Concetti Chiave
- Gadamer, pur essendo allievo di Heidegger, afferma il primato della domanda nell'esperienza ermeneutica, contraddicendo l'importanza dell'ascolto sottolineata dal maestro.
- La logica di domanda e risposta in Gadamer si oppone alla concezione logocratico-filosofica, che ha perso la capacità dell'ascolto.
- Gadamer riconosce che, secondo Socrate, il domandare è più difficile del rispondere, e l'interrogare non può essere il tratto fondamentale del pensare.
- Socrate viene visto come un prototipo dello psicologo moderno per la sua capacità di indirizzare le domande verso l'autentico ascolto dell'altro.
- Heidegger cerca di far emergere il significato nascosto del λέγειν, perso nella preoccupazione di un lògos focalizzato sul dire e discorrere.
Heidegger e Gadamer - Domandare e rispondere
Nonostante Gadamer sia stato allievo di Heidegger, nonostante sia cosciente di quanta importanza il maestro abbia dato all’ascolto, tuttavia in Verità e metodo (pur riconoscendo che l’ascolto è un modo più profondo, più fondamentale di aprirsi all’altro, di mettersi in relazione con gli altri) afferma chiaramente che l’esperienza ermeneutica avviene attraverso una logica di domanda e risposta, ancora una volta quindi sancisce il primato ermeneutico della domanda.
Nonostante inizialmente avesse affermato che l’essere legati gli uni agl’altri significava sempre e solo ascoltarsi reciprocamente, alla fine Gadamer si contraddice. Il dire, il domandare potrebbe rivelarsi un procedimento apparentemente filosofico, ma effettivamente soltanto logocratico, in quanto si riconosce una concezione primaria del dire, che tuttavia ha smarrito la capacità dell’ascolto. Anche secondo Gadamer, una delle grandi intuizioni che troviamo nella presentazione platonica di Socrate è quella secondo cui, all’opposto di ogni opinione comune, il domandare è più difficile del rispondere; nell’interrogare socratico già emergeva che il tratto fondamentale del pensare non può essere l’interrogare, ma deve essere “l’ascolto della parola da ciò cui ogni interrogare si volge nell’atto che pone la domanda sull’essenza”. Socrate viene, odiernamente, associato dalla pratica filosofica quasi al prototipo dello psicologo moderno, proprio perché ha un’eccezionale capacità di raccogliere quel che è giusto, di indirizzare le proprie domande all’autentico ausculto dell’altro, all’immersione del proprio sé nella soggettività dell’altro. Ciò che intende compiere Heidegger attraverso la sua riflessione sul linguaggio non è un mero studio sul mutamento di significato di certe parole, né un virtuosismo linguistico e analitico ma, al contrario, è «un urtarsi in un evento la cui enormità si nasconde ancora in una semplicità finora inosservata», cioè che è talmente enorme da apparire in una semplicità inosservata; Heidegger vuol fare emergere, in tutta la sua pregnanza, quel significato del λέγειν che è andato smarrito nella vertiginosa affermazione di un lògos tutto preoccupato al dire e al discorrere.Domande da interrogazione
- Qual è la posizione di Gadamer riguardo all'importanza dell'ascolto nell'esperienza ermeneutica?
- Come viene interpretato il ruolo del domandare e del rispondere nella filosofia di Socrate secondo Gadamer?
- Qual è l'obiettivo di Heidegger nella sua riflessione sul linguaggio?
Gadamer riconosce l'importanza dell'ascolto come un modo profondo di aprirsi agli altri, ma afferma che l'esperienza ermeneutica avviene attraverso una logica di domanda e risposta, sancendo il primato della domanda.
Gadamer sostiene che, contrariamente all'opinione comune, il domandare è più difficile del rispondere. Socrate è visto come un prototipo dello psicologo moderno per la sua capacità di indirizzare le domande verso l'autentico ascolto dell'altro.
Heidegger non intende solo studiare il mutamento di significato delle parole, ma vuole far emergere un significato del λέγειν che è stato smarrito, evidenziando un evento enorme nascosto in una semplicità inosservata.