Concetti Chiave
- Hegel, nato nel 1770, è un esponente centrale dell'Idealismo tedesco, che vede la realtà come un organismo unitario sostenuto da uno spirito che si manifesta nella storia e nella cultura.
- Il sistema filosofico hegeliano si fonda sull'idea che "il razionale è reale e il reale è razionale", il che implica che ogni evento storico abbia un significato razionale e necessario.
- Hegel introduce il concetto di dialettica, un processo in cui tesi e antitesi si confrontano per generare una sintesi, rappresentando un continuo progresso storico e filosofico.
- La Fenomenologia dello Spirito di Hegel esplora come lo spirito si manifesta sia nei singoli individui che nella collettività, evidenziando l'evoluzione della coscienza umana attraverso fasi di coscienza, autocoscienza e ragione.
- Nei tre gradi di manifestazione dello spirito, Hegel descrive un percorso che va dalla coscienza sensibile alla consapevolezza della ragione, passando attraverso la dialettica tra servo e padrone e la ricerca di verità oltre la natura.
Indice
Hegel
Nasce nel 1770, studia all’università di teologia. Coglie con favore la rivoluzione francese.Massimo esponente dell’Idealismo tedesco che caratterizza il periodo del romanticismo tedesco: l'idea di fondo è che la realtà è un organismo unitario la cui essenza è data da un soggetto spirituale che vive nelle cose e nella storia.
La struttura razionale del soggetto viene definita IDEA. L’idea che si incarna nell’uomo viene definita SPIRITO che trova pieno compimento nelle attività culturali, artistiche, storiche e religiose, arrivando alla piena comprensione di sé. Inoltre utilizza il concetto di infinito/assoluto per definire lo spirito stesso, in quanto contiene dentro di sé tutta la realtà, la storia, non ha limiti.
Sistema filosofico hegeliano
Si basa su alcuni elementi importanti:“il razionale è reale, il reale è razionale” quindi ciò che avviene nella realtà è razionale e necessario. I diversi momenti storici hanno un loro senso unitario che si dispiegano per uno scopo, che è il farsi spirito dell’idea e trovare la piena autocomprensione di sé.
L’idea si manifesta quindi nella realtà (il razionale è reale) mentre la storia ha sempre un senso (il reale è razionale)
“infinito e finito coincidono”, infinito sta per l’idea, mentre finito riguarda i singoli eventi storici che sono appunto finiti in quanto delimitati storicamente. L’idea è l'insieme di tutti i singoli eventi storici, i quali hanno significato solo se visti in relazione con tutti gli altri. L’idea è quindi esiste concretamente perché si manifesta nei singoli eventi storici.
Filosofia giustificatrice, per Hegel la filosofia deve spiegare la realtà e ricostruirne il senso intero. Ha il compito di spiegare razionalmente gli eventi storici accaduti.
Dialettica, in quanto la realtà per Hegel è in costante divenire, è sempre in movimento non lineare ma dialettico.
Per dialettica si intende il confronto continuo tra due momenti: tesi (affermazione di qualcosa) e antitesi (negazione della tesi), dai quali scaturisce la sintesi unisce quindi tesi e antitesi ed elimina ciò che prima le separava.
Nella storia la sintesi è un’unione di due eventi storici e caratterizza un passo in avanti ( es. romani+barbari= medioevo). L’antitesi nella storia ha un ruolo centrale perché rappresenta l’aspetto negativo, necessario per l’avanzamento della storia che altrimenti sarebbe statica.
La Fenomenologia dello Spirito
Spiega come si manifesta lo spirito nella realtà tramite la coscienza umana.Fenomenologia significa appunto "scienza di ciò che apparte”.
divisa in due parti: come lo spirito si manifesta nei singoli individui e come lo spirito si manifesta nella collettività. Vuole sottolineare come lo spirito si esprime innanzitutto nell’individualità ma trova il suo pieno compimento nella collettività.
Ognuna delle due parti è divisa in tre gradi
Manifestazioni individuali: coscienza (tesi), autocoscienza (antitesi), ragione (sintesi)Coscienza: momento in cui il soggetto pensa di incontrare la verità fuori di sé, nell’oggetto che è la natura, diviso in tre momenti: certezza sensibile, ciò che percepiamo con i sensi, la percezione, il soggetto percepisce l’oggetto e unifica i dati rilevati dai sensi, e l’intelletto quando il soggetto comprende che le proprietà dell’oggetto nascono dal soggetto. L’individuo capisce che la coscienza è dentro di noi arrivando a definire la propria autocoscienza.
