Concetti Chiave
- La sofistica è una corrente filosofica del V secolo a.C. che si sviluppa ad Atene durante la crisi aristocratica, promuovendo la partecipazione politica dei ceti popolari.
- I sofisti sono esperti del sapere e insegnano a pagamento, criticati per commercializzare la conoscenza, in contrasto con la cultura greca che valorizza il sapere disinteressato.
- Contrariamente ai filosofi precedenti, i sofisti negano l'esistenza di una verità universale, sostenendo che la conoscenza è relativa all'individuo e al contesto storico-culturale.
- Il relativismo sofista riconosce la variabilità culturale e morale, negando valori assoluti e promuovendo la comprensione soggettiva del bene, del male, del giusto e dell'ingiusto.
- I sofisti sviluppano la "padeia", educando i giovani alle virtù civiche attraverso la retorica e la dialettica, strumenti per partecipare attivamente alla vita cittadina.
Indice
La nascita della sofistica
I sofisti sono coloro che tramite una rivoluzione umanistica hanno dato via alla sofistica. La sofistica è una corrente filosofica che si sviluppa nel V secolo a.C. ad Atene ( governata da Pericle) grazie ad una crisi aristocratica perché gli artigiani e i lavoratori del popolo, a dispetto degli aristocratici cominciano a partecipare alla vita politica come protagonisti. Essi dispongono di denaro, mezzi di produzione, partecipano alla guerra e creano una fitta rete di commerci, favorendo un incontro di usi, costumi e culture. Nascono così nuove classi sociali, come la borghesia. In questo periodo è necessario possedere non solo idee, ma anche capacità argomentative in modo da conquistare il consenso della maggioranza dell’assemblea, la boulé.
Il ruolo dei sofisti nella società
Il termine sofista significa saggio, sapiente, anche se tradotto letteralmente indica colui che fa professione del proprio sapere. I sofisti sono dunque gli esperti del sapere, della propria arte e mettono a disposizione il proprio lavoro a pagamento. Richiedono, infatti un compenso dai ceti benestanti della città, gli unici che potevano permettersi un maestro privato. Essi sono molto apprezzati in quanto si occupano dell’uomo e non della natura, ma sono criticati perché fanno dell’insegnamento un mestiere. La società greca, tradizionalmente schiavista, ha dei pregiudizi negativi verso le occupazioni manuali affidate da sempre agli schiavi e dunque considera l’attività lavorativa in sé inferiore a quella teoretica ( il sapere). La conoscenza, la filosofia e la ricerca scientifica per i greci devono essere praticate dall’uomo solo per il desiderio di conoscere la verità, per questo insegnare a pagamento viene considerato quasi come uno scandalo, tanto ché i sofisti vengono demonizzati dai greci che li considerano come dei falsi filosofi opportunisti, come dei “prostituti della cultura” ( Senofonte) .
La verità secondo i sofisti
Solo successivamente gli studiosi hanno analizzato davvero il loro pensiero, mettendo da parte le varie critiche. I sofisti si distinguono dagli altri filosofi nel modo in cui affrontano il problema della verità, infatti tutti i pre-sofisti avevano riconosciuto alla filosofia la possibilità di accedere ad una verità universale ( assoluta, valida per tutti) e necessaria ( capace di descrivere la realtà al di là delle apparenze). I sofisti invece affermano che una verità unica ed eterna non esiste, ma dicono è un’acquisizione certa solo per il soggetto che la possiede e che cambia dunque dall’esperienza del singolo individuo. La ragione umana non coincide più con l’ordine del cosmo ma bensì è condizionata dai vari contesti storici e culturali, non vi è quindi un sapere certo, ma vi sono più teorie e opinioni, la cui validità è soggettiva. Il relativismo sostiene il carattere relativo della conoscenza, consiste nello
scoprire che ci sono diverse culture, diversi valori e che non esistono valori assoluti, ma esistono il bene e il male ( morale), il giusto e l’ingiusto ( conoscenza) e il vero e il falso ( giustizia) e ogni cosa dipende dalle circostanze.
L'educazione e l'arte del convincimento
Inoltre i sofisti sviluppano la padeia, ovvero l’educazione dei fanciulli, che assimilano le virtù capaci di trasformare un giovane in un buon cittadino, capace di partecipare alla vita cittadina. Per poter fare ciò i sofisti insegnano l’arte del convincimento, basata su due discipline:
- la retorica, l’arte di costruire discorsi piacevoli all’ascolto e convincenti;
- la dialettica, una serie di tecniche argomentative che permettono di avere la meglio durante un dibattito.
Domande da interrogazione
- Qual è il contesto storico in cui si sviluppa la sofistica?
- Come viene percepito il ruolo dei sofisti nella società greca?
- In che modo i sofisti si differenziano dagli altri filosofi riguardo alla verità?
- Qual è il contributo dei sofisti all'educazione?
- Quali discipline insegnano i sofisti per l'arte del convincimento?
La sofistica si sviluppa nel V secolo a.C. ad Atene, durante una crisi aristocratica, quando artigiani e lavoratori iniziano a partecipare attivamente alla vita politica.
I sofisti sono apprezzati per il loro focus sull'uomo, ma criticati per fare dell'insegnamento un mestiere, considerato inferiore rispetto alla ricerca della verità per puro desiderio di conoscenza.
I sofisti sostengono che non esiste una verità unica ed eterna, ma che la verità è soggettiva e varia in base all'esperienza individuale e ai contesti storici e culturali.
I sofisti sviluppano la "padeia", l'educazione dei giovani, insegnando virtù e l'arte del convincimento attraverso la retorica e la dialettica per formare buoni cittadini.
I sofisti insegnano la retorica, l'arte di costruire discorsi convincenti, e la dialettica, tecniche argomentative per prevalere nei dibattiti.