Concetti Chiave
- Hegel's "Phenomenology of Spirit" serves as an introduction to his philosophical system, depicting the development of consciousness from the finite to the infinite.
- The journey of consciousness unfolds individually, as the subject perceives the object as a projection of itself, and collectively, through historical stages or figures.
- The process involves three stages: sensory knowledge (thesis), intellectual knowledge (antithesis), and reason (synthesis), highlighting the transition from external perception to self-awareness.
- The master-slave dialectic illustrates how the slave achieves freedom through labor, influencing later Marxist philosophy and bourgeois society structures.
- Hegel explores religious evolution, with paganism, Judaism, and Christianity representing different stages towards the realization of universal reason through the synthesis of finite and infinite.
Hegel scrive la fenomenologia dello spirito (il modo di apparire dello spirito) e la considera come sorta di introduzione al suo sistema filosofico. E’ una sorta di romanzo di formazione, educativo. E’divisa in due sezioni; la prima è l’analisi del percorso che la coscienza compie per passare dal finito all’infinito, per arrivare alla consapevolezza che essa stessa è ragione universale.
Indice
Percorso della coscienza
Tale percorso avviene in due modi: come individuale, quando il soggetto conosce l’oggetto come proiezione di sé) e come collettivo, cioè attraverso le tappe storiche, o figure.
Queste strade si intrecciano in maniera diacronica (fuori dal tempo) e sincronica (nel tempo).Tappe della conoscenza
E’ un percorso che si manifesta in 3 tappe: conoscenza sensibile (TESI), conoscenza intellettiva (ANTITESI) e ragione (SINTESI). La conoscenza sensibile, momento in cui il soggetto sta di fronte a un oggetto, lo come “altro” rispetto a lui. Si divide in: momento della conoscenza immediata, cioè le sensazioni che l’oggetto suscita nell’oggetto tra le quali, però, non c’è ancora unità (tesi); momento della percezione che è conoscenza dell’universale, cioè di un oggetto perso nella sua globalità (antitesi); momento della conoscenza intellettiva, in cui si comprende che l’oggetto esiste in relazione al soggetto, che ciò che dà unità alle sensazioni è il soggetto. Con la conoscenza intellettiva si arriva all’ANTITESI. Se nella TESI, cioè nella conoscenza sensibile, si propende tutto verso l’oggetto, nell’ANTITESTI, cioè nella conoscenza intellettiva, l’interesse si sposta sul soggetto, si comprende che l’oggetto non è altro dalla coscienza, ma è la coscienza stessa. La coscienza è divenuta in tal modo coscienza di sé, cioè autocoscienza.
Dialettica servo-padrone
Dopo la coscienza di sé si acquisisce la coscienza degli altri uomini che si manifesta attraverso la lotta per il riconoscimento. A questo punto si manifestano le figure (dialettica del servo padrone, stoicismo, scetticismo e coscienza infelice). Colui che in tale lotta, non teme di perdere la propria vita, si impone su colui che invece ha paura della morte: quindi il primo diviene “padrone” e il secondo “servo”. Il padrone non lavora, ma costringe il servo a lavorare per lui; il servo, invece, lavora e con il suo lavoro rovescia la sua condizione, diventa indipendente nei confronti della natura. Riconosce la propria essenza nel prodotto del suo lavoro riappropriandosi di se stesso, si rende conto della dipendenza del padrone da lui e quindi diventa libero nei confronti del padrone. Questa dialettica del servo e del padrone sarà ripresa dalla filosofia marxista e sarà un caposaldo della società borghese.
Libertà e filosofia
La libertà conquistata dal servo mediante il lavoro è, per Hegel, una libertà puramente interiore, cioè è semplice consapevolezza del proprio valore. Il servo si è liberato della natura, si è reso indipendente e superiore ad essa. Questo atteggiamento confluisce in quello dello stoicismo, cioè della superiorità del saggio rispetto a tutto il mondo materiale. Il mostrare indifferenza nei confronti della realtà esterna sconfina nella negazione di quest’ultima, nello scetticismo. Dallo scetticismo si passa alla figura della coscienza infelice. Negando la realtà esterna, si nega il finito, il materiale per cui si tende tutto verso l’infinito, l’assoluto. Il continuo tendere all’infinito, da cui ci si sente sempre separati, è quindi infelice.
Religione e ragione
A questo punto, Hegel analizza la religione pagana, l’ebraismo e il cristianesimo. Nella religione pagana l’assoluto è frammentato e umanizzato; nell’ebraismo Dio è il padre-padrone, è presente cioè una distanza da uomo e Dio; nel cristianesimo l’unione con l’assoluto si realizza attraverso il dolore, con il rifiuto del corpo (reincarnazione di Cristo). Con il misticismo, che è il contatto tra l’infinito e il finito, l’intelletto capisce di essere ragione universale. La coscienza infelice con l’unione con Dio diventa ragione (SINTESI), che è la coscienza divenuta consapevole del fatto di essere se stessa l’intera realtà. Essa si realizza in vari momenti: la ragione discorsiva o contemplativa (tesi) è il modo di analizzare la natura come qualcosa da contemplare dall’esterno (modo di analizzare la natura dal Rinascimento alla rivoluzione scientifica), la ragione attiva o pratica (antitesi), secondo cui la natura è studiata per intervenire (modo di analizzare la natura dalla rivoluzione scientifica all’empirismo), e ragione etica (sintesi) per la quale la ragione si manifesta come spirito.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato della "Fenomenologia dello spirito" di Hegel?
- Come si articola il percorso della coscienza secondo Hegel?
- Qual è il ruolo della dialettica del servo e del padrone nella filosofia di Hegel?
- Come si evolve la coscienza infelice secondo Hegel?
- Qual è la differenza tra le religioni analizzate da Hegel nella sua opera?
La "Fenomenologia dello spirito" è considerata da Hegel come un'introduzione al suo sistema filosofico, descrivendo il percorso della coscienza dal finito all'infinito per raggiungere la consapevolezza di essere ragione universale.
Il percorso della coscienza si articola in tre tappe: conoscenza sensibile (TESI), conoscenza intellettiva (ANTITESI) e ragione (SINTESI), passando dalla percezione dell'oggetto come "altro" alla comprensione dell'oggetto come parte della coscienza stessa.
La dialettica del servo e del padrone illustra la lotta per il riconoscimento, dove il servo, attraverso il lavoro, diventa indipendente e consapevole del proprio valore, influenzando successivamente la filosofia marxista e la società borghese.
La coscienza infelice evolve attraverso il rifiuto del finito e la tensione verso l'infinito, culminando nell'unione con Dio e nella trasformazione in ragione, che è la consapevolezza di essere l'intera realtà.
Hegel analizza la religione pagana, l'ebraismo e il cristianesimo, evidenziando come nel paganesimo l'assoluto sia frammentato, nell'ebraismo Dio sia distante come padre-padrone, e nel cristianesimo l'unione con l'assoluto avvenga attraverso il dolore e il rifiuto del corpo.