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Concetti Chiave

  • La Fenomenologia dello Spirito di Hegel esplora il percorso dialettico dello spirito verso la consapevolezza assoluta, paragonandolo a un romanzo di formazione.
  • Il concetto di autocoscienza è centrale, poiché il confronto con gli altri è essenziale per la crescita personale, esemplificato dal rapporto servo-padrone.
  • Il pensiero gnoseologico viene superato, poiché soggetto e oggetto coincidono, rendendo la conoscenza un atto di autocoscienza.
  • Stoicismo e scetticismo sono momenti dialettici che illustrano la ricerca dell'autosufficienza e la messa in discussione della realtà.
  • La coscienza infelice rappresenta il conflitto tra la trascendenza religiosa e la ricerca di senso nella realtà storica e umana.

Fenomeno: apparizione dello spirito, descrizione del cammino dello spirito.

È quasi un romanzo, un romanzo di formazione che indica un percorso. In questo viaggio il viaggio lo compie l'assoluto ma anche la coscienza individuale, è la storia di una progressiva presa di coscienza.

Indice

  1. Significato della fenomenologia
  2. Il percorso dello spirito
  3. Il panlogismo dinamico
  4. Il romanzo di formazione
  5. Il dualismo gnoseologico
  6. Il confronto dialettico
  7. La dinamica servo-padrone
  8. Il cambiamento dialettico
  9. Autocoscienza e lotta
  10. Stoicismo e scetticismo
  11. Religione e coscienza infelice
  12. Il cristianesimo e la frustrazione
  13. Conclusione sulla ricerca del senso
  14. Marx e la dialettica
  15. Esistenzialismo e interdipendenza

Significato della fenomenologia

Il termine fenomenologia significa ciò che appare.

In questa prospettiva il fenomeno è come si manifesta la verità, l'assoluto, l'essenza del mondo. Questo testo racconta il processo dialettico attraverso cui lo spirito si eleva sempre di più acquisendo sempre più consapevolezza, coscienza, fine ad arrivare al sapere assoluto. È un percorso che riguarda anche noi come persone singole, abbiamo il piano individuale, lo spirito di ciascuno di noi, e poi abbiamo il piano dell'assoluto. Questi due piani di sovrappongono in continuazione.

La fenomenologia descrive la strada percorsa la strada della coscienza umana, intesa singolarmente o interamente, per raggiungere lo spirito ed arrivare alla piena consapevolezza di noi stessi.

Il percorso dello spirito

Questo libro racconta il progressivo svelamento che lo spirito ha di se stesso, anche lo spirito ha bisogno di prendere coscienza di se stesso.

Il panlogismo dinamico

Panlogismo di tipo dinamico→percorso attraverso la storia, si parla di società antiche del medioevo. lo spirito fa un percorso che attraversa la storia e Hegel si servirà di determinati momenti storici per dire che lo spirito ha scoperto una certa cosa, certi momenti storici hanno una valenza filosofica.

La storia non è un insieme di fatti duri e bruti, ma è un percorso in cui si manifesta un senso.

Se si cerca l'assoluto lo si può trovare solo nel percorso che si è fatto attraverso la storia, è li ce l'assoluto si sviluppo progressivamente attraverso la dialettica.

Il romanzo di formazione

È un romanzo di formazione→il senso dei romanzi di formazione è che ci sia un evoluzione dei personaggi.

Nella prima parte del romanzo di analizza la coscienza, l'autocoscienza e la ragione

Il dualismo gnoseologico

Nel percorso conoscitivo soggetto e oggetto coincidono non c'è più dualismo gnoseologico. Una conoscenza è sempre una autocoscienza perché non ce nulla al di fuori.

Esiste una res è un pensiero che conosce la res, ma sappiamo che nella prospettiva Hegeliana, reale è razionale e razionale è reale e quindi essere e pensiero sono un unica sostanza. L'approfondimento della mia coscienza diventa una sorta di progressiva autocoscienza. L'arricchimento che per me è possibile è conoscere sempre meglio me stesso e l'assoluto fa la stessa cosa con la storia.

Il confronto dialettico

A questo punto Hegel intraprende un percorso a tappe della storia dell'umanità.

È uno spirito che si confronta e confrontandosi si arricchisce.

