Concetti Chiave
- Paul K. Feyerabend è noto per il suo "anarchismo metodologico", che critica la rigidità delle regole scientifiche e promuove una molteplicità di approcci.
- Critica la concezione ortodossa della spiegazione scientifica, sostenendo che i fatti dipendono dalle teorie con cui sono spiegati e che le regole scientifiche non sempre sono state seguite.
- Feyerabend ritiene che la scienza non sia superiore ad altre forme di conoscenza, come l'arte o l'astrologia, e che un approccio anarchico possa favorire il progresso culturale e scientifico.
- Ha criticato il metodo di Galileo, sostenendo che la rivoluzione scientifica si è affermata più grazie alla propaganda e alle abilità persuasive di Galileo che a prove empiriche.
- Feyerabend ha influenzato il dibattito sulla natura e i limiti della razionalità scientifica, proponendo un ridimensionamento del suo peso concettuale e sociale a favore di un dialogo con altre concezioni del mondo.
Paul K. Feyerabend Paul K. Feyerabend è un filosofo della scienza tra i più conosciuti al mondo grazie al suo cosiddetto "anarchismo metodologico". Nasce a Vienna il 13 gennaio 1924. Dopo aver guadagnato il dottorato di ricerca presso l'università della sua città , si occupa principalmente di fisica e di astronomia, divenendo un socio fondatore del Circolo Kraft, da Victor Kraft, da qualche tempo esponente del Circolo di Vienna. In seguito si sposta prima in Inghilterra, entra a far parte della London School of Economics dove ha modo di prendere parte alle lezioni di Karl Popper. In seguito, negli Stati Uniti, diviene docente insegnante di filosofia all'università di Berkeley, in California.
Indice
- Critica alla spiegazione scientifica
- Anarchismo metodologico e scienza
- Teorie e fatti secondo Feyerabend
- Molteplicità di standard scientifici
- Conseguenze dell'anarchismo metodologico
- Critica all'astrazione scientifica
- Utilità delle vecchie dottrine
- Dominio della scienza e altri strumenti
- Interessi e attività di Feyerabend
- Feyerabend contro Galileo
- Critica alla rivoluzione scientifica
- Sfida ai confini della scienza
- Dibattito sull'oggettività scientifica
Critica alla spiegazione scientifica
In un primo momento, il nostro filosofo s'interessa di problemi che concernono alcuni settori della scienza, in particolar modo la microfisica, e soprattutto di argomenti a carattere generale sulla metodologia della scienza e la posizione di quest'ultima nei confronti degli altri campi della cultura. Egli muove una critica serrata nei confronti della concezione ortodossa della spiegazione scientifica (cioè quella sviluppata principalmente da E. Nagel e C.G. Hempel) attraverso l'approfondimento di certe idee che si riscontrano nel pensiero filosofico di Karl Popper.
Anarchismo metodologico e scienza
Feyerabend ha elaborato una serie di saggi, il più celebre dei quali è l'iconoclasta "Contro il metodo", volti a criticare le principali interpretazioni odierne della metodologia scientifica, arrivando anzi ad affermare, sulla base di attente valutazioni di natura storica ed epistemologica, l'inidoneità e l'infondatezza di qualsiasi teoria del metodo che voglia costringere i tipi di comportamento e di scelte sul piano scientifico ammissibili entro un certo numero di regole più o meno inflessibili.
Teorie e fatti secondo Feyerabend
Per Feyerabend quando utilizziamo una teoria per chiarire un fatto, il fatto stesso si presenta diversamente una volta che è stato spiegato attraverso la teoria. In altre parole, i fatti dipendono dalle teorie attraverso cui sono spiegati; non è pertanto in alcun modo possibile fare un confronto tra le tesi filosofiche e le realtà fattuali.
Molteplicità di standard scientifici
Secondo il filosofo tedesco è fondamentale ammettere che la scienza ha necessità di adoperare una molteplicità di standard e che gli studiosi lavorano in modo migliore se sono al di fuori di qualunque autorità , inclusa l'autorità della ragione. Di ciò si sostanzia il tanto discusso "anarchismo metodologico", caratterizzato da una concezione del mondo e della scienza secondo cui spesso le regole che stanno alla base della scienza non sono state rispettate con consapevolezza. Secondo l'autore l'effetto positivo di tale violazione è che proprio grazie a questa è stato reso possibile il progresso della conoscenza scientifica.
Conseguenze dell'anarchismo metodologico
Il suo anarchismo metodologico genera non poche conseguenze estreme. Infatti, egli depura? la scienza dalla razionalità , in quanto quest'ultima viene fatta coincidere con altre dimensioni dello spirito? come l'arte, la religione, la poesia eccetera. Secondo l'opinione del nostro pensatore, nel corso della storia non si è registrato alcun progresso nel passaggio dalla scienza tolemaica e quella copernicana, riuscendo in questo modo, ad essere ancora più estremista? di Kuhn, secondo cui era una forma di fede, almeno in un primo momento, a far avanzare la ricerca. Feyerabend ritiene che anche la nozione di sviluppo scientifico nell'ambito di un paradigma sia un abbaglio. Infatti, secondo la sua teoria, la presenza di un metodo che accolga principi fermi, statici e totalmente vincolanti come guida nell'attività scientifica è un trucco che non ha niente a che vedere con la reale storia della scienza. Egli arriva in questo modo non soltanto a propugnare la pari dignità delle diverse tradizioni all'interno della scienza, ma pure a non ammettere la preminenza della conoscenza scientifica rispetto ad altre forme di conoscenza, dall'arte all'astrologia.
Critica all'astrazione scientifica
Il nostro filosofo era avverso alle astrazioni, ovvero ai processi astrattivi propri della scienza o della filosofia. Infatti, l'astrazione viene giudicata come un difficile processo mediante il quale si tolgono alcune proprietà ad un oggetto e se ne associano altre, smarrendo in questo modo il contatto con il mondo reale. Feyerabend dichiara che se ci troviamo all'interno della tradizione occidentale, selezioneremo l'informazione scientifica, ma come risultato di un atto di scelta?. Sia gli uomini di scienza che altri soggetti che operano nel campo dell'informazione perché impegnati in vaste aree culturali (ad esempio, giornalisti, filosofi, eccetera) mascherano i risultati ottenuti dalla scienza con le loro conclusioni che non sempre coincidono con la realtà dei fatti. Questi affermano: ?Noi non solo offriamo informazione, diciamo anche che cosa è reale.? Il loro assunto di base è che c'è un mondo reale che esiste a prescindere dall'investigazione scientifica, e gli scienziati (o le persone che adoperano l'astrazione) hanno trovato il modo corretto per dare una descrizione del mondo reale, e che per questo quell'indicazione deve essere tenuta in considerazione, perché in fin dei conti noi siamo parte integrante del mondo reale, viviamo in esso, e pertanto dovremmo averne cognizione.
Utilità delle vecchie dottrine
Numerose vecchie dottrine mantengono la loro utilità ; ad esempio, se il fine è di fare previsioni generiche, è possibile adoperare la passata idea che la terra è immobile e che tutti i pianeti le ruotano attorno in epicicli - se si scelgono i presupposti iniziali giusti, tale idea produrrà i suoi risultati. Nel nostro tempo abbiamo la fisica delle particelle elementari, ma anche, in generale, la dottrina quantistica. Ma se non si vuole sapere nessuna cosa delle particelle elementari o della chimica, o delle proprietà fisiche delle sfere, e via discorrendo, è possibile adoperare la vecchia meccanica. Per cui, il fatto che qualcosa sia utile non vuol dire che sia pure vera e che abbia a che fare con il mondo reale; e il fatto di trovare qualcosa mediante l'astrazione non vuol dire che quel che si è reperito fosse là , nel mondo, prima che si iniziasse a fare astrazioni.
Dominio della scienza e altri strumenti
Dichiarando il dominio incontrastato della scienza nel mondo d'oggi e battendosi per un ottenere un ridimensionamento del suo peso concettuale e sociale Feyerabend afferma che "essa è solo uno dei molti strumenti inventati dall'uomo per far fronte al suo ambiente e che, al di là della scienza, esistono miti, esistono dogmi della teologia, esiste la metafisica, e ci sono molti altri modi di costruire una concezione del mondo. E' chiaro che uno scambio fecondo fra la scienza e tali concezioni del mondo 'non scientifiche' avrà bisogno dell'anarchismo ancora più di quanto ne avrà bisogno la scienza. L'anarchismo è quindi non soltanto possibile, ma necessario tanto per il progresso interno della scienza, quanto per lo sviluppo della nostra cultura nel suo complesso".
Interessi e attività di Feyerabend
Il pensatore austriaco è stato un uomo dai tantissimi interessi e dal carattere passionale provvisto di un'umanità eccezionale ed intensa, come di rado capita di conoscere fra gli intellettuali di professione, negli anni '60 fu certamente implicato nel movimento di protesta degli studenti e s'interessò alla così chiamata società alternativa ed alle idee di saperi e etnie extra-europee. Nello stesso periodo iniziò a fare un riesame della scuola di pittura dadaista e del teatro dell'assurdo. Dopo aver conquistato il prestigioso premio Fregene nel 1990, scomparve presso la sua abitazione di Vienna l 11 febbraio 1994.
Feyerabend contro Galileo
Feyerabend contro Galileo Paul K. Feyerabend, citato da Papa Ratzinger, ha preso di mira il metodo di Galileo Galilei perché non conferiva alla rivoluzione scientifica un valore oggettivo. Il nostro pensatore era certo che si fosse imposta non per la sua logica, ma a causa delle «macchinazioni propagandistiche di Galileo». Pertanto, Galileo non si basa su certezze empiriche, ma «inventa un'esperienza che contiene ingredienti metafisici». In questo modo si chiarirebbe la citazione che l'allora cardinale Joseph Ratzinger ha fatto in un convegno nel febbraio 1990 all'Università della Sapienza a Roma. Oggetto della citazione, furono le parole del filosofo austriaco che si trovano nell'edizione in lingua tedesca del suo saggio Contro il metodo.
Critica alla rivoluzione scientifica
In un passo della sua opera Feyerabend dice: «La Chiesa all'epoca di Galileo si attenne alla ragione più che lo stesso Galileo, e prese in considerazione anche le conseguenze etiche e sociali della dottrina galileiana. La sua sentenza contro Galileo fu razionale e giusta, e solo per motivi di opportunità politica se ne può legittimare la revisione». L'autore, che come abbiamo già detto sopra, è stato un allievo rivoluzionario di Karl Popper, non stava di certo facendo un elogio all'Inquisizione. Egli semmai intendeva dimostrare che non vi sono regole immutabili nel corso dell'evoluzione della conoscenza scientifica e che in particolare Galileo ha vinto la sua lotta per l'affermazione della cosmologia copernicana innanzitutto «grazie al suo stile e alle sue capacità di persuasione», facendo ricorso ai «mezzi della propaganda» e adoperando anche «trucchi psicologici», perché in verità non aveva a disposizione prove sufficienti che erano in grado di confermare la propria tesi. Il punto di avvio della rivoluzione scientifica galileiana, per Feyrabend, «è costituito da una forte convinzione, che contrasta con la ragione e l'esperienza contemporanee». Per questo il filosofo austriaco comprende il cardinale Roberto Bellarmino, che fu l'accusatore principale di Galileo e che proponeva di ritenere l'eliocentrismo solo un'ipotesi, anche per non pregiudicare «la pace sociale» con dottrine in grado di sconvolgere la religiosità dei semplici.
Sfida ai confini della scienza
Vi è pure un elemento di sfida nelle dichiarazioni di Feyerabend, che non ammette l'esistenza di un confine netto tra quello che è scientifico e quello che non lo è, arrivando a ridare valore alla stregoneria e all'astrologia, sino al punto di recriminare una «separazione fra Stato e scienza» simile a quella tra Stato e Chiesa.
Dibattito sull'oggettività scientifica
La sua diatriba contro l'oggettività della conoscenza scientifica è tuttavia condivisa da un filosofo abbastanza distante da Ratzinger, Gianni Vattimo, secondo cui il valore delle teorie dipende principalmente dal fatto che siano in grado di persuadere e di essere acquisite pacificamente dalla comunità scientifica. Al contrario Marcello Pera anch'egli filosofo della scienza, avanzava precise riserve in materia, nella premessa scritta nel 1984 per l'opera di Feyerabend Scienza come arte, propugnando l'idea di un «progresso cumulativo» nella conoscenza scientifica, pur cosciente che le sue teorie potevano «apparire conservatrici». Infine, per quanto riguarda il Papa Ratzinger, possiamo affermare che egli non è d'accordo con la posizione di Feyerabend, né intende adoperare la sua citazione per dare una giustificazione della condanna di Galilei. Egli vuole solo mettere in risalto i limiti della razionalità scientifica, che devono essere rilevati anche dalla critica affinché possano essere inseriti «in una ragionevolezza più grande» di natura filosofica e aperta alla trascendenza.
Domande da interrogazione
- Chi era Paul K. Feyerabend e quale era la sua principale teoria filosofica?
- Qual è la critica di Feyerabend alla spiegazione scientifica ortodossa?
- Come Feyerabend vede il rapporto tra scienza e altre forme di conoscenza?
- Qual è la posizione di Feyerabend riguardo al metodo scientifico di Galileo?
- Qual è la visione di Feyerabend sul progresso scientifico e la razionalità?
Paul K. Feyerabend era un filosofo della scienza noto per il suo "anarchismo metodologico", che critica le interpretazioni tradizionali della metodologia scientifica e sostiene che la scienza progredisce meglio senza regole rigide.
Feyerabend critica la concezione ortodossa della spiegazione scientifica, sostenendo che le teorie influenzano i fatti e che non esistono regole immutabili nel progresso della conoscenza scientifica.
Feyerabend sostiene la pari dignità tra la conoscenza scientifica e altre forme di conoscenza, come l'arte e l'astrologia, e critica l'idea che la scienza debba avere preminenza.
Feyerabend critica il metodo di Galileo, affermando che la sua rivoluzione scientifica si impose non per la sua logica, ma per le sue capacità di persuasione e propaganda, senza prove empiriche sufficienti.
Feyerabend ritiene che il progresso scientifico non segua un metodo fisso e che la razionalità scientifica debba essere ridimensionata, poiché esistono molti modi di costruire una concezione del mondo oltre la scienza.