Concetti Chiave
- La filosofia di Epicuro sostiene che siamo artefici del nostro destino, ribadendo l'importanza della libertà di scelta e responsabilità personale, in opposizione a una visione deterministica.
- Epicuro distingue tra eventi esterni, definiti come "fortuna", e la felicità vera, che non viene influenzata da tali circostanze, suggerendo che il saggio deve focalizzarsi sui piaceri stabili.
- Epicuro enfatizza l'importanza della meditazione continua sulle dottrine morali, integrandole nella vita quotidiana per trasformarla attraverso la razionalità e la conoscenza.
- Epicuro introduce un nuovo significato alla somiglianza con gli dèi, affermando che il vero saggio raggiunge una condizione di beatitudine attraverso il soddisfacimento dei bisogni naturali e necessari.
- Il concetto di piacere frugale è centrale nella filosofia di Epicuro, poiché conduce a una condizione di tranquillità e liberazione dal dolore, simile alla beatitudine degli dèi.
Indice
Epicuro e la libertà di scelta
Epicuro procede ormai verso la conclusione della Lettera spiegando un ultimo punto già richiamato sinteticamente in una parte precedente a quella corrispondente alla parte finale. Tutto il suo messaggio perderebbe di senso se solo tutte le nostre azioni fossero determinate da una necessità materiale che ci impedisce di scegliere. La posizione di Epicuro può essere descritta come indeterministica o libertaria: non vi è una necessità che determina dall'esterno il nostro agire. Noi siamo responsabili di quello che facciamo e in altre parole si potrebbe dire che noi tutti siamo artefici del nostro destino, il che significa che siamo liberi di prendere scelte in modo responsabile.
Il ruolo della fortuna nella vita
D'altra parte, sulla nostra vita incidono anche circostanze esterne indipendenti da noi e che non possiamo governare: è quello che Epicuro chiama «fortuna». Possiamo però ormai comprendere quale posizione egli raccomandi su questo tema: il saggio sa che simili circostanze non incidono davvero sulla felicità e, dunque, preferisce regolare le sue azioni in accordo a un saggio consiglio, ossia il calcolo razionale che lo conduce a scegliere i piaceri stabili che garantiscono la felicità. Gli altri eventi, per esempio il riconoscimento sociale o il benessere economico, sono in fondo irrilevanti, quando addirittura non sono nocivi.
Meditazione e razionalità secondo Epicuro
Nella conclusione della Lettera a Meneceo compaiono due elementi che sono centrali in questo breve scritto. Il primo riguarda l'insistenza sulla meditazione: Epicuro raccomanda non di apprendere alcune dottrine morali, ma solo di interiorizzarle, farle proprie, meditandole per tutta la vita tanto da renderle parte della nostra stessa esistenza. Si è visto come in tutto lo scritto Epicuro ponga l'accento sul carattere razionale della sua etica. In effetti, secondo la filosofia e dunque secondo anche il pensiero che aveva la figura filosofica di Epicuro la conoscenza e la razionalità non hanno un significato che poteva essere definito in qualche modo come semplicemente speculativo: esse incidono sulla nostra vita trasformandola.
Epicuro e il concetto di divinità
Il secondo punto è il cenno finale agli dèi. Si ha qui l'ennesimo rovesciamento di prospettiva. Sia per Platone sia per Aristotele, il filosofo, attraverso la sua superiore conoscenza, si rende in qualche modo simile alla divinità. Epicuro fa propria questa tesi ovvero la assimila, ma allo stesso tempo non fa altro che conferirle un significato del tutto nuovo e rivoluzionario possiamo dire: a essere simile a Dio è il saggio che soddisfa i bisogni naturali e necessari. E i beni immortali tra cui vive sono quei piaceri frugali che conducono al limite ultimo del piacere, che segna la beatitudine ad un livello estremo che corrisponde anche allo stesso tempo al livello massimo sia per gli uomini sia per gli dèi: sarebbe nient’altro che la condizione tranquilla e imperturbabile associata alla liberazione dal dolore in maniera eterna.
Domande da interrogazione
- Qual è la posizione di Epicuro riguardo alla libertà di scelta?
- Come influisce la fortuna sulla felicità secondo Epicuro?
- Qual è l'importanza della meditazione nella filosofia di Epicuro?
- In che modo Epicuro vede la similitudine con gli dèi?
Epicuro sostiene una posizione indeterministica o libertaria, affermando che non esiste una necessità esterna che determina le nostre azioni. Siamo responsabili delle nostre scelte e artefici del nostro destino.
Epicuro ritiene che la fortuna, ossia le circostanze esterne indipendenti da noi, non incida realmente sulla felicità. Il saggio regola le sue azioni attraverso il calcolo razionale, scegliendo piaceri stabili che garantiscono la felicità.
Epicuro enfatizza l'importanza della meditazione, raccomandando di interiorizzare le dottrine morali e renderle parte della nostra esistenza. La conoscenza e la razionalità trasformano la nostra vita, non essendo semplicemente speculative.
Epicuro adotta e rivoluziona l'idea che il saggio, soddisfacendo i bisogni naturali e necessari, diventa simile agli dèi. La beatitudine è raggiunta attraverso piaceri frugali che portano a una condizione tranquilla e imperturbabile, liberata dal dolore.