Concetti Chiave
- Il "daimonión" di Socrate è descritto come una voce divina che lo avverte di non intraprendere determinate azioni, ma non lo spinge mai a fare qualcosa.
- Questo concetto non ha legami con le verità filosofiche di Socrate, poiché i principi etici e filosofici derivano dalla ragione e non da rivelazioni divine.
- Il daimonión di Socrate è stato interpretato in vari modi: come ironia, voce della coscienza, sentimento di un genio o persino come una patologia psichiatrica.
- Socrate non associava il daimonión con la sua scelta di praticare la filosofia, ma piuttosto come un deterrente alla partecipazione politica, che credeva potesse essere pericolosa per lui.
- In momenti di intensa concentrazione o estasi, Socrate era più propenso a sperimentare il "daimonión", che è separato dal suo pensiero filosofico.
Indice
Accusa e concetto di daimonión
Fra i capi di accusa che portarono Socrate alla condanna, c’era anche quello di essere stato colpevole di aver introdotto delle nuove entità divine, in greco daimónia (=δαίμων, demone). Nell’ 'Apologia di Socrate, Platone fa dire al filosofo la frase seguente, utile per capire il significato del concetto di daimonión “….in me, in più volte e in più circostanze, si verifica qualcosa di divino e demoniaco, proprio quello che Meleto (= l’accusatore di Socrate), scherzando ha scritto nel suo atto di accusa: è come una voce che si fa sentire dentro, fin da quando ero fanciullo, e che, allorché si fa sentire, mi trattiene dal fare che io sono sul punto di fare, mentre non mi spinge mai a fare.” Pertanto, il daimonión era una voce divina che vietava al filosofo di compiere determinate cose; egli lo interpretava coma una sorta di privilegio che più volte lo aveva salvato dai pericoli o da esperienze che avrebbero avuto una ricaduta negativa.
Interpretazioni del daimonión
Gli studiosi hanno dato del concetto interpretazioni disparate. Alcuni hanno pensato che Socrate facesse dell’ironia, altri hanno, invece, pensato che si trattasse della voce della coscienza e altri ancora hanno creduto che si trattasse del sentimento che pervade un genio. La voce divina potrebbe essere anche interpretata dal punto di vista psichiatrico e quindi essere vista come una patologia.
Daimonión e filosofia di Socrate
Tuttavia, la prima cosa da sottolineare e che questa “voce divina” non ha nulla a che vedere con le verità filosofiche. Infatti, essa non rivela a Socrate la sapienza umana, né i principi della sua etica. Questo perché per Socrate, i principi filosofici traggono la loro validità dal logo e non da una rivelazione divina. Inoltre, Socrate non collegò mai il daimonion con la sua scelta di fare filosofia e di curarsi dell’anima, che sosteneva avesse un’origine divina: alcuni vaticini o sogni ordinarono all’uomo di fare qualcosa mentre il daimonion non gli ordinava, ma gli vietava di fare qualcosa. La cosa da cui questo daimonion distolse Socrate fu la partecipazione alla vita politica; a questo proposito, il filosofo afferma: “Se io mi fossi messo a occuparmi degli affari dello Stato, da un pezzo sarei morto e non avrei fatto nessuna cosa utile né a voi, né a me”. Sappiamo che, in certi momenti, Socrate era preso da momenti di concentrazione molto intensi, a volte anche di lunga durata, simili ad una sorta di episodi di estasi, Il daimonion è piuttosto da mettere vin relazione con essi e non è pertanto da ricollegarsi con il suo pensiero
Domande da interrogazione
- Qual era l'accusa principale contro Socrate riguardo al concetto di "daimonión"?
- Come interpretava Socrate il "daimonión"?
- Qual è la differenza tra il "daimonión" e i principi filosofici di Socrate?
- In che modo il "daimonión" influenzò la vita politica di Socrate?
Socrate fu accusato di aver introdotto nuove entità divine, il "daimonión", che era una voce divina che lo tratteneva dal compiere determinate azioni.
Socrate interpretava il "daimonión" come una sorta di privilegio che lo salvava dai pericoli, vietandogli di fare certe cose, ma non spingendolo mai a fare qualcosa.
Il "daimonión" non rivelava a Socrate la sapienza umana o i principi della sua etica, poiché per lui i principi filosofici derivavano dal logos e non da una rivelazione divina.
Il "daimonión" distolse Socrate dalla partecipazione alla vita politica, poiché credeva che se si fosse occupato degli affari dello Stato, sarebbe morto senza fare nulla di utile.