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Concetti Chiave

  • Nel V secolo a.C., i sofisti divennero intellettuali professionisti che insegnavano a pagamento, suscitando critiche da parte di Platone e Aristotele.
  • I sofisti spostarono l'attenzione filosofica dalla natura all'uomo, concentrandosi su politica, leggi, religione e educazione, diventando filosofi della società.
  • Il contesto storico dell'Atene democratica del V secolo a.C. influenzò la filosofia sofistica, promuovendo nuove idee e consapevolezza dei diritti individuali.
  • I sofisti furono innovatori dell'arte della retorica e del linguaggio, sviluppando tecniche come l'antilogia e contribuendo al concetto occidentale di cultura.
  • Nonostante non fossero una scuola unitaria, i sofisti condivisero idee sul progresso storico, criticando credenze religiose e concependo le leggi come convenzioni sociali.

Indice

  1. Origine e significato del termine sofista
  2. Critica di Platone e Aristotele
  3. Rivalutazione moderna dei sofisti
  4. Rivoluzione filosofica dei sofisti
  5. Contesto storico e politico
  6. Democrazia e arte della parola
  7. Sofisti e illuminismo greco
  8. Educazione e cultura secondo i sofisti
  9. Panellenismo e cosmopolitismo
  10. Concezione della storia e religione
  11. Retorica e tecniche dialettiche

Origine e significato del termine sofista

Nella Grecia arcaica il termine sofista era sinonimo di saggio e illudeva ad un uomo esperto, conoscitore di tecniche particolari e dotato di una vasta cultura generale. Con questo nome si indicavano ad esempio i 7 Savi, Pitagora e quanti altri si segnalassero per la loro eccellenza in una qualsiasi attività teorica o pratica.

Nel V secolo a.C. cominciarono invece essere chiamati sofisti quegli intellettuali che dalla loro Sapienza facevano una professione, insegnando dietro compenso: fatto, quest'ultimo, che alla mentalità aristocratica appariva scandaloso, tanto che Senofonte bollò i sofisti come “prostituti della cultura”.

Critica di Platone e Aristotele

Ma furono soprattutto Platone e Aristotele a demonizzare culturalmente i sofisti, giudicandoli falsi sapienti e “negozianti di merce spirituale”, interessati al successo e al denaro più che alla verità.

L'enorme influenza esercitata da Platone ed Aristotele sui pensatori successivi fece sì che nel mondo greco , ma anche attraverso i secoli, i sofisti fossero definitivamente marchiati come pseudo-filosofi e che lo stesso termine sofista divenisse sinonimo di “cavillatore in mala fede” o di “maestro di ragionamenti capziosi”.

Rivalutazione moderna dei sofisti

Oggi l'aggettivo sofistico ha perso il significato filosofico originario e spesso nel linguaggio comune equivale a falso, artificioso, o truccato. Per quanto riguarda invece la storia della filosofia, gli studiosi contemporanei, pur dando per scontati alcuni degli aspetti negativi sottolineati da Platone ed Aristotele, si sono mostrati obiettivi e favorevoli a una rivalutazione del movimento dei sofisti e della sua importanza storica e filosofica.

Rivoluzione filosofica dei sofisti

I sofisti operarono una vera e propria rivoluzione filosofica, spostando il centro della speculazione dalla natura all'uomo. Invece di cercare il principio del cosmo si focalizzano la loro attenzione sulla politica, sulle leggi, sulla religione, sulla lingua, sull'educazione eccetera…. divenendo così filosofi dell’uomo e della città.

Questo decisivo spostamento dell'asse della filosofia si spiega in parte con la sfiducia della ricerca naturalistica che aveva ormai battuto tutte le strade allora possibili e prospettato una serie variegata di tesi talvolta opposte, senza giungere a una visione d insieme delle cose che potesse dirsi organica e su cui il consenso fosse unanime.

Contesto storico e politico

A determinare la nuova direzione dell' indagine filosofica tuttavia fu anche il mutato contesto storico politico dell' Atene del quinto secolo, appena uscita vittoriosa dalle guerre contro i Persiani. Sociologicamente parlando, i cambiamenti più importanti di questo periodo furono la crisi dell'aristocrazia l'accresciuta potenza della borghesia cittadina, l’espandersi dei traffici e dei commerci, il raffinarsi delle tecniche e soprattutto l'avvento della democrazia. Tutto ciò infatti comportò l’affermarsi di nuovi parametri di giudizio e di una maggiore consapevolezza da parte dell'uomo greco delle proprie prerogative.

Democrazia e arte della parola

Della mutata atmosfera socio politica è documentato assai eloquente la celebre orazione funebre che venne pronunciata da Pericle nel 430 avanti Cristo, a un anno dall'inizio della guerra del Peloponneso, in onore dei concittadini caduti in battaglia. Il seguente breve passaggio del suo discorso può aiutare a comprendere meglio il contesto democratico in cui si mossero i sofisti:

Il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: per questo è detto una democrazia. Un uomo che non si interessa dello Stato non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e, benché soltanto pochi siano in grado di dar vita a una politica, noi siamo tutti in grado di giudicarla. Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla strada dell’azione politica, ma come indispensabile premessa ad agire saggiamente.

La democrazia rappresenta il presupposto genetico e lo spazio operativo entro cui storicamente si mosse la corrente dei sofisti, i quali offrirono agli Ateniesi uno strumento per esercitare al meglio i loro diritti: l’arte della parola.

A queste nuove esigenze risposero dunque i sofisti i quali si ritenevano sapienti, nel senso antico del termine, cioè nel senso di abili nell’attività tipicamente umana del vivere insieme capaci di avere la meglio nelle competizioni civili.

