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Concetti Chiave

  • Hegel, filosofo idealista tedesco, ha sviluppato il suo pensiero attorno a quattro concetti chiave: la relazione tra finito e infinito, la razionalità della realtà, il ruolo analitico della filosofia, e la legge della dialettica.
  • La legge della dialettica di Hegel è un processo triadico che spiega lo sviluppo della realtà e del pensiero attraverso tesi, antitesi e sintesi, applicandosi anche alle fasi della vita umana.
  • "La fenomenologia dello spirito" analizza come la coscienza individuale realizzi di essere parte di un assoluto, strutturandosi in fasi dialettiche di coscienza, autocoscienza e ragione.
  • La filosofia dello spirito soggettivo di Hegel esplora la libertà attraverso diritto, moralità ed eticità, culminando nel riconoscimento dello Stato come realizzazione suprema dell'eticità.
  • Nella filosofia dello Spirito assoluto, Hegel vede l'arte, la religione e la filosofia come manifestazioni dello Spirito che riconosce se stesso come realtà totale, con la filosofia rappresentata come sapere assoluto.

Hegel è un filosofo idealista, nasce a Stoccarda in Germania nel 1770 e muore a Berlino nel 1831. La sua produzione si può dividere in:

- Periodo giovanile: interesse religioso e politico

- Periodo della maturità: interesse storico e politico A questo secondo periodo appartengono le due opere più importanti di Hegel - La fenomenologia dello spirito, pubblicata nel 1807

- L’enciclopedia delle scienze filosofiche del 1817 Hegel è da definire un filosofo sistematico e il suo pensiero filosofico si regge su 4 concetti fondamentali:

1.

Indice

  1. Concetti fondamentali del pensiero hegeliano
  2. La dialettica hegeliana
  3. Fenomenologia dello spirito
  4. Enciclopedia delle scienze filosofiche
  5. Autocoscienza e conflitto
  6. Ragione e eticità
  7. Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio
  8. Spirito oggettivo e diritto
  9. Manifestazioni dello spirito assoluto

Concetti fondamentali del pensiero hegeliano

La relazione tra finito e infinito Per Hegel, il finito non ha una sua valenza ontologica, di fatto non esiste come autonomo e distinto ma solamente come parte di un tutto, l’assoluto. Si ha la percezione di essere entità distinte nel mondo ma questa percezione è solamente un’illusione poiché per Hegel “Il vero è l’intero” e non la parte. Questa visione panteista era già presente in filosofi come Spinoza con la differenza che per questo l’intero era in una condizione di staticità. Per Hegel l’assoluto è invece in continuo divenire, secondo però una legge razionale: la legge della dialettica. Finito= manifestazione parziale del finito

2. “Ciò che è reale è razionale, ciò che è razionale è reale” Secondo il filosofo tedesco, Il tutto in costante divenire, diviene secondo una legge razionale, dunque ciò che è reale è razionale, ma anche ciò che è voluto dalla ragione esiste veramente nella realtà , dunque ciò che è razionale è reale. Questa visione implica che ogni evento della storia, sia razionale. La razionalità della storia implica due conseguenze:

- Non è possibile immaginare un mondo più razionale e necessario di quello in cui viviamo.

- Essere e dover essere coincidono: la realtà non può essere diversamente Questa visione evidenzia che anche anche eventi storici negativi rispondo a ragione e che dunque sono necessari al percorso del divenire dell’assoluto, dunque vanno accettati.

3. Il ruolo della filosofia: Per Hegel la filosofia, al contrario di ciò che credevano gli illuministi, non aveva il compito di spiegare ed indagare a priori il mondo poiché non deve porsi l'obiettivo di modificarlo e migliorarlo. Se il mondo in cui viviamo è già il migliore dei mondi possibili, la filosofia ha solo il compito di analizzarlo a posteriori. La filosofia= la nottola di Minerva che comincia il suo volo alla sera quando già tutto si è verificato.

4.

La dialettica hegeliana

La legge della dialettica: Come citato precedentemente il mondo è in continuo divenire e ciò avviene secondo una legge razionale della dialettica. La dialettica ha una doppia valenza:

- Spiega lo sviluppo della realtà (Ontologica)

- Spiega le modalità attraverso cui si può comprendere la realtà (Logica) La realtà segue sempre le leggi della ragione e dunque può essere perfettamente comprese dalla ragione umana, per questo la dialettica vale per la realtà (ontologia) e per la ragione (logica).

