pexolo
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Concetti Chiave

  • Husserl si oppone alle correnti filosofiche che negano la prospettiva speculativa della filosofia, proponendola come teoria.
  • La fenomenologia di Husserl si concentra sull'intenzionalità della coscienza, vista come apertura ontologica verso le cose.
  • Nel suo lavoro del 1913, Husserl esplora la natura idealistica della coscienza, distanziandosi dalla fenomenologia hegeliana.
  • L'oggettività della conoscenza è centrale per Husserl, vista come direzione della coscienza verso l'oggetto.
  • Critica Kant per la sua visione psicologica della coscienza, proponendo una coscienza pura, trascendentale e fenomenologica.

Indice

  1. La prospettiva di Husserl
  2. L'intenzionalità della coscienza
  3. L'opera di Husserl del 1913
  4. L'oggettività della conoscenza

La prospettiva di Husserl

Molti indirizzi filosofici contemporanei negavano alla filosofia una prospettiva speculativa, un terreno di conoscenze contenutistiche, mentre Husserl si pone controcorrente, insistendo sul concetto di filosofia come «teoria».

L'intenzionalità della coscienza

La distanza dalla fenomenologia hegeliana si pone soprattutto nello studio dell’intenzionalità della coscienza, per cui la filosofia è quella teoria che parte da una riflessione della coscienza su se stessa ma non vi rimane prigioniera; in quanto organo di rappresentazione del mondo, essa è «intenzionata» nella sua essenza verso la realtà, per sé stessa è qualcosa di completamente vuoto (e perciò si ha sempre coscienza-di qualcosa), è apertura ontologica verso le cose; avere coscienza significa «in-tendere», cioè tendere verso qualcos’altro: essa fa necessariamente i conti con l’esistenza di qualcosa, che è anzitutto la sua “in-tenzione”, qualcosa che è intenzionato nella coscienza ma che, tuttavia, non dentro di essa.

L'opera di Husserl del 1913

Questo grande problema viene affrontato da Husserl nelle Idee per una fenomenologia pura e per una filosofia fenomenologica, del 1913, opera che segna la sua svolta idealistica e la conseguente diaspora di molti suoi discepoli: egli sottolinea la costitutività idealistica della coscienza, se non in senso hegeliano almeno in senso fichtiano, secondo l’idea di una coscienza che è di fronte alla realtà e che si costituisce nel suo superamento.

L'oggettività della conoscenza

L’interesse principale di Husserl resta comunque l’oggettività della conoscenza, intesa come direzione della coscienza verso l’oggetto, un’oggettività che è garantita dall’inseità degli oggetti in se stessi, ma che fa essenzialmente riferimento alla coscienza. Tale coscienza non è intenzionale perché empirica o percettiva, tutt’altro, egli accusa Kant di essere rimasto eccessivamente legato ad una dimensione psicologica-empirica-percettiva della coscienza, in un «mondo naturalistico»: per coscienza intenzionale Husserl intende una «coscienza pura», trascendentale e fenomenologica.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la prospettiva di Husserl sulla filosofia?
  2. Husserl si oppone agli indirizzi filosofici contemporanei che negano alla filosofia una prospettiva speculativa, insistendo sul concetto di filosofia come «teoria».

  3. Come Husserl definisce l'intenzionalità della coscienza?
  4. Husserl definisce l'intenzionalità della coscienza come un'apertura ontologica verso le cose, dove la coscienza è sempre coscienza-di qualcosa, tendendo verso qualcos’altro.

  5. Qual è l'interesse principale di Husserl riguardo alla conoscenza?
  6. L'interesse principale di Husserl è l'oggettività della conoscenza, intesa come direzione della coscienza verso l’oggetto, garantita dall’inseità degli oggetti ma riferita essenzialmente alla coscienza.

Domande e risposte

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