Concetti Chiave
- Il relativismo dei sofisti, come Gorgia, erose le certezze antiche, causando ostilità verso filosofi e intellettuali.
- Socrate si distinse per l'attenzione ai valori interiori e non scrisse nulla, lasciando testimonianze indirette attraverso discepoli come Platone.
- Nato ad Atene nel 469 a.C., Socrate era un uomo dal nobile animo, accettò la condanna a morte ingiusta con coraggio.
- Il contesto politico instabile, con alternanze tra democrazia e dittatura, vide Socrate come minaccia ai nuovi equilibri.
- Accusato di empietà e corruzione dei giovani, Socrate accettò serenamente la condanna, dimostrando coerenza e rigore morale.
Il relativismo della sofistica
Il relativismo della sofistica e, in particolare la degenerazione raggiunta da Gorgia e dalla seconda generazione dei sofisti, erose le antiche certezze, inducendo le classi conservatrici a guardare con ostilità i sofisti, i filosofi e gli intellettuali in generale, che venivano visti come agitatori politici e venivano addirittura considerati causa della precaria situazione della polis.
La figura di Socrate
In questo difficile e delicato contesto storico vive e opera Socrate. Egli fu un personaggio straordinario che si distinse dai sofisti per la particolare attenzione ai valori dell’interiorità.
Socrate non scrisse nulla poiché preferiva il contatto diretto con i suoi allievi, grazie ai quali ci sono pervenute delle testimonianze indirette, tra cui spicca quella di Platone, il più attendibili interprete del pensiero socratico.
Socrate nacque ad Atene nel 469 a.C. che e fu un uomo fuori dall’ordinario e che, nonostante non fosse bello, avesse un animo nobile, onesto e coraggioso. Coraggio che dimostrerà accettando la sua condanna a morte con tranquillità nonostante fosse ingiusta ed illegittima.
La condanna di Socrate
Viene naturale chiedersi il motivo della condanna a morte di un personaggio così onesto, nobile e rispettoso delle leggi.
Ebbene, il contesto storico politico in cui vive Socrate era molto instabile: dopo la democrazia di Pericle, con cui la civiltà classica raggiunse il suo apogeo, vi fu la dittatura e alla sua caduta ritornò la democrazia. Inoltre, le classi conservatrici consideravano Socrate una minaccia per i nuovi equilibri politici.
Socrate si interrogava sempre sul perché delle cose mettendo in discussione ogni certezza e ciò nuoceva all’instabile democrazia.
Perciò il filosofo fu accusato di non onorare gli dei della sua città, di aver importato altre divinità e di aver corrotto i giovani.
Nonostante ciò, Socrate, essendo molto rispettoso delle leggi, accettò la sua condanna con serenità dimostrando coerenza tra le sue parole e i fatti, infatti, la sua morte viene considerata il coronamento di una vita esemplare vissuta all’insegna del rigore morale e del perfezionamento interiore.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali accuse mosse contro Socrate?
- In che modo Socrate si differenziava dai sofisti?
- Come reagì Socrate alla sua condanna a morte?
Socrate fu accusato di non onorare gli dei della sua città, di aver importato altre divinità e di aver corrotto i giovani, in un contesto politico instabile che vedeva le classi conservatrici considerarlo una minaccia.
Socrate si distingueva dai sofisti per la sua attenzione ai valori dell'interiorità e per il suo metodo di insegnamento basato sul contatto diretto con gli allievi, a differenza dei sofisti che erano visti come agitatori politici.
Socrate accettò la sua condanna a morte con serenità, dimostrando coerenza tra le sue parole e i fatti, e la sua morte è considerata il coronamento di una vita esemplare vissuta all'insegna del rigore morale.