N4dia.5
Ominide
7 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • L'ellenismo inizia con la frammentazione dell'impero di Alessandro Magno, portando a una cultura diffusa e universalistica che si estende fino in India e Cina.
  • La politica multinazionale dell'ellenismo sostituisce le pòleis con monarchie assolute, trasformando i cittadini in sudditi e causando una crisi delle città greche.
  • Alessandria diviene un centro di sapere e cultura sotto i Tolomei, con la creazione della grande biblioteca e il Museo, promuovendo la nascita della specializzazione scientifica.
  • La filosofia si distacca dalla scienza, concentrandosi su temi esistenziali e morali, con l'emergere di scuole come l'epicureismo e lo stoicismo che offrono visioni del mondo complete.
  • La mentalità ellenistica abbraccia un cosmopolitismo apolitico e incorpora influenze orientali, portando a un'interesse per l'astrologia e le scienze occulte.

Con ellenismo si intende il periodo successivo alla morte di Alessandro Magno (323 a.C.). Il suo regno dopo varie lotte fu diviso tra Macedonia, Egitto e Asia e gli Stati minori di Pergamo e Rodi, tutti con simili idee di pensiero e strutture economico-sociali: una civiltà universalistica ed ellenizzata che che si diffonde fino in India e poi in Cina. Ciò,però, porta alla crisi delle pòleis che essendo inglobate in una politica multinazionale perdono libertà e la loro democrazia assembleare in favore di monarchie assolute orientaleggianti.

Sovrani amanti dello sfarzo e considerati semi-divini, burocrati e governanti rendono il vecchio “cittadino” dell’età classica un “suddito” dell’età ellenistica, mentre molte città greche si spopolano, sorgono invece nuovi nuclei sociali. Aumentano costo della vita e schiavitù e inizia un processo di decadenza politica e impoverimento economico del ceto medio. I nuovi “ricchi” sono grandi mercanti, appaltatori e speculatori, seppur l’aristocrazia terriera rimane la classe più forte e si esaspera la separazione tra le classi. Con questa frattura tra individuo e collettività viene a mancare la partecipazione politica e della vita pubblica in generale. Automaticamente l'intellettuale può ritirarsi sul proprio animo e i temi etico-esistenziali o dedicarsi a ricerche specializzate infatti si formano varie discipline e una riorganizzazione degli studi. Alessandria d’Egitto passa da luogo di pescatori a una città cosmopolita di carattere ellenistico (non ellenico), sotto la dinastia dei Tolomei