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Concetti Chiave

  • L'epicureismo, fondato da Epicuro, si concentra sulla liberazione da false credenze attraverso fisica, logica ed etica, con l'obiettivo della felicità tramite la gestione dei piaceri.
  • Nella fisica epicurea, tutto è composto da atomi che si muovono nel vuoto; il clinamen spiega le loro interazioni, e anche gli dèi e l'anima sono atomici.
  • La logica epicurea, o "canonica", definisce la sensazione come base della conoscenza, con i concetti che derivano da esperienze sensoriali passate.
  • Lo stoicismo, fondato da Zenone, vede tutto regolato da una "ragione universale", con l'etica che promuove la virtù come conformità al piano divino, portando all'autosufficienza e apatia.
  • Lo scetticismo, iniziato da Pirrone, sostiene la sospensione del giudizio per raggiungere l'atarassìa, con evoluzioni accademiche e neopirroniane che enfatizzano l'indagine continua senza pretese di verità.

Indice

  1. Le scuole ellenistiche:
  2. Epicureismo
  3. La fisica
  4. La logica
  5. L’etica
  6. Stoicismo
  7. La fisica
  8. La logica
  9. L'etica
  10. Lo stoicismo di epoca romana
  11. Scetticismo
  12. Le origini dello scetticismo
  13. Lo scetticismo accademico
  14. Lo scetticismo neopirroniano

Le scuole ellenistiche:

Epicureismo

L’epicureismo è la corrente di pensiero fondata da Epicuro ad Atene, nella prima metà del III secolo a.C., in un giardino attiguo alla sua casa. Le teoria epicurea si divide in tre parti: fisica, logica e etica, e il suo obbiettivo principale è liberare gli esseri umani dalle false credenze e dai falsi timori.

La fisica

Epicuro afferma che tutta la realtà è costituita da atomi che si muovono nel vuoto unindosi e separandosi. Per spiegare come possano scontrarsi, Epicuro introduce l’ipotesi del clinàmen, una deviazione degli atomi dal moto verticale di caduta. Anche gli dèi e l’anima sono costituiti da atomi: gli dèi vivono beati negli spazi tra i mondi; l’anima è costituita da atomi leggeri ed è legata al corpo, alla morte del quale subisce la medesima sorte.

La logica

La “canonica” è la logica epicurea, in quanto individua il “canone” ovvero la regola della verità. Secondo la canonica fondamento della conoscenza è la sensazione, la quale si genera quando flussi di atomi colpiscono gli organi di senso, provocando in noi immagini delle cose. Le sensazioni sono sempre vere, è l’intelletto che può errare pronunciando giudizi. I ragionamenti dipendono dalle sensazioni: i concetti sono anticipazioni di sensazioni future e sono costruiti dalla mente partendo da sensazioni passate. Il desiderio e il timore si basano su sensazioni passate piacevoli o spiacevoli, custodite nella memoria.

L’etica

L’obbiettivo dell’etica epicurea è quello di indicare la via verso la felicità. Per Epicuro consiste nei piaceri, che però devono essere attentamente catalogati e valutati. Ci sono infatti i piaceri instabili o cinetici che portano al dolore e non danno mai piena soddisfazione perché sono legati a una ricerca di piacere infinita e mai soddisfatta; e i piaceri stabili o catastematici che invece sono legati al soddisfacimento dei desideri necessari. Oltre che selezionare i piaceri, per raggiungere la felicità è necessario liberarsi dai 4 timori fondamentali: degli dèi, della morte, dell’infelicità e della sofferenza. Così la filosofia si presenta come un quadruplice farmaco, offrendo quattro vie:
1. La prima riconosce che gli dei non sono da temere in quanto indifferenti alle vicende umane; 2. La seconda sostiene che la morte non è nulla perché quando siamo vivi la morte non c’è, e quando c’èla morte non ci siamo noi; 3. La terza ammette che la felicità è raggiungibile se sappiamo valutare e calcolare desideri e piaceri; 4. La quarta afferma che il dolore fisico o è sopportabile o ci conduce velocemente alla morte.

Stoicismo

Lo stoicismo è un indirizzo filosofico fondato da Zenone di Cizio nella prima metà del III secolo a.C.; chiamato così dal portico(in greco “stoà”) dove teneva le lezioni. Lo stoicismo ebbe tre fasi: Antica, Media e Nuova Stoà.

La fisica

Per gli stoici il mondo è costituito da un principio passivo, la materia, e e da un principio attivo, chiamato “ragione universale” o “anima del mondo”. Il principio attivo è divino e conferisce ordine al cosmo. La fisica stoica è quindi politeista. Secondo gli stoici la legge interna all’universo prevede infinite ripetizioni della stessa serie di eventi. Tale processo inizia con una conflagrazione, dalla quale nasce il cosmo, e si conclude con un’altra conflagrazione, in cui l’universo si distrugge avviandosi verso un nuovo inizio. Tale processo è definito “palingenesi”. Secondo gli stoici ciò che esiste è corpo, e ogni corpo è governato dal principio della razionalità universale, che nell’uomo si manifesta come anima razionale.