Proprio una tale Sapienza i sofisti si proposero di insegnare dietro pagamento al ceto dirigente, e per questo motivo le loro lezioni si limitavano a discipline formali come la grammatica o la retorica, che fu la loro creazione fondamentale.

Sofisti e illuminismo greco

La sofistica è stata definita come una sorta di illuminismo greco. L’illuminismo è un grande movimento culturale che ebbe come principio ispiratore l'uso libero e spregiudicato della ragione in ogni ambito. Lo strumento proprio dell'illuminismo fu infatti la critica, una critica radicale che non si lasciava arrestare dalla autorità di alcuna tradizione e che aveva la pretesa di svincolare l'uomo da ogni pregiudizio.

La sofistica presentava un carattere analogico, poiché i suoi esponenti criticarono esplicitamente i miti e le credenze tradizionali, per sostituirli con azioni razionali o almeno considerati tali. In questo senso la funzione della sofistica fu simile a quella dei movimenti analoghi presenti in tutte le maggiori attività e consistette nella liberazione critica del passato il nome della ragione.

Educazione e cultura secondo i sofisti

I sofisti riconobbero poi il valore formativo del sapere e per primi elaborarono il concetto Occidentale di cultura, ampliando quello di Paidéia - termine che letteralmente indicava l’allevamento dei bambini e quindi l'educazione- identificandolo appunto con la nozione di cultura, intesa non come un insieme di conoscenze specialistiche, ma come la formazione globale dell'individuo nell'ambito del popolo e del contesto sociale a cui appartiene.

Con i sofisti il problema educativo venne dunque in primo piano.

Panellenismo e cosmopolitismo

I sofisti si fecero inoltre portatori di istanze panelleniche e cosmopolite, che contribuirono a un allargamento della mentalità greca antica in genere, per lo più particolaristica e nazionalistica. Essi ebbero una chiara coscienza della molteplicità dei costumi umani e seppero rinunciare alla dogmatica assolutizzazione dei modi di vita vigenti nelle loro città.

I sofisti non costituirono una scuola compatta di pensatori poiché sostennero dottrine distinte e talora opposte. Per orientarsi tuttavia, è bene distinguere tra celebri maestri appartenenti alla prima generazione- i più importanti dei quali furono Protagora, Gorgia, Prodico, Ippia e Antifone - e quelli meno noti della seconda generazione di cui fecero parte i cosiddetti “eristi”, segnarono la fase di crisi e di dissoluzione della sofistica

Concezione della storia e religione

Fra gli altri temi che caratterizzano la riflessione dei sofisti, troviamo innanzitutto una nuova concezione della storia, intesa come progresso reso possibile dalle tecniche e dalla politica. I sofisti prendono poi posizione rispetto alle credenze religiose del loro tempo, formulando la prima professione filosofica di agnosticismo religioso, o limitandosi con a criticare le divinità e le pratiche religiose della tradizione, denunciandone l’origine prettamente umana.

Di grande rilievo è infine la riflessione sull’origine e sulla validità delle leggi: i sofisti contribuiscono a diffondere la convinzione che l'ordine politico e giuridico scaturisca da una convenzione fra i membri della società. Sebbene private di ogni sacralità, le leggi sono tuttavia indispensabili come correttivo della dimensione naturale dell'uomo, e come fondamento della vita associata.

Retorica e tecniche dialettiche

Una delle maggiori eredità dei sofisti resta comunque la retorica, ovvero l'arte della parola scritta o parlata, che essi impiegano nei confronti dialettici e che sviluppano elaborando tecniche sempre più raffinate. Nelle loro orazioni, alternano discorsi lunghi e articolati e dettagliati (macronologie) a discorsi brevi e incisivi (brachilogia).

Essi si servono inoltre della tecnica antilogica, che consiste nell’opporre alla tesi degli avversari una tesi contraria e ugualmente sostenibile che spiazza l’interlocutore e lo costringe a rivedere le proprie posizioni iniziali. L'attenzione riservata alla parola porta in primo piano il problema del linguaggio, che grazie ai sofisti comincia ad essere considerato distinto dalla realtà che descrive.

Domande da interrogazione

  1. Qual era il significato originale del termine "sofista" nella Grecia arcaica?
  2. Nella Grecia arcaica, il termine "sofista" era sinonimo di saggio e indicava un uomo esperto e dotato di una vasta cultura generale.

  3. Come venivano percepiti i sofisti nel V secolo a.C. e perché?
  4. Nel V secolo a.C., i sofisti erano visti come intellettuali che insegnavano dietro compenso, il che era considerato scandaloso dalla mentalità aristocratica, tanto che furono criticati da Senofonte, Platone e Aristotele.

  5. Qual è stato il contributo principale dei sofisti alla filosofia?
  6. I sofisti hanno spostato il centro della speculazione filosofica dalla natura all'uomo, concentrandosi su politica, leggi, religione, lingua ed educazione, diventando filosofi dell’uomo e della città.

  7. In che modo i sofisti hanno influenzato la concezione della legge e della politica?
  8. I sofisti hanno contribuito a diffondere l'idea che l'ordine politico e giuridico derivi da una convenzione sociale, privando le leggi di sacralità ma riconoscendole come fondamentali per la vita associata.

  9. Qual è l'eredità più significativa lasciata dai sofisti?
  10. L'eredità più significativa dei sofisti è la retorica, l'arte della parola scritta o parlata, che hanno sviluppato con tecniche raffinate per i confronti dialettici.

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