Concetti Chiave
- Socrate non ha lasciato scritti, e il suo pensiero è interpretato diversamente dai suoi allievi e contemporanei.
- Le descrizioni di Socrate variano: Aristofane lo vede come un sofista, Platone come un avversario dei sofisti, Senofonte come cittadino esemplare e Aristotele come filosofo iper-razionalista.
- Socrate condivide con i sofisti l'idea che la filosofia debba concentrarsi sull'uomo e la società, ma si oppone al loro relativismo etico.
- Si oppone alla tendenza democratica di affidare le cariche pubbliche a chiunque, sostenendo norme universali del pensare e dell’agire.
- È descritto come un cittadino modello, accettando la condanna a morte per non sottrarsi alle decisioni della sua città, riflettendo un radicalismo etico e morale.
Socrate
Non vi è alcuna certezza circa il suo reale pensiero: Socrate infatti non scrive nulla (come Pitagora) e le sue idee vengono interpretate in modi diversi già dai suoi allievi diretti (Platone, Antistene, Senofonte, Euclide di Megara, Aristippo di Cirene). Come se non bastasse, i resoconti più importanti sull’attività e sulla riflessione di Socrate offrono immagini tra loro diverse e a tratti perfino contrastanti: Aristofane, il grande commediografo, nella sua opera Le Nuvole lo dipinge come un sofista; Platone, al contrario, lo presenta come il loro più tenace e battagliero avversario; Senofonte ne parla come di un cittadino esemplare, sempre rispettoso della morale e dei costumi della pòlis; Aristotele lo vede invece come un filosofo iper-razionalista, sostenitore di tesi spregiudicate e paradossali soprattutto nel campo della morale e dell’etica.
Chi ha ragione?Probabilmente tutti. Socrate è tutte queste cose insieme, perché il suo insegnamento presenta effettivamente tratti che possono essere interpretati secondo ognuno degli aspetti sopra citati.
Con i sofisti condivide, per esempio, la convinzione che la riflessione filosofica debba concentrarsi sull’uomo e sulle modalità del vivere in società; ma è anche un avversario dei sofisti perché tenta di superarne il relativismo etico, stabilendo norme universali del pensare e dell’agire; inoltre si oppone tenacemente all’idea, tipicamente sofistica, secondo la quale la competenza politica appartenga a tutti gli individui (egli si oppone così alla tendenza della democrazia ad affidare le cariche pubbliche a chiunque).
Egli inoltre si dimostra un cittadino modello, disposto ad accettare addirittura la condanna a morte pur di non sottrarsi a una decisione presa dalla sua città; infine, secondo la presentazione che ne fa Aristotele (ma su questo è spesso d’accordo anche Platone, allievo diretto di Socrate), Socrate è portavoce di un certo radicalismo intellettualistico nel campo dell’etica e della morale.