La logica

Per gli stoici la conoscenza deriva dalla sensazione, che però non costituisce il criterio di verità, perché quest’ultimo risiede nell’intelletto. La conoscenza vera si fonda sulle rappresentazioni dotate di certezza, dette “catalettiche”. I concetti nascono dalla rielaborazioni delle sensazioni e sono un’immagine semplificata degli oggetti. I termini del linguaggio poi hanno 3 componenti: il segno(il suono o la parola scritta), l’oggetto(l’ente materiale) e il significato(che collega il segno all’oggetto cui si riferisce). La logica stoica si occupa della connessione delle proposizioni, ovvero dei ragionamenti. Le 5 figure fondamentali del ragionamento sono dette “anapodittici”; le prime due si avvalgono di proposizioni condizionali, mentre le tre successive di “congiunzioni” e “disgiunzioni esclusive”.

L'etica

Benchè nel cosmo stoico tutto accada seconda la ragione universale, il male è necessario affinchè esista il bene. Invece la libertà consiste nel fare ciò che dipende dalla causa interna e nel dare l’assenso a ciò che il piano divino prevede. Non è possibile fuggire alla legge necessaria che governa l’universo; però l’individuo può scegliere se aderire consapevolmente all’ordine delle cose, oppure lasciarsi trascinare dagli eventi. La virtù consiste nella scelta di adeguarsi al piano razionale divino. Si tratta quindi di sapere, perché comporta la conoscenza della legge universale, ed è dovere, perché implica un’azione conforme a tale legge. Quindi l’uomo virtuoso è felice in quanto dà il proprio assenso al piano divino alla base del cosmo. Il saggio stoico, non avendo necessità di nulla, se non di adeguarsi all’ordine razionale e divino, è in una condizione di autosufficienza e quindi di apatia, nel senso che non subisce le passioni e non si fa guidare da esse.

Lo stoicismo di epoca romana

Lo stoicismo ebbe molta fama in epoca romana. Cicerone adottò un atteggiamento ecclettico, sostenendo che bisogna selezionare da ogni dottrina filosofica ciò che incontra il consensum gentium. Nella concezione stoica di Seneca la vita risulta sacra se vissuta degnamente, altrimenti si può decidere di porvi fine. Gli “imperatori buoni” del II secolo a.C., in particolare Marco Aurelio, sembrano incarnare quel principio attivo razionale che, per gli stoici, guida e governa il cosmo.

Scetticismo

Le origini dello scetticismo

Anche l’obbiettivo dello scetticismo è la ricerca della felicità, infatti deriva dal termine “sképsis”, che significa appunto “indagine”. L’iniziatore dello scetticismo, Pirrone, sosteneva che né le sensazioni né le opinioni che possono derivare dalle sensazioni possono condurci a conoscenze certe. Quindi il saggio persegue uno stato di afasìa dalla quale deriva uno stato di assoluta indifferenza, l’atarassìa.

Lo scetticismo accademico

Arcesilao polemizza contro il criterio stoico della rappresentazione catalettica, sostenendo che i nostri sensi sono fonti di illusioni. L’unico atteggiamento coerente è la sospensione del giudizio(epoché). Carneade ribadisce che i sensi sono ingannevoli e poiché ogni conoscenza inizia da questi, bisogna sospendere il giudizio. In assenza del criterio di verità, è opportuno scegliere le rappresentazioni più persuasive, cioè evidenti e non contraddittorie.

Lo scetticismo neopirroniano

Sesto Empirico si distingue dagli accademici, perché riprende il significato originario di “sképsis”: per lui il vero scetticismo consiste nella ricerca continua. Nell’indagine non bobbiamo disprezzare le apparenze che l’esperienza ci fornisce, ma dobbiamo evitare di trarne conclusioni che abbiano la pretesa della verità. Questo lavoro di ricerca porta alla saggezza e alla felicità, identificata con la serenità dell’animo o “atarassia”.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'obiettivo principale dell'epicureismo?
  2. L'obiettivo principale dell'epicureismo è liberare gli esseri umani dalle false credenze e dai falsi timori, guidandoli verso la felicità attraverso la comprensione dei piaceri e la liberazione dai quattro timori fondamentali.

  3. Come gli epicurei spiegano la composizione della realtà?
  4. Gli epicurei affermano che tutta la realtà è costituita da atomi che si muovono nel vuoto, unendosi e separandosi, e introducono l'ipotesi del clinàmen per spiegare le collisioni tra atomi.

  5. Qual è il ruolo della logica nello stoicismo?
  6. Nello stoicismo, la logica si occupa della connessione delle proposizioni e dei ragionamenti, con la conoscenza vera che si fonda sulle rappresentazioni dotate di certezza, dette "catalettiche".

  7. In che modo lo scetticismo accademico si differenzia dallo scetticismo neopirroniano?
  8. Lo scetticismo accademico, rappresentato da Arcesilao e Carneade, sostiene la sospensione del giudizio a causa dell'inaffidabilità dei sensi, mentre lo scetticismo neopirroniano di Sesto Empirico enfatizza la ricerca continua senza trarre conclusioni definitive.

  9. Qual è la concezione della virtù nello stoicismo?
  10. Nello stoicismo, la virtù consiste nell'adeguarsi al piano razionale divino, comportando la conoscenza della legge universale e l'azione conforme a essa, portando l'uomo virtuoso alla felicità e all'apatia, intesa come assenza di passioni.

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