Concetti Chiave
- Socrate, nato ad Atene, si dedicò alla filosofia come esame incessante di sé e degli altri, evitando la vita politica attiva.
- Non scrisse nulla, credendo che la sua ricerca filosofica non potesse essere trasmessa attraverso gli scritti.
- Socrate è legato alla sofistica per il focus sull'uomo e l'approccio razionalista, ma si distingue per il suo amore per la verità e il rifiuto della retorica vuota.
- Intese la filosofia come un'indagine per chiarire a sé stessi il significato dell'essere, incarnando il motto "Conosci te stesso".
- Il dialogo socratico si basa su finta ignoranza, ironia, domande brevi (brachilogia) e confutazione, miranti alla maieutica e alla ricerca di definizioni.
Le origini di Socrate
Socrate nacque ad Atene nel 470-469 a.C da padre scultore e madre ostetrica.Si allontanò da Atene tre volte per compiere il suo dovere di soldato. Si tenne lontano dalla vita politica attiva e si incentrò su se stesso e sulla filosofia.
La filosofia di Socrate
La filosofia per Socrate era un incessante esame di se stesso e degli altri. Nonostante dedicò tutta la sua vita alla filosofia non scrisse nulla,perchè credeva che la ricerca filosofica che egli intendeva e praticava,non poteva essere continuata dopo di lui da uno scritto. Le fonti principali che ci raccontano di Socrate sono Aristofane, Platone,Policrate,Senofonte e Aristotele.Gli elementi che legano Socrate alla sofistica sono: l'attenzione per l'uomo e il disinteresse per le indagini riguardanti il cosmo;la tendenza a cercare nell'uomo i criteri del pensiero e dell'azione;l'atteggiamento spregiudicato e la mentalità razionalistica,anticonformista e antitradizionalista che induce a mettere tutto in discussione e a non accettare nulla se non attraverso la discussione;l'inclinazionee verso la dialettica e il paradosso.
Gli elementi che invece allontanano Socrate dalla sofistica sono:la volontà di non fare della cultura una professione;un sofferto amore per la verità e il rifiuto di ridurre la filosofia a vuota retorica o ad esibizionismo verbale fine a se stesso;il tentativo di andare oltre al relativismo conoscitivo e morale.In Socrate vi è infatti l'esigenza di far partorire agli uomini verità comuni,che al di là dei punti di vista soggettivi possono avvicinarli tra loro. Socrate dunque è detto figlio e avversario della sofistica.Socrate affermava che alla mente umana sfuggono i perchè ultimi delle cose,perciò Socrate intese la filosofia come indagine in cui l'uomo prova attraverso la ragione a chiarire se a se stesso,trovando il significato del proprio essere uomo. Per questo fece suo il motto CONOSCI TE STESSO.Da questo Socrate pose il valore dell'esistenza,convinto che una vita senza esame non è degna di essere vissuta.Il dialogo socratico usa come mezzi:la finta ignoranza e l'ironia,cioè fingersi ignoranti di fronte all'interlocutore,adulandone le capacità.La brachilogia,cioè porre domande brevi e precise.La confutazione cioè dimostrare la contraddittorietà della tesi dell'interlocutore.Ha come scopo.la maieutica,ovvero aiutare a partorire la verità che è in ognuno e il ti esti,cioè cercare la definizione rispondente alla domanda 'che cos'è?'
Domande da interrogazione
- Qual era l'approccio di Socrate alla filosofia e perché non scrisse nulla?
- In che modo Socrate si differenziava dai sofisti?
- Quali erano i metodi utilizzati nel dialogo socratico?
Socrate considerava la filosofia come un incessante esame di se stesso e degli altri, ritenendo che la ricerca filosofica non potesse essere continuata attraverso la scrittura. Pertanto, non scrisse nulla, preferendo il dialogo diretto.
Socrate si differenziava dai sofisti per il suo rifiuto di fare della cultura una professione, il suo amore per la verità e il suo tentativo di superare il relativismo conoscitivo e morale, cercando verità comuni che avvicinassero gli uomini.
Il dialogo socratico utilizzava la finta ignoranza e l'ironia, la brachilogia con domande brevi e precise, e la confutazione per dimostrare la contraddittorietà delle tesi, con l'obiettivo della maieutica, ovvero aiutare a partorire la verità interiore.