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Concetti Chiave

  • Epicuro accolse discepoli di ogni condizione sociale, inclusi donne e schiavi, creando una scuola unita fino al IV secolo d.C.
  • L'insegnamento epicureo, che perfeziona l'edonismo, sfida la morale comune, risultando spesso incompreso e criticato.
  • Critiche al criterio edonistico derivano dall'incapacità di ridurre il valore della vita a una semplice somma di piaceri e dolori.
  • L'etica epicurea offre precetti di moderazione e serenità, influenzando anche il mondo romano, specialmente attraverso Lucrezio.
  • L'epicureismo ha persistito nel tempo, ma raramente nella sua forma pura, richiedendo saggezza e moderazione non comuni.

Indice

  1. Epicuro e i suoi discepoli
  2. Critiche all'edonismo di Epicuro
  3. L'etica epicurea nel tempo

Epicuro e i suoi discepoli

Epicuro ebbe discepoli devotissimi di ogni condizione (non escluse donne e schiavi, accolti anch'essi come amici) e detrattori acerbi al di fuori della scuola, che rimarrà unita intorno al ricordo del maestro fino al IV secolo d.C.

Critiche all'edonismo di Epicuro

Il contenuto del suo insegnamento urtava, in verità, la morale comune. E anche se Epicuro porta l'edonismo alla sua massima perfezione, il criterio edonistico stesso appare inadeguato a decidere del bene e del male. Di fatto, gli uomini non lo seguono, poiché si cacciano coscientemente in imprese (ad esempio sportive) atte a portar loro più dolore che piacere. Quanto meno, mostrano di stimare che certi piaceri meritino di essere cercati senza tener conto della contropartita di dolore. In linea di principio, poi, non è il carattere piacevole ciò che dà valore a una cosa, sebbene, all'inverso, sia vero che ciò che ha valore dà anche piacere, Il valore della vita non risulta punto da una somma algebrica di piacere e dolore, i quali, del resto, non si lasciano sommare e sottrarre perché non sono qualitativamente omogenei. Neppure l'omogeneità dei piaceri tra loro, che è il principio fondamentale di Epicuro, appare valida, se (come aveva fatto Aristotele) si riporta ciascun piacere alla natura concreta dell'atto che accompagna: poiché gli atti possono essere di natura diversissima.

L'etica epicurea nel tempo

Tuttavia l'etica epicurea, soprattutto in tempi difficili, può dare utili precetti di moderazione e diserenità. Per quanto vista con diffidenza, essa si propagò anche fuori della scuola - contemperata spesso con altre dottrine - in particolare nel mondo romano, dove il grande poeta Lucrezio (96-53 a.C.) si fece cantore di quella filosofia (pur non seguendo l'ottimismo del maestro). Gruppi di seguaci si riformeranno nel Medioevo (si pensi a Guido Cavalcanti) e nell'Età Moderna; e, come stile di vita, l'epicureismo s'incontra ancor oggi, ma di rado nella sua forma genuina, poiché esige doti non comuni di saggezza e di moderazione.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le reazioni al pensiero di Epicuro?
  2. Epicuro ebbe discepoli devoti di ogni condizione, inclusi donne e schiavi, ma anche detrattori acerbi al di fuori della sua scuola, poiché il suo insegnamento urtava la morale comune.

  3. Qual è la critica principale all'edonismo di Epicuro?
  4. La critica principale è che il criterio edonistico appare inadeguato a decidere del bene e del male, poiché gli uomini spesso scelgono attività che portano più dolore che piacere, e il valore della vita non si riduce a una somma di piacere e dolore.

  5. Come si è diffuso l'epicureismo al di fuori della scuola di Epicuro?
  6. L'epicureismo si è propagato anche fuori della scuola, spesso contemperato con altre dottrine, in particolare nel mondo romano grazie a Lucrezio, e ha influenzato gruppi nel Medioevo e nell'Età Moderna, sebbene raramente nella sua forma genuina.

Domande e risposte

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