La dialettica è una legge tripartita, ovvero formata da tre momenti:

1. Momento astratto e intellettuale o tesi

2. Momento dialettico o negativo-razionale o antitesi

3. Momento speculativo o positivo-razionale o sintesi

RRappresenta il grado più basso della ragione. In questo momento si guarda alla realtà ancora composta da enti separati e distinti secondo i principi aristotelici di di identità e di non contraddizione (una cosa è uguale a sé stessa e diversa dal suo contrario). Momento dialettico o negativo-razionale: In questo momento si comprende che bisogna andare oltre le prime determinazioni superficiali del momento astratto-intellettuale e mettere in movimento le determinazioni. In questo momento, Hegel afferma che “bisogna mettere a confronto i contrari”. Inoltre dicendo che una cosa non è un’altra si implica la negazione (ogni affermazione, implica una negazione).

Giunti al terzo momento, ci si rende conto che nel momento astratto-intellettuale non si coglieva l’universalità delle determinazioni della realtà ma solamente la finitezza, errando. In questo momento, invece, ci si deve rendere conto che la realtà è un tutto. Il momento speculativo o positivo razionale, ovvero la sintesi, riprende il concetto iniziale della tesi, passato però attraverso il confronto dell’antitesi. Questo processo viene definito "Aufhebung" (ripresa della tesi potenziata perché passata dall’antitesi).

- Infanzia o tesi: fase in cui l’individuo vive un rapporto equilibrato con il mondo ma ne ha ancora una visione ingenua e superficiale

- Adolescenza o antitesi: fase in cui emergono i problemi. Fase in cui i rapporti di equilibrio si rompono ed emerge la lotta e la messa in discussione

- Età adulta: fase in cui si raggiunge di nuovo uno stato di equilibrio, differente però dall’età dell’infanzia poichè passato attraverso il conflitto dell’antitesi N.B : La legge della dialettica è una legge chiusa secondo Hegel, infatti la realtà si regge su un unica grande tripartizione, ciò implica che ad un certo momento la storia dee concludersi. (la sintesi non diviene antitesi di un’altra tripartizione)

Obiettivo: la risoluzione del finito nell’infinito.

Fenomenologia dello spirito

Nella fenomenologia dello spirito, Hegel tenta di descrivere in che modo la coscienza individuale possa compiere un percorso che la porti a comprendere di essere parte di un assoluto. Il titolo dell’opera dipende dall’ etimologia greca della parola “fenomenologia”, ovvero ciò che appare. Infatti l’intento del filosofo è analizzare e descrivere le modalità attraverso cui l’assoluto appare alla coscienza individuale.

Enciclopedia delle scienze filosofiche

N.B: Nella fenomenologia dello spirito e nell’Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio, Hegel affronta il medesimo tema (la risoluzione del finito nell’infinito) cambia piuttosto il punto di vista di partenza:

- Nella fenomenologia parte dalla coscienza individuale per definire il percorso che questa compie per assumere la consapevolezza di appartenere ad un assoluto

- Nell’Enciclopedia si esaminano le manifestazioni dell’assoluto nella realtà

L’opera viene articolata secondo la legge della dialettica, per cui la struttura si basa su una divisione tripartita tra:

- Coscienza

- momento astratto-intellettuale

- Autocoscienza

- Momento dialettico o negativo-razionale

- Ragione

- Momento speculativo o positivo-razionale

Tesi - In questo momento la coscienza individuale ( l’io) prende coscienza dell’esistenza di ciò che è presente al di fuori di essa. Il momento della coscienza si declina anch’essa in tre momenti:

- Coscienza sensibile: interfacciarsi con ciò che esiste al di fuori della propria coscienza individuale attraverso la dimensione empirica, ovvero l’utilizzo dei sensi. Questo tipo di coscienza è superficiale poiché risulta limitata al “qui ed ora” (hic et nunc) È una coscienza limitata all’orizzonte dei sensi. Questa condizione provoca spesso l’errore negli uomini di voler elevare ad astrazione ciò che appare loro nella dimensione empirica. Una tipologia di conoscenza basata sul “qui ed ora” è una conoscenza che dipende, però, dal soggetto ( dove e quando si trova il soggetto)

- Percezione: spostato il baricentro dell’analisi filosofica dalla dimensione empirica al soggetto, la percezione è il momento in cui l’individuo si rende conto che ad unificare il mondo è l’io (io come legislatore della realtà). L’io assume la consapevolezza che per conoscere ciò che c'è al di fuori bisogna partire da un’analisi introspettiva.

