Concetti Chiave
- Nel V secolo a.C., Socrate fu accusato di corrompere i giovani e accettò la condanna a morte, rispettando le leggi ateniesi.
- La pena è una reazione legale alla violazione della legge, considerata come una forma di retribuzione per il danno causato dal reato.
- Nel diritto moderno, la vendetta è sostituita dalla pena comminata dall'autorità giudiziaria attraverso un processo legittimo.
- Il XIX secolo segna un'evoluzione verso l'umanizzazione della pena, con la detenzione carceraria che sostituisce la pena di morte e corporale.
- L'attuale diritto penale tende a preferire pene extradetentive, come la detenzione domiciliare e il lavoro socialmente utile, per limitare meno la libertà personale.
Indice
Socrate e il potere politico
Nell’Atene del V secolo a.C. Socrate è un cittadino che ha rapporti problematici con il potere politico: durante il regime dei Trenta tiranni (404 a.C.), si oppone all’ordine di arrestare un loro nemico, mentre dai democratici viene visto come un possibile avversario, per il fatto che fra i suoi discepoli ci sono spesso importanti esponenti dell’aristocrazia.
Il processo e la condanna di Socrate
Nel 399 a.C. Socrate viene accusato di corrompere i giovani e di introdurre nuove divinità al posto di quelle tradizionali. A queste accuse segue un processo: Socrate si difende, ma, in nome del rispetto delle leggi dello Stato, accetta la condanna a morte e rifiuta la possibilità di ottenere una pena alternativa. La sentenza viene eseguita e Socrate muore, dopo aver bevuto la cicuta
Evoluzione della pena nel tempo
In tutti i sistemi giuridici, antichi e moderni, la pena consiste in una “reazione” alla violazione della legge. La pena, cioè, ha il senso di una retribuzione: consiste in una “sofferenza” imposta come contraccambio degli effetti negativi provocati dal reato commesso. Questa retribuzione ha preso il posto della vendetta, che nel diritto moderno non è permessa. La pena stabilita per chi commette un reato viene comminata dall’autorità giudiziaria secondo quello che dice la legge e in seguito a un legittimo processo. Il potere di punire viene attribuito all'autorità pubblica, che ha una posizione di imparzialità rispetto alle vittime del reato ed è vincolata al rispetto di determinate procedure legali.
Umanizzazione della pena nel XIX secolo
Un’ulteriore evoluzione si ha con il graduale processo di “umanizzazione” della pena. Nel XIX secolo, così, si passa dalla pena di morte e dalla pena corporale all’affermazione della detenzione carceraria come modello principale di pena per i delitti più gravi. Tuttavia, la detenzione continua a rappresentare l'idea della pena come inflizione di un castigo come corrispettivo per il reato commesso. L'evoluzione più recente del diritto penale, quindi, tende a sostituire la detenzione con pene a carattere extradetentivo o che, comunque, pongano minori limiti alla libertà personale: la detenzione domiciliare, il lavoro socialmente utile, la sanzione pecuniaria e così via.
Domande da interrogazione
- Quali furono le accuse mosse contro Socrate nel 399 a.C.?
- Come si è evoluto il concetto di pena nel corso del tempo?
- Qual è il ruolo dell'autorità pubblica nel sistema penale moderno?
Socrate fu accusato di corrompere i giovani e di introdurre nuove divinità al posto di quelle tradizionali.
La pena si è evoluta da una forma di vendetta a una retribuzione legale, con un processo di umanizzazione che ha portato dalla pena di morte alla detenzione carceraria e, più recentemente, a pene extradetentive.
L'autorità pubblica ha il potere di punire, mantenendo una posizione di imparzialità rispetto alle vittime e rispettando procedure legali stabilite.