Concetti Chiave
- La filosofia di Democrito e Epicuro si basa sugli atomi, ma differisce nelle loro caratteristiche: Democrito include forma, grandezza e posizione, mentre Epicuro aggiunge il peso al posto della posizione.
- Democrito ritiene che le forme degli atomi siano infinite, mentre Epicuro sostiene che non possano essere infinite per mantenere l'ordine naturale percepito dai sensi umani.
- Epicuro crede che il peso degli atomi causi il loro movimento rettilineo verso il basso, mentre Democrito attribuisce un movimento vorticoso agli atomi.
- Epicuro introduce il concetto di "clinamen", una deviazione casuale nel movimento degli atomi, per spiegare la formazione di aggregati e la libertà umana.
- Il clinamen, pur non menzionato direttamente negli scritti pervenuti di Epicuro, è documentato da fonti come Lucrezio e Cicerone, sottolineando la libertà e l'autonomia dell'agire umano.
Indice
La materia secondo Democrito
Secondo la filosofia di Democrito la materia è costituita da numerosi atomi che aggregandosi tra loro danno origine a tutte le cose. La filosofia di Democrito ha influenzato anche il pensiero di Epicuro.
Differenze tra Democrito ed Epicuro
Democrito indicava come caratteristiche dell’atomo la forma, la grandezza e la posizione; Epicuro invece indica come caratteristiche la forma, la grandezza e il peso. Sia Democrito che Epicuro ritengono l’atomo non direttamente visibile, ma solo “colto”, in quanto se ne avverte l’esistenza, dall’intelligenza dell’uomo.
Il movimento degli atomi
Per Democrito le forme degli atomi variano all’infinito: vi sono forme cubiche, sferiche, cilindriche e tante alte; per Epicuro le forme sono numerose ma non possono essere infinite perché altrimenti gli atomi si darebbero infinite possibilità di combinazioni e la natura presenterebbe così un infinito numero di irregolari varianti: nella natura c’è invece un ordine che ci è attestato dai nostri organi di senso. Per Democrito la grandezza degli atomi è variabile ed infinita nel senso che vi sono atomi infinitamente più piccoli e atomi infinitamente più grandi; per Epicuro la grandezza degli atomi non è infinita, poiché altrimenti bisognerebbe ammettere l’esistenza di atomi visibili mentre invece si sa che l’atomo è avvertito dall’intelligenza umana e non è visibile. Per Democrito la terza caratteristica degli atomi è la posizione: le posizioni degli atomi nello spazio vuoto variano all’infinito; per Epicuro la terza caratteristica è il peso. Epicuro afferma, in accordo con Democrito, che il movimento degli atomi non ha mai avuto origine e che l’atomo ha in sé stesso la causa del movimento senza intervento di forze soprannaturali; Epicuro precisa che la causa del movimento degli atomi è il peso che trascina gli atomi dall’alto verso il basso, in linea retta, quasi come la pioggia e alla medesima velocità.
Il clinamen e la libertà umana
Si crea però un problema: se gli atomi cadono nel vuoto lungo rette parallele e ad uguale velocità come possono avvenire gli incontri-scontri che danno luogo agli aggregati corporei dai quali si sono formati il mondo e le cose in esso contenute? Per Democrito il problema non sussisteva in quanto gli atomi avevano un movimento vorticoso che dava origine a continue aggregazioni corporee; Epicuro risolve il problema introducendo nel movimento degli atomi la possibilità di una deviazione(in latino “clinamen”). Il clinamen non compare come termine negli scritti di Epicuro pervenutici ma è attestato da più fonti attendibili quali Lucrezio, Cicerone, Plutarco e Diogene Laerzio. Si tratta di uno dei concetti più discussi della dottrina epicurea esposto sin dall’inizio ad attacchi degli oppositori: qual è la ragione straordinaria che provoca la deviazione dell’atomo? Cicerone si chiede con ironia se gli atomi sorteggiano quale di loro debba deviare e quale no. Il clinamen che è una deviazione casuale degli atomi nella loro traiettoria, consente non solo di spiegare la formazione degli aggregati corporei, ma anche la possibilità di libertà e di autonomia dell’agire umano. L’uomo, che è un aggregato di atomi che liberamente si aggregano, è libero nel suo agire. Epicuro vuole in questo modo liberare l’uomo dal timore di essere vittima di forze misteriose presenti nell’universo.
Domande da interrogazione
- Qual è la differenza principale tra le caratteristiche degli atomi secondo Democrito ed Epicuro?
- Come spiegano Democrito ed Epicuro il movimento degli atomi?
- Qual è il ruolo del clinamen nella filosofia di Epicuro?
- Perché Epicuro non considera infinite le forme degli atomi?
- Come viene percepito l'atomo secondo Democrito ed Epicuro?
Democrito attribuisce agli atomi forma, grandezza e posizione, mentre Epicuro li caratterizza con forma, grandezza e peso.
Entrambi concordano che il movimento degli atomi non ha origine esterna; Democrito parla di un movimento vorticoso, mentre Epicuro introduce il concetto di peso e deviazione casuale (clinamen).
Il clinamen spiega la formazione degli aggregati corporei e la libertà dell'agire umano, liberando l'uomo dal timore di forze misteriose.
Epicuro ritiene che forme infinite porterebbero a infinite combinazioni, contraddicendo l'ordine percepito nella natura.
Entrambi sostengono che l'atomo non è visibile direttamente, ma la sua esistenza è colta dall'intelligenza umana.