Concetti Chiave
- Socrate si colloca tra i sofisti e Platone, mostrando sia somiglianze che differenze rispetto a queste figure filosofiche.
- Non partecipò attivamente alla politica, dedicando la sua vita alla filosofia e rifiutando l'insegnamento formale.
- Condannato a morte per empietà e corruzione dei giovani, accettò la sua condanna rispettando le leggi ateniesi, simbolo della sua coerenza filosofica.
- Non ha lasciato scritti, ma la sua filosofia è tramandata principalmente da Platone, Aristofane e Senofonte.
- Le massime "sapiente è colui che sa di non sapere" e "conosci te stesso" descrivono la sua continua ricerca della verità e della conoscenza di sé.
Socrate tra sofisti e Platone
È una figura particolare che si pone storicamente e filosoficamente in mezzo ai sofisti e a Platone, suo discepolo (capire socrate significa capire le differenze e le cose che lo accomunano ai sofisti e a Platone). Spesso si tende a fare una separazione netta tra socrate e i sofisti ma in realtà bisogna capire che coincide sia con i sofisti che con Platone (ci sono punti di vicinanza e distanza).
Vita e morte di Socrate
Nasce nel 470/9 a.C. da padre scultore e madre ostetrica (importante per la sua filosofia). Non si interesserà della politica attiva ma parteciperà a qualche guerra in quanto cittadino ateniese. Nella sua vita si dedicherà completamente alla ricerca filosofica e rifiuterà l’insegnamento (non farà l’insegnante ma si dedica alla filosofia come compito e ricerca). La morte di socrate avrà un ruolo fondamentale nel pensiero di Platone: verrà condannato per empietà (eresia) e per corruzione dei giovani (insegnarli a dubitare delle certezze delle tradizione) nel 399 a.C.
Questo atteggiamento anticonformista lo avvicina ai sofisti (anche Protagora aveva ricevuto la pena di empietà). Socrate vuole difendersi da sola ma non convince nessuno e lo condannano a bere la cicuta, ossia un veleno. Socrate potrebbe evadere ma la berrà di sua spontanea volontà. Socrate dimostra quindi di voler rispettare le leggi. La democrazia aveva quindi condannato a morte un filosofo: il contesto culturale cambia e Atene entra in un periodo di crisi e declino (Atene aveva anche perso contro Sparta nella battaglia del Peloponneso e Sparta aveva imposto delle pesanti restrizioni). La congiura dei tenta tiranni del 404 sarà un governo che durerà otto mesi, a cui parteciperà Crizia, composto da sofisti e persone di spicco che rispettavano Socrate (dopo gli ateniesi tolgono il potere alla congiura dei trenta tiranni e viene restaurata la democrazia ma era corrotta). Era un governo oligarchico di pochi tiranni.
Fonti su Socrate
Di Socrate non abbiamo fonte dirette perché non ha scritto nulla dato che fa parte della sua visione filosofica (la ricerca filosofica è incessante quindi non può essere fissata con delle parole). Su di lui ci sono però varie fonti e informazioni: la fonte più autorevole è il suo discepoli Platone, c’era anche Aristofane (propone un’immagine di socrate come un chiacchierone e come il peggiore dei sofisti) e Senofonte (storico che offre un ritratto bizzarro di socrate, dove vine dio pinto come un predicatore morale). Nel “le nuvole” di Aristofane viene tratteggiata la sua immagine di Socrate. Le nuvole è una commedia chiamata così perché rappresenta Socrate con la testa tra le nuvole, in aria (un filosofo chiacchierone che perde tempo).
Il pensiero socratico
Fedro: opera di Platone in relazione al pensiero di Socrate. Opera in pieno spirito socratico: credersi sapiente non significa avere la conoscenza/sapienza (leggere informazioni non vuol dire essere sapienti, ma bensì presuntuosi).
-il sapiente è colui che sa di non sapere: aspetto costante della ricerca. Per lui credersi sapiente non significa avere la conoscenza e leggere informazioni non vuol dire essere sapienti. Socrate pensa che la vera sapienza non sia fissa ed è una ricerca continua. Il vero sapiente è colui che sa di non sapere e non ha raggiunta la verità assoluta.
-conosci te stesso: Socrate fa sua questa massima scritta sull’ oracolò di Delfi per intendere che parte dalla ricerca di se stesso. Nel conoscere se stesso arriva a trovare la conoscenza dell’essere umano. Parte dall’indagine filosofica su di sè e arriva all’indagine filosofica sull’uomo in generale.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo di Socrate tra i sofisti e Platone?
- Perché Socrate è stato condannato a morte?
- Qual è l'importanza della morte di Socrate nel pensiero di Platone?
- Quali sono le fonti principali che ci forniscono informazioni su Socrate?
- Quali sono le due massime importanti di Socrate?
Socrate si colloca storicamente e filosoficamente tra i sofisti e Platone, condividendo punti di vicinanza e distanza con entrambi.
Socrate è stato condannato per empietà e corruzione dei giovani, poiché insegnava a dubitare delle certezze tradizionali.
La morte di Socrate ha avuto un ruolo fondamentale nel pensiero di Platone, influenzando il contesto culturale e filosofico dell'epoca.
Le principali fonti su Socrate includono Platone, Aristofane e Senofonte, ognuno dei quali offre una diversa rappresentazione del filosofo.
Le due massime importanti di Socrate sono "il sapiente è colui che sa di non sapere" e "conosci te stesso", entrambe centrali nella sua ricerca filosofica.