Concetti Chiave
- L'esistenzialismo emerge dopo la seconda guerra mondiale, esplorando le domande fondamentali sull'esistenza umana e l'insensatezza della vita.
- Filosofi come Pascal e Kierkegaard indagano sull'esistenza, mentre il nichilismo giustifica la crisi esistenziale post-bellica.
- La società di massa, l'industria e i media influenzano la diffusione dell'esistenzialismo, con canzoni e poesie come espressioni culturali chiave.
- Kafka e altri autori letterari rappresentano l'uomo come un clandestino nella vita, incapace di comprendere le leggi dell'esistenza.
- Il mito di Sisifo simboleggia la vita umana, con Sisifo che abbraccia il suo destino e trova significato nel suo sforzo incessante.
Come contesto culturale si afferma soprattutto dopo la seconda guerra mondiale, facendo propri gli interrogativi umani che pongono al centro le fatidiche domande da dove veniamo chi siamo?. Guerra nelle quali si è fatta esperienza dell'insensatezza della vita umana. L'uomo metafisico (come dice Shopenauer) con le sue esigenze che si trova invece in balia di eventi che lo schiacciano come diceva Pascal. Pascal Kirkeegaard sono i filosofi che più si occupano dell'esistenza.
Cosa giustifica l'esistenza? Punto di vista nichilista che ha un motivo profondo dopo queste due guerre. La società di massa anche porta a questo, la diffusione dell'industria e dei media. Anche le canzoni o le poesie sono importantissime nell'esistenzialismo,segni culturali che presentavano il modo di essere. Anche riferimenti letterari come Kafka, viviamo una condanna che non sappiamo da dove viene.L'uomo non si sente cittadino della vita, si sente un clandestino, è ignota la legge della vita, il perché delle cose e ignoto, l'uomo non può evitare di non domandarsi queste cose. Siamo mossi da domande alle quali non esiste risposta. Dostojevskj e Leopardi, visione dell'uomo come privo di un perché.
Mito di Sisifo diventa metafora della vita umana: 'è condannato a portare in alto una pietra che poi rotola sempre giù--> circolarità della vita, uomo costretto a portare avanti una vita che non ha senso ma a cui non ci si può sottrarre. Sisifo alla fine dice nel momento in cui scende a riprendere la pietra, sorride perché ha fatto proprio il suo destino, si riconosce in questo.