Autocoscienza: soggetto non cerca la verità nella natura ma dentro se stesso. Diviso in:
la dialettica servo padrone, nasce quando si genera un conflitto, dovuto al fatto che ogni autocoscienza vuole affermare se stessa, la propria indipendenza e visione del mondo. Nello scontro tra autocoscienze c’è chi è chi è disposto a lottare fino all’ultimo e chi invece, pur di avere salva la vita, è disposto a rinunciare alla propria indipendenza: si crea la figura del signore e del servo, ma il signore finisce per avere necessariamente bisogno del servo per vivere perché senza di esso non è più in grado di procurarsi beni di cui ha bisogno. Il servo diventa libero perchè, mettendosi a servizio del signore, impara a disciplinare i propri impulsi naturali e attraverso il lavoro impara a essere indipendente dagli oggetti. Attraverso la dialettica servo padrone, il soggetto cerca una liberazione dall’oggetto ovvero dalla natura e dei suoi mezzi.
confronto fra il filosofo storico e il filosofo scettico questa figura rappresenta l’evoluzione filosofica della volontà dello spirito di liberarsi dalla dipendenza della natura. Il filosofo storico è colui che cerca di liberarsi dalle passioni rendendosi indipendente dai condizionamenti della realtà esterna. Però continua a sentire l’esistenza il peso della realtà esterna, evolvendosi così in scettico, rappresentante di una filosofia che pretende di sospendere ogni possibile giudizio sulla realtà delle cose affermando dunque che nulla è vero. Il filosofo scettico però nel momento in cui sostiene che nulla sia vero finisce per affermare una verità.
la coscienza infelice è lo spirito che è negata ogni verità natura cerca la verità in un oltre la natura, in Dio. Questa coscienza è però infelice in quanto la verità, essendo al di là della natura, non è raggiungibile e inizia secondo Hegel con l’ebraismo, religione che colloca l’assoluta verità in un Dio trascendente, cioè totalmente separato dal mondo.
Il cristianesimo cerca di superare questa separazione che, con la figura di Cristo, rende Dio incarnato e accessibile ma questa accessibilità è soltanto apparente perché Cristo non può mai essere raggiunto. Hegel si riferisce in particolare al cristianesimo medievale che rappresenta il momento in cui la religione incide maggiormente sulla vita sociale politica: nonostante la ricerca di Dio questa non si realizza mai concretamente. In particolare parla della figura degli asceti, coloro che mortificano il loro corpo arrivando così a negare il proprio io nel tentativo di trovare Dio, rappresentano la coscienza infelice per eccellenza. Lo spirito raggiunge il punto più basso ma nel momento in cui questo tentativo fallisce e comprende che Dio non va cercata dall’esterno ma all’interno nel soggetto stesso.
la ragione rappresenta il momento in cui l’uomo ha posto il fondamento di ogni conoscenza sulla ragione. Storicamente questo è il passaggio dal mondo medievale in cui la religione rappresenta il fondamento della società, all’età moderna quando nasce la nuova scienza. Hegel descrive la ragione come il momento di sintesi fra coscienza e autocoscienza in quanto lo spirito adesso avverte l’unità fra soggetto e oggetto, fra individuo e natura.
Domande da interrogazione
- Quando è nato Hegel?
- Qual è l'idea di fondo dell'idealismo tedesco?
- Cosa significa "il razionale è reale, il reale è razionale" nel sistema filosofico hegeliano?
- Cosa significa "infinito e finito coincidono" secondo Hegel?
- Cosa spiega la Fenomenologia dello Spirito di Hegel?
Hegel è nato nel 1770.
L'idea di fondo dell'idealismo tedesco è che la realtà è un organismo unitario la cui essenza è data da un soggetto spirituale che vive nelle cose e nella storia.
Significa che ciò che avviene nella realtà è razionale e necessario, e che i diversi momenti storici hanno un loro senso unitario che si dispiega per uno scopo.
Significa che l'infinito rappresenta l'idea, mentre il finito riguarda i singoli eventi storici che sono delimitati storicamente. L'idea esiste concretamente perché si manifesta nei singoli eventi storici.
La Fenomenologia dello Spirito spiega come lo spirito si manifesta nella realtà tramite la coscienza umana, sia a livello individuale che collettivo.