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Concetti Chiave

  • L'etica è centrale nella filosofia di Epicuro, poiché la felicità è considerata il fine ultimo.
  • Epicuro adotta un approccio materialistico, influenzato da Democrito, credendo negli atomi che si muovono nel vuoto.
  • Introduce il concetto di "clinamen", un movimento imprevedibile degli atomi, per spiegare la libertà e la casualità nella natura.
  • Epicuro crede negli dei, che vivono "intermundia", ma li considera indifferenti alle vicende umane.
  • La conoscenza, secondo Epicuro, si basa sull'esperienza e l'osservazione diretta dei fenomeni naturali.

L’etica in Epicuro

L'etica secondo Epicuro è la più importante perché il fine della filosofia è la felicità.
Nella fisica, ovvero lo studio della natura, Epicuro si rifà a Democrito, assumendo quindi un atteggiamento materialistico: Egli crede negli atomi che si muovono nel vuoto, ma aggiunge il peso e attribuisce un meccanismo imprevedibile, in cui gli atomi cambiano improvvisamente traiettoria.
Questo meccanismo prende il nome di " clinamen ".


Secondo Democrito c’era il " determinismo" , che aveva regole interne ed era sottoposto ad un criterio di necessità, non c’era cambiamento ne libertà.
Invece Epicuro, inserendo il clinamen, vuole aggiungere un elemento di libertà, imprevedibile, casuale. Quindi si afferma un criterio di casualità. L’imprevedibilità che c’è nella natura sta anche nella vita, quindi è legato all’etica.
La religione in Epicuro
Rispetto alla religione sostiene di credere negli Dai, ma secondo lui loro vivono nell’" intermundia", tra un mondo e l’altro.
Queste divinità non nutrono alcun interesse nei nostri confronti, quindi non li dobbiamo temere perché sono neutrali, e si relazionano solo tra di loro; non abbiamo la possibilità della verifica, quindi quando studiamo il cielo, le stelle ed i suoi meccanismi abbiamo una conferma, la conoscenza è basata sull’esperienza.

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