Concetti Chiave
- I Presocratici rappresentano correnti di pensiero antecedenti Socrate, enfatizzando l'importanza della filosofia socratica, suddivise in Ionici di Mileto, Pitagorici, Eraclitei, Eleati e Pluralisti.
- Gli Ionici di Mileto, come Talete, Anassimandro e Anassimene, credono in un principio primo o arché, da cui tutto deriva, variamente identificato con acqua, infinito o aria.
- I Pitagorici, seguaci di Pitagora, vedono il numero come sostanza delle cose e credono nella trasmigrazione dell'anima, con contributi significativi di Filolao, Eofanto ed Eristarco in cosmologia.
- Eraclito introduce il concetto di Panta Rei (tutto scorre) e l'unità dei contrari, trovando l'origine di tutto nel fuoco, simbolo di continua trasformazione.
- Gli Eleati, guidati da Parmenide, distinguono tra verità assoluta e opinione, affermando la staticità e l'eternità dell'essere, negando la realtà del non-essere.
Per correnti presocratiche intendiamo tutte le correnti di pensiero che precedettero Socrate, non tanto cronologicamente, quanto più idealmente. Questa divisione sottolinea l'importanza che ha avuto la filosofia socratica. i Presocratici o i Presofisti si dividono in cinque categorie:
1- Ionici di Mileto
2- Pitagorici
3- Eraclitei
4- Eleati
5- Fisici Posteriori
Indice
I filosofi ionici di Mileto
Hanno in comune la convinzione che al di là di tutto esista una realtà unica ed eterna, un principio primo o arché, da cui tutte le cose si originano. i maggiori esponenti sono:
Talete: è il fondatore della scuola e fu, oltre che filosofo, un politico, un astronomo, un matematico e un fisico. Secondo Talete l'arché da cui tutto si origina è l'acqua, intesa anche come principio umido. La Terra sta sopra l'acqua.
Anassimandro: è il primo autore di scritti filosofici in Grecia. Secondo Anassimandro tutto si origina dell'infinito, indeterminato che tutto abbraccia e governa. Le cose derivano dalla sostanza Primordiale e si creano per separazione dei contrari.
Anassimene: Come Talete anche per lui il tutto si origina da una sostanza determinata aria o pneuma, l'aria è il principio del movimentoe di ogni mutamento.
La setta dei pitagorici
Si parla di setta dei pitagorici poichè, per i suoi seguaci, Pitagora era il depositario di una sapienza divina e quindi immodificabile: "ipse dixit".
Pitagora: Per Pitagora il corpo è la prigione dell'anima, e la vita è come una pena che l'anima deve scontare, tuttavia l'anima può liberarsi tendendo alla filosofia.
La filosofia per i pitagorici era matematica: tutto è numero e il numero è la sostanza delle cose. Qui il numero è considerato come un insieme di unità, per numero si intende il punto geometrico che tutto costituisce. Se la sostanza delle cose è il numero, le opposizioni tra le cose si riconducono ad opposizioni tra numeri: il numero si divide in pari e dispari e questa opposizione si riflette in tutte le cose del mondo che si divide nella parte corrispondente ai numeri pari e in quella corrispondente ai numeri dispari.
Filolao: Fu il primo a ritenere che la terra non sia il centro fisso del mondo, e che avanzò l'ipotesi secondo cui la terra e gli altri corpi celesti si muovono intorno ad un corpo fisso centrale denominato altare dell'universo (Hestia). Intorno al corpo centrale si muovono dieci corpi celesti, dieci perchè era il numero sacro per i pitagorici.
Eofanto: Fu il primo a riconoscere la rotazione della terra intorno al suo asse .
Eristarco: fu il primo a fare una vera e propria ipotesi eliocentrica, in quanto al posto del fuoco centrale collocò il sole anticipando in tal modo Copernico.
Il pensiero di Eraclito
Eraclito: Alla base del pensiero di Eraclito c'è la contrapposizione tra la filosofia, che corrisponde alla verità, e la comune mentalità degli uomini ritenuta luogo di errore. Per Eraclito il padre di tutte le cose è il Polemos. Importante è la sua teoria del Panta Rei, tutto scorre. Egli riconosce l'origine di tutto nel Fuoco, inteso non in senso fisico, ma in senso criptico oracolare: il fuoco non è mai affine a se stesso, muta continuamente e vive del suo mutamento e della morte della legna. Inoltre un altra teoria eraclitea è quella dell'unità dei contrari: una salita a seconda di come la si guarda può essere una salita o una discesa.
Parmenide e la verità
Parmenide: Colloca la verità e l'opinione in due mondi differenti e senza possibilità di mediazione. Nel suo libro Intorno alla Natura egli descrive il suo viaggio nei due mondi, in quello della verità descrive un palazzo bellissimo davanti al quale lo attendeva la dea della Giustizia, che fa entrare solo chi ritiene giusto che possa entrare; all'interno della città c'era la dea Necessità, poichè tutto ciò che accade è necessario che accada. Dalle parola della dea, Parmenide, apprende l'insegnamento secondo cui: "Solo l'essere è e non può non essere, il non essere non è e non può essere". Il mondo della della verità è il mondo dell'Unità, dell'Uno Parmenideo, che è statico eterno e senza tempo. Solo l'essere può essere pensato ed espresso.
I filosofi pluralisti
Cercano di ricondurre la razionalità al mondo empirico. I filosofi pluralisti sono tre: Empedocle, Anassagora e Democrito.
Domande da interrogazione
- Qual è la caratteristica comune degli Ionici di Mileto?
- Come i Pitagorici concepiscono la filosofia?
- Qual è la teoria centrale di Eraclito?
- Cosa distingue il pensiero di Parmenide?
- Chi sono i filosofi pluralisti menzionati nel testo?
Gli Ionici di Mileto condividono la convinzione che esista una realtà unica ed eterna, un principio primo o arché, da cui tutte le cose si originano.
Per i Pitagorici, la filosofia è matematica: tutto è numero e il numero è la sostanza delle cose.
La teoria centrale di Eraclito è il Panta Rei, che significa "tutto scorre", e l'unità dei contrari.
Parmenide distingue tra il mondo della verità e quello dell'opinione, affermando che solo l'essere è e non può non essere, mentre il non essere non è e non può essere.
I filosofi pluralisti menzionati sono Empedocle, Anassagora e Democrito.