Riguarda il tema della relazione con gli altri. Il confronto è un aspetto fondamentale dell'esistenza attraverso la quale mi rafforzo. Per avere maggiore sicurezza di me e conoscere me stessa io devo confrontarmi con gli altri. C'è bisogno del confronto degli altri per crescere.

La dinamica servo-padrone

Hegel individua questo rapporto in un momento della storia antica: il momento della schiavitù in cui c'è un rapporto tra il servo padrone. Noi siamo condannati a vivere nella dinamica servo-padrone. Chi è il padrone? Il padrone è colui che si è messo in gioco, che ha rischiato la sua vita fisica e che ha sottomesso l'altro. Invece chi è il servo? è colui che ha avuto paure di affrontare questa lotta, ha preferito avere la vita fisica salva e rimanere nella sua condizione di inferiorità pur di non mettersi in gioco, in questo modo è diventato dipendente dal padrone. Questo rapporto porta al soccombere del servo. È un rapporto dialettico.

Il cambiamento dialettico

Il movimento dialettico può innescare un cambiamento: perché il padrone diventerà servo e il servo diventerà padrone. Perché? Il padrone in questo modo diventa dipendente del servo (il padrone ordina al servo di fare quello che vuole), è padrone nella misura che fruisce e gode delle cose che il servo gli fa. Il padrone ha bisogno che il servo lavori e che produca i prodotti che gli servono. Il padrone prima sapeva fare le cose ma poi delega questa funzione al servo e il padrone perde il controllo di questa cose perché gli le fa il servo. Il servo invece impara a fare le cose e questo gli da una maggiore consapevolezza di se, e ciò garantisce la libertà. Il padrone poi nel momento in cui rende servo il servo non ha più di fronte a se qualcuno di volitivo ha di fronte a se un essere obbediente che non serve a niente, per crescere abbiamo bisogno non di cose ma di persone che hanno una loro capacità di pensiero e di volere. Il padrone perde la possibilità di aver di fronte un polo dialettico. Il servo ha tutti i giorni qualcuno che lo mette alla prova. Il padrone si impoverisce a livello coscienziale, mentre il servo ha di fronte una volontà forte con cui confrontarsi.

Cosa ci lascia questa figura:

• Nessuno di noi è solo, (Il vero è l'intero) noi siamo interdipendenti, c'è sempre un interdipendenze di coscienze.

• La libertà è una conquista, il padrone è padrone perché si è conquistato la libertà. Chi non rischia sta sotto.

• È la lotta a stabilire la gerarchia tra le persone. La guerra stabilisce il valore di una persona, più si è lottatori più si vale

• La storia è storia di lotta. È storia di lotta di classe ( Marx e teorie evoluzionistiche)

Dietro questo discorso si può cogliere la mentalità che si affermerà nell'800.

Autocoscienza e lotta

L'autocoscienza si realizza nella lotta, la lotta premia il più forte.

Stoicismo e scetticismo

Autocoscienza: la liberazione dall'autocoscienza. Stoicismo e Scetticismo.

Abbiamo altri tre momenti dialettici

• Stoicismo

• Scetticismo

Coscienza infelicireligione ebraica e cristiana

Corrente filosofica che rivendica la posizione del saggio, della persona che è felice anche nel dolore, che sa controllare i suoi sentimenti. Lo stoicismo è una filosofia che Hegel apprezza perché anche nello stoicismo c'era una sorta di panlogismo e panteismo. Lo stoicismo aveva predicato il distacco dalla passioni, bisogna essere apatici. Per gli stoici bisognava vivere in uno stato di insensibilità, il soggetto in questo modo poteva essere liberi, la passione rende ciechi.

L'uomo è libero anche se in catene.

Si è liberi anche se apparentemente si è messi in una condizione di inferiorità. L'autocoscienza cerca di liberarsi dalla passioni del mondo, cerca l'autosufficienza, la libertà da tutte le cose che lo circondano. Lui riconosce un limite, si è liberi in forma astratta. Il confronto con la realtà che non regge.

Lo spirito che procede intraprende la via dello scetticismo, che mette in discussione tutto, anche l'esistenza della realtà. Lo scetticismo mette fra parentesi il mondo esterno, se è tutto tra parentesi io sono assolutamente indipendente. Ma si auto contraddice. perché dice nulla è vero ma allora anche quello che sto dicendo non è vero.

Religione e coscienza infelice

Abbiamo prima la religione ebraica e poi la religione cristiana, che vuole essere un superamento della religione ebraica. L'uomo che è uscito dalla filosofia ellenistica in maniera individuale sperimenta un altra via nella ricerca di se stesso che è quello della trascendenza, non va bene ad Hegel (il razionale è nel reale). La religione ebraica è quella dove c'è un Dio assoluto, trascendete, vendicativo e terribile. Gli uomini si identificano in un primo momento in questa esperienza di religiosità, ma è una religiosità frustrante, perché pongono il senso di se su qualcosa che è completamente distante da loro. Da questo punto di vista il cristianesimo fa un passo avanti. La religione cristiana del nuovo testamento attenua la trascendenza perché Dio dona al mondo Cristo sua figlio che è uomo. Abbiamo una maggiore vicinanza dell'uomo a Dio. Ad Hegel piace molto il cristianesimo.

Il cristianesimo e la frustrazione

Qui pensa ad un altro momento storico, quando i cristiani danno vita alle crociate per andare al sepolcro di Gesù Cristo. Quando hanno aperto il sepolcro Cristo non c'era. Hegel legge questo fatto come un senso di profonda frustrazione per il cristiano. Per lui non c'è gioia nella religione. Il sepolcro vuoto è simbolo di un al di là irraggiungibile, pertanto anche nel cristianesimo la coscienza resta infelice.

Conclusione sulla ricerca del senso

La conclusione è che se vuoi cercare il senso della vita bisogna stare dentro il tempo, la vita, la storia e l'umanità.

Marx e la dialettica

Marx→colpito dalla relazione servo e padrone, e ripropone la dialettica operaio-capitalista. Gli piace l'idea che ci sia lotta fra queste due classi. Questa relazione pone le basi per una speranza in cui il proletario abbatterà il capitalista. Rovescia questa figura e la legge in modo materiale ed economica mentre in Hegel viene letta in modo spirituale. Il suo manifesto è centrato in questo discorso.

Esistenzialismo e interdipendenza

Fa parte del gruppo degli esistenzialisti francesi. È lontano da Hegel. I filosofi esistenzialisti riflettono sull'esistenza, secondo loro è quel tratto di vita che c'è tra la nascita e la morte. Da Hegel prendono il fatto che abbia messo come fulcro dell'esistenza l'interdipendenza, il relazionarsi con gli altri. L'essere del uomo è dinamico che nasce dalla relazione, il cui fulcro sta nello sguardo umano. Lo sguardo è la modalità principale attraverso il mondo. Noi abbiamo bisogno degli sguardi per costruire la coscienza di noi stessi, lo sguardo dell'altro invade la mia soggettività, mi trasforma. Sarte radicalizza questo concetto dicendo che in qualche modo può mettere in difficoltà le persone (l'altro è l'inferno). Lo sguardo dell'altro mi atterrisce e mi condanna.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato del termine "fenomenologia"?
  2. Il termine "fenomenologia" indica ciò che appare, come si manifesta la verità e l'essenza del mondo.

  3. Cosa racconta il libro sulla fenomenologia dello Spirito?
  4. Il libro racconta il processo dialettico attraverso cui lo spirito si eleva acquisendo sempre più consapevolezza, fino ad arrivare al sapere assoluto.

  5. Qual è il tema principale della tappa dell'autocoscienza?
  6. Il tema principale della tappa dell'autocoscienza è la relazione con gli altri e il confronto come strumento di crescita personale.

  7. Cosa rappresenta il rapporto servo-padrone nella fenomenologia dello Spirito?
  8. Il rapporto servo-padrone rappresenta una dinamica dialettica in cui il padrone diventa dipendente dal servo e il servo acquisisce maggiore consapevolezza di sé.

  9. Quali sono i tre momenti dialettici successivi allo stoicismo nella fenomenologia dello Spirito?
  10. I tre momenti dialettici successivi allo stoicismo sono lo scetticismo e la coscienza infelice, che comprende la religione ebraica e cristiana.

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