- Intelletto: momento in cui gli oggetti non esistono in quanto tali ma come fenomeni,ovvero come realtà che appare alla nostra coscienza individuale. Se le cose della realtà sono fenomeni che appaiono alla coscienza individuale, allora per conoscerli bisogna conoscere prima se stessi.

Autocoscienza e conflitto

(antitesi) L’individuo ha compreso che per prendere coscienza del mondo bisogna prendere coscienza di sé stessi. Per riconoscersi, Hegel afferma che bisogna riflettersi nell’altro, negli scritti giovanili per spiegare questo momento utilizzava la figura dell’amore: l’io si riflette nell’altro, l’altro si riflette nell’io e attraverso la conoscenza dell’altro si arriva alla conoscenza di sé. Questa figura però non rappresentava bene la valenza antitetica dell’autocoscienza,non metteva ben in evidenza il momento di conflitto, di negazione tipica dell’antitesi e dunque sceglie di utilizzare altre tre figure esemplificative:

- Figura del servo/padrone o servitù/signoria: Quando due coscienze entrano in relazione, l’una tende sempre a sopraffare l’altra. Quella che “vince” è la coscienza che corre il rischio, quella che mette in gioco la propria condizione di vita, mentre quella dominata è quella che ha paura e dunque sottostà al dominio dell’altra. La relazione tra servo e padrone implica infatti che ci sia un padrone che imprime il proprio potere sul servo e quest’ultimo che ne sia dominato. Dopo un periodo però la relazione tra servo e padrone si capovolge paradossalmente, poiché il padrone diviene dipendente dal servo, in quanto non basta più a sé stesso, mentre il servo comprende di essere libero. Il percorso che il servo fa per diventare cosciente della propria libertà si articola in tre momenti:

1. La paura: la condizione di paura è il momento iniziale della relazione tra padrone e servo

2. Servizio: il servo è sottomesso al padrone e in questo momento inizia a comprendere ciò che è e a dominarsi

3. Lavoro: attraverso il lavoro il servo esprime la sua libertà poiché nel lavoro il servo imprime la propria identità, cosa che il padrone non può fare poiché non basta a se stesso.

- Figura dello stoicismo/scetticismo: Hegel analizza il rapporto che queste due scuole filosofiche delinearono del rapporto tra coscienza e realtà:

1. Lo stoicismo (autocontrollo estremo - allontanamento dalla realtà): il saggio doveva essere autonomo rispetto alle cose materiali. Lo stoico fondava la sua esistenza su tre concetti:

- Non temere il mondo - dalla materia - Essere libero

2. Lo scetticismo (negazione della realtà): per lo scettico la verità era un concetto talmente relativo che l’unica soluzione era una completa attenzione dal giudizio. Il motto dello scettico è “Non c’è nulla di vero”

- Hegel critica questo concetto ritenendolo contraddittorio, poiché se nulla può essere vero allora deve essere messa in discussione anche la veridicità del motto stesso.

- Figura della coscienza infelice: Si chiama così perché: Hegel cerca di delineare il rapporto tra autocoscienza e Dio, questo rapporto è stato spesso contrassegnato da infelicità. La coscienza umana ha sempre avuto il desiderio di arrivare a Dio ma questo gli è sempre sfuggito provocando una condizione di infelicità. Anche la figura della coscienza infelice si declina secondo una divisione tripartita:

- Tesi: ebraismo, massima separazione tra la coscienza, l’uomo, e Dio. L’ebraismo è la religione della lontananza (non ammette l’iconografia) la lontananza tra l’uomo e Dio e tale da creare, a volte, un rapporto simile a quello tra servo e padrone

- Antitesi: cristianesimo medievale, mentre l’ebraismo si basa sulla lontananza il cristianesimo si basa invece sulla vicinanza dell’uomo con Dio, quest’ultimo non è trascendente ma si è fatto uomo in un determinato periodo e luogo storico. Per riottenere quella vicinanza estrema con Dio il cristianesimo mi hai the vale intraprende azioni come le crociate. Le crociate hanno come obiettivo ritornare nei luoghi sacri sperando di incontrare nuovamente Dio il quale però sfugge costantemente provocando una condizione di amplificata infelicità.

- Sintesi: Rinascimento, età moderna (si supera la lontananza con Dio) questo è il momento in cui ci si rende conto che Dio non è così lontano ma lo si può ritrovare per esempio nella natura (visione panteista)

Ragione e eticità

3. Ragione: la ragione il momento in cui l’individuo si rende conto che la realtà è contenuta dentro se stesso. (il mondo non è fuori da noi) La ragione dovrebbe essere quella facoltà che permette all’individuo di parlare del tutto e anche questa si declina in una visione tripartita:

- ragione osservativa (tesi): in questo momento si cerca di spiegare la natura, di fare riflessioni su questa partendo dall’osservazione. Però studiare ciò che è al di fuori, dice Hegel, ci porta a studiare noi stessi, il modo in cui noi conosciamo (la ragione passa da osservative a ad attiva)

- Hai ragione attiva (antitesi): momento in cui l’uomo si rende conto che tra Leo, ovvero la totalità dei fenomeni interni e il mondo ovvero la totalità dei fenomeni esterni il rapporto non è già dato, predeterminato, ma è costituito. A costituire il rapporto tra il mondo e l’io, Hegel afferma che non può essere il singolo poiché tutti tentativi che il singolo fa per dominare il mondo sono destinati a fallimento. Per spiegare questo Hegel introduce altre tre nuove figure:

1. Faustismo: Faust è l’uomo che intraprende un patto con il diavolo successivamente però rimane deluso dalla sua scelta poiché questa non gli permette di dominare il mondo, situato una vita di piaceri ma si ritrova travolto dal destino: questo è l’esito di chi tenta di fare da solo.

2. La legge del cuore: l’individuo vuole risolvere i mali del mondo, li pone come un suo imperativo ma di fatto si scontra con tutti gli altri individui che hanno gli stessi obiettivi la legge del cuore è fallimentare perché ognuno segue la propria.

3. La virtù: i personaggi che tentano di cambiare il mondo appellandosi alla virtù faranno secondo è che la fine di Don Chisciotte e Robespierre, due uomini virtuosi ma deboli perché singoli.

- Eticità: l’individuo da solo non può farcela il cammino verso l’unità può e deve essere solo sociale. Questo cammino si concretizza nelle istituzioni, nello stato più di tutte. Solo elettricità come virtù sociale può cambiare il mondo e farci sentire l’unità. Queste tematiche sono affrontate nell’enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio. Ciò che deve fare l’uomo secondo Hegel è abbandonare la solitudine dell’individuo e accettare la moltitudine dell’unità.

Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio

“Enciclopedie delle scienze filosofiche in compendio” 1817: Viene scritta dieci anni dopo la fenomenologia dello spirito con un intento diverso. Il titolo sarebbe Enciclopedia delle scienze in compendio: sintesi per gli studenti delle sue lezioni. Opera scritta in maniera più schematica e organizzata. Altra differenza è il suo carattere sincronico ovvero fotografa la realtà e coglie i diversi livelli di manifestazione dell’idea della ragione (spirito/assoluto). L’opera si suddivide in tre parti principali: 1. Idea (tesi): idee in base sé, pura idea, il puro ragionamento della realtà.

2. Natura (antitesi): idea fuori di sé, è un’idea che si aliena, diventa altro da sé, chi si è. In questo momento l’idea diviene il suo posto, da completamente spirito si fa materia compiendo questo passaggio però l’idea perde molto del suo valore diventa un’idea caduta.

3. Spirito (sintesi): l’idea ritorna in sé, ritorna spirituale ma potenziata. Non è più l’idea della tesi.è un’idea che si è fatta materia ha capito che lo spirito domina la materia e che dunque lo spirito è il punto di arrivo. Ognuno di questi tre parti della triade viene studiata da una disciplina diversa:

- idea: logica

- Natura: filosofia della natura - Spirito: filosofia dello spirito La filosofia della spirito:

- Spirito Soggettivo, riassume le prime 3 sezioni della Fenomenologia: la coscienza, l’autocoscienza e la ragione) - Spirito Oggettivo, Idea incarnata nelle istituzioni giuridiche, morali e politiche - Spirito Assoluto, Idea che coglie se stessa attraverso le più alte forme di espressione spirituale: arte, religione e filosofia.

Spirito oggettivo e diritto

La tematica dello spirito oggettivo, Hegel l’approfondisce in una delle sue opere più importanti successiva all’Enciclopedia: Allineamenti della filosofia del diritto. In quest’opera Hegel parla di questo momento della filosofia dello Spirito oggettivo come lo sviluppo della libertà che si manifesta nella vita degli uomini nel momento in cui si creano relazioni con gli altri uomini. La libertà ha diversi modi di manifestazione:

la prima è la sua forma più immediata ed esteriore, quella del diritto;

la seconda è quella riflessa ed interiore, la moralità; infine, l’ultima forma è quella universale realizzata e valida per tutti, l’eticità.

1) Diritto astratto, è un diritto che si impone sull’ uomo dall’esterno dove viene considerato come persona giuridica, soggetto di diritto; quindi, l’uomo è un singolo che non ha ancora una profondità interiore che svilupperà successivamente. Il diritto si compone di tre momenti:

a) Proprietà, l’uomo che si relazione solo con le cose di cui entra in possesso e, quindi è il momento dell’ appropriazione delle cose da parte dell’uomo;

b)Contratto, è il momento in cui vi è un passaggio di proprietà da uomo a uomo;

c) Illecito/delitto, qui subentra la volontà dell’uomo che infrange il contratto e, quindi vi è una violazione del contratto e punizione del colpevole.

2) Morale, la persona giuridica diventa soggetto morale, e l’esteriorità del diritto diventa interiorità del volere il bene; il culmina di questo momento coincide con la morale kantiana e con la sua critica.

3) Eticità, quì abbiamo un’identità concreta di bene da una parte e volontà soggettiva dall’altra che si realizza nelle istituzioni e nelle leggi; quindi, si crea una fusione tra il singolo soggetto di diritto e il singolo soggetto morale ma l’uomo viene considerato parte di un gruppo più ampio: la famiglia, la società lo Stato: a) Famiglia, nella quale i membri si riconoscono parte di un unico organismo legato da un interesse comune e fondato sul sentimento dell’amore. Si articola in tre momenti:

- Matrimonio: unione di due persone che ne formano una;

- Patrimonio: determinazione della personalità giuridica della famiglia di fronte alle altre

- Educazione dei figli: sviluppa l’amore per la famiglia ma anche l’autonomia dei figli che li porterà ad abbandonarla b) Società Civile,dominata dai singoli individui come persone private dei loro bisogni particolari. Questi bisogni si dividono in:

- Sistema dei bisogni: divisione in ceti sociali o “stati”: sostanziale (proprietari terrieri), formale (artigiani, mercanti), universale (funzionari);

- Amministrazione della giustizia: esercizio della legge e somministrazione delle giuste pene;

- Polizia e corporazioni: tutela dell’ordine pubblico e difesa degli interessi specifici dei singoli ceti.

c) Stato: l’individuo ha oggettività; le famiglie, i ceti sociali e gli individui svolgono al loro funzione come parte di uno Stato; per cui, il singolo individuo è vero, è oggettivo solo in quanto parte di uno Stato e il suo dovere è quello di servire il proprio Stato. L’individuo, da quando nasce è già parte di un popolo, di un ceto sociale,di una famiglia e di uno Stato. Lo Stato, quindi, rappresenta la realizzazione dell’eticità, il punto culminante della realizzazione della libertà. Lo Stato di Hegel si articola in tre momenti:

1. Diritto interno che coincide con la costituzione dello Stato divisa in: potere del principe che rappresenta l’unità dello Stato e può intervenire sia sul potere legislativo che su quello esecutivo; potere esecutivo che è un esercizio del governo e può intervenire sul potere legislativo; potere legislativo espresso dalla camera dei “ceti” o delle corporazioni, organo mediatore tra il governo e il popolo;

2. Diritto internazionale, rapporto degli Stati gli uni con gli altri, funzione positiva della guerra come motore della storia;

3. Storia del mondo, come un tribunale che giudica gli spiriti dei popoli e ne accompagna l’ascesa e il declino, ruolo degli individui cosmico-storici (eroi), successione dei 3 regni: orientale (uno libero, gli altri schiavi), greco-romano (pochi liberi, molti schiavi), germanico (tutti liberi).

Manifestazioni dello spirito assoluto

Lo Spirito ritorna pienamente in sé e si rende consapevole di essere tutta la realtà. Questo avviene secondo diverse forme culturali e spirituali tramite cui l’Idea coglie la sua unità con il reale:

1. Arte, unità immediata tra natura e spirito nella forma dell’intuizione. L’arte segue una sorte di sviluppo: la prima arte, quella che Hegel definisce monumentale, era quella dove l’elemento spirituale era ancora debole e, invece, era molto presente l’arte della forma materiale; passando all’età classica dove lo Spirito e l’elemento materiale si equilibrano perfettamente; infine, c’è il trionfo dello Spirito con l’arte medioevale e poi moderna fino ad arrivare all’arte Romantica dove vi è la completa dissoluzione dell’elemento materiale e il trionfo dell’elemento spirituale;

2. Religione, lo spirito assoluto trova unità tra spirito e natura nella forma della rappresentazione (mito, rito); anche la Religione non riesce, però, a superare del tutto il dualismo tra l’uomo e Dio, tra la realtà creata e il Dio creatore. Per giungere a questo superamento bisogna trapassare alla filosofia;

3. Filosofia, che Hegel riteneva essere sapere assoluto e la definisce come “l’Idea che pensa se stessa: L’Idea, eterna in sé e per sé, si attua, si produce e gode se stessa eternamente come Spirito Assoluto”. Quindi, l’idealismo di Hegel conduce all’idea di questo autoriconoscimento. Questo rappresenta il culmine della filosofia hegeliana

Domande da interrogazione

  1. Chi era Hegel e quali sono le fasi principali della sua produzione filosofica?
  2. Hegel era un filosofo idealista tedesco nato a Stoccarda nel 1770 e morto a Berlino nel 1831. La sua produzione filosofica si divide in due periodi principali: il periodo giovanile, caratterizzato da un interesse religioso e politico, e il periodo della maturità, focalizzato su temi storici e politici, durante il quale scrisse le sue opere più importanti, "La fenomenologia dello spirito" (1807) e "L’enciclopedia delle scienze filosofiche" (1817).

  3. Quali sono i concetti fondamentali del pensiero filosofico di Hegel?
  4. Il pensiero di Hegel si basa su quattro concetti fondamentali: la relazione tra finito e infinito, l'idea che "ciò che è reale è razionale e ciò che è razionale è reale", il ruolo della filosofia come analisi a posteriori del mondo, e la legge della dialettica, che spiega lo sviluppo della realtà e le modalità attraverso cui si può comprendere la realtà.

  5. In che modo Hegel applica la legge della dialettica alle età dell'uomo?
  6. Hegel applica la legge della dialettica alle età dell'uomo attraverso una tripartizione: l'infanzia come tesi, caratterizzata da un rapporto equilibrato ma ingenuo con il mondo; l'adolescenza come antitesi, dove emergono problemi e conflitti; e l'età adulta come sintesi, un nuovo equilibrio raggiunto attraverso il superamento dei conflitti dell'adolescenza.

  7. Qual è l'obiettivo de "La fenomenologia dello spirito" e come viene strutturata l'opera?
  8. L'obiettivo de "La fenomenologia dello spirito" è descrivere il percorso attraverso cui la coscienza individuale giunge a comprendere di essere parte di un assoluto. L'opera è strutturata secondo la legge della dialettica e si articola in tre parti principali: coscienza, autocoscienza e ragione, ognuna delle quali si sviluppa attraverso momenti di tesi, antitesi e sintesi.

  9. Come Hegel concepisce lo Stato e quale ruolo attribuisce alla filosofia dello spirito assoluto?
  10. Per Hegel, lo Stato rappresenta la realizzazione dell'eticità e il punto culminante della libertà, articolandosi in diritto interno, diritto internazionale e storia del mondo. La filosofia dello spirito assoluto, invece, rappresenta il culmine del suo pensiero, dove lo Spirito si rende consapevole di essere tutta la realtà attraverso forme culturali e spirituali come l'arte, la religione e la filosofia, quest'ultima considerata il sapere assoluto.

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