 1962 pubblica “La struttura delle rivoluzioni scientifiche”, e il suo obiettivo è quello di dimostrare come lo sviluppo della scienza non abbia un andamento lineare e cumulativo. Mette in discussione questa visione della conoscenza e mostra che la storia della scienza è attraversata da cesure epistemologiche, salti qualitativi. I termini di temporali che sembrano essere in continuità in realtà sono discontinui, perché incompatibili. Sulla base di queste sue ricerche, ha elaborato una teoria delle teorie. Le teorie sono delle strutture con dei livelli più o meno profondi: ci sono dei principi di fondo che sono il cuore della teoria (se vengono tolti la teoria non regge più) e ci sono dei principi più superficiali (che possono essere anche cambiati). Quando infatti una teoria scientifica non riesce a spiegare un dato, prova a cambiare i suoi principi superficiali per allargare il dominio dello spiegabile. Quando però sono troppi i dati che non riesce a spiegare, la teoria diventa sempre più complessa violando il principio di economia esplicativa; infatti arriva una nuova teoria che riesce a spiegare il dato in modo più semplice.

Il ciclo di Kuhn e la scienza

La sua ipotesi dunque si chiama ciclo di Kuhn: lui fa una distinzione tra scienza normale (quella che tutti stanno praticando in un certo periodo) e scienza rivoluzionaria. Durante la fase della scienza normale, i ricercatori usano i dati per spiegare i fenomeni. Ad un certo punto, però succede che si presentano delle anomalie, delle cose che la teoria non riesce a spiegare; dunque la teoria comincia a modificarsi un po’ a livello superficiale, ma le complicazioni sono sempre più problematiche. Si arriva ad una fase di deriva del paradigma (tralasciando che ci sono anche una serie di fasi intermedie). Arriva quindi una fase di rivoluzione paradigmatica, in cui viene elaborata una nuova teoria per la quale tutte le cose che non si riuscivano a spiegare con la teoria precedente riescono ad essere spiegate ora. Quindi poi ricomincia il circolo, la nuova teoria prima o poi incontrerà dei dati che non riuscirà a spiegare, ecc.. Quindi quello che Kuhn vuole dire è che la conoscenza non si sviluppa in modo lineare , le teorie hanno una struttura, si modificano e se ne creano delle nuove.

La filosofia platonica e i presocratici

Se noi utilizziamo questo modello (o una variante di questo modello) per contestualizzare la filosofia platonica all’interno della filosofia arcaica classica, vediamo che ci sono una serie di pensatori (presocratici) che facevano indagini su cosa fosse l’archè, sulla natura, ecc.. virtualmente relative a tutto. Alla base di tutto c’era l’idea che bisognava capire l’archè di tutte le cose.

(Qui vediamo che il modello di Kuhn non si applica perfettamente alla fase presocratica della filosofia antica. In questo caos non abbiamo un’unica scienza normale, ma diversi paradigmi, che però condividono alcune assunzioni di fondo).

Naturalmente questi pensatori pensano di scoprire la verità, vogliono acquisire una conoscenza salda, sulla base del presupposto che per essere una persona moralmente degna, devi avere un posto all’interno del tutto. Quindi la “scienza normale “ possiamo ora dire che era quella dei fisiologi.

L’indagine sulla natura, inteso nel senso dei presocratici, non c’è più. C’è un focus sulla conoscenza pratica etico-politica. C’è un dialogo platonico che è relativo alla scienza della natura, Il Timeo, ma significativamente in questo dialogo platone dice che non è possibile un sapere scientifico della natura. Qualsiasi discorso sulla natura è verosimile. Platone dice che non può fondare la sua scienza pratica sulla conoscenza della natura, quindi su cosa la fonda? Sulle idee. Platone ipotizza che esistano delle entità non sensibili (non per questo non vere).

Il ruolo dei sofisti e Platone

Quello che spiega questo passaggio tra la scienza normale dei fisiologi, e questa posizione di Platone, sono in gran parte i sofisti, che avevano attaccato i fisiologi. I sofisti fanno vedere tutte le fallace, gli errori argomentativi, che ci sono all’interno della produzione dei presocratici. Arrivano alla conclusione che in realtà l’assunto di fondo dei fisiologi, ossia l’esistenza della realtà e la possibilità di comprenderla, in realtà è falso. La scienza della natura a questo punto sembra distrutta.

Platone condivide con alcuni dei fisiologi, in particolare Eraclito, l’idea che la natura è in continuo mutamento, e i suoi principi epistemologici prevedono che sia possibile conoscenza scientifica solo di ciò che è immutabile. Nel Timeo, Platone dunque arriva alla conclusione che la natura non è scientificamente indagabile. La conoscenza teoretica fine a sé stessa viene messa in secondo piano, e diventa di primo piano elaborare una conoscenza pratica da fondare su presupposti diversi di quelli dei sofisti.

Il tipo di etica che Socrate praticava non era confortante, non si arrivava mai ad una conclusione, le persone hanno bisogno di certezze, non si può vivere ricercando all'infinito. Platone si distingue da socrate perché offre delle certezze, anche se la teoria delle idee è presentata come un’ipotesi. Platone con la sua filosofia ci offre oggetti di conoscenza scientifica, non percepibili, ma alla base della nostra conoscenza pratica, i quali sono in una certa relazione con gli enti sensibili.

Aristotele e la conoscenza del mondo fisico

Cosa fa Aristotele? Non è convinto riguardo l’impossibilità di elaborare una conoscenza del mondo fisico. Elabora una teoria del mutamento, in base alla quale tutte queste caratteristiche della realtà fisica non sono incompatibili con la sua conoscibilità scientifica. Anche assumendo che qualcosa per far si che sia suscettibile di conoscenza scientifica deve essere immutabile ed eterno, data la struttura e la natura del mutamento e degli enti fisici, questi sono perfettamente attribuibili agli enti fisici stessi (naturalmente considerati sotto un certo rispetto). Questo significa che non c’è più bisogno di una teoria dei due mondi, non c’è più bisogno di dire che la natura non sia indagabile. In secondo luogo significa che per fondare una teoria della conoscenza forte, non c’è più bisogno di basare la conoscenza su entità ipotizzate in un mondo diverso dal nostro. Quello che il mondo fisico ci offre è tutto ciò che ci serve secondo Aristotele. La filosofia di Aristotele può essere intesa come un salvataggio del paradigma naturalistico dei presocratici (messa alla deriva dai sofisti, in parte arginata da Platone).

Domande da interrogazione

  1. Chi è Thomas Kuhn?
  2. Thomas Kuhn è un importante epistemologo che ha pubblicato "La struttura delle rivoluzioni scientifiche" nel 1962.

  3. Cosa sostiene Thomas Kuhn sulla conoscenza scientifica?
  4. Thomas Kuhn sostiene che lo sviluppo della scienza non è lineare e cumulativo, ma è caratterizzato da cesure epistemologiche e salti qualitativi.

  5. Cosa sono le teorie secondo Thomas Kuhn?
  6. Le teorie sono strutture con livelli più o meno profondi, con principi di fondo che sono il cuore della teoria e principi più superficiali che possono essere cambiati.

  7. Cosa succede durante la fase della scienza normale secondo il ciclo di Kuhn?
  8. Durante la fase della scienza normale, i ricercatori usano i dati per spiegare i fenomeni, ma quando si presentano anomalie che la teoria non riesce a spiegare, si arriva a una fase di deriva del paradigma e successivamente a una rivoluzione paradigmatica.

  9. Come si differenzia la filosofia di Platone da quella dei presocratici?
  10. La filosofia di Platone si differenzia da quella dei presocratici perché si focalizza sulla conoscenza pratica etico-politica e si basa sul concetto di idee, mentre i presocratici si concentravano sull'indagine della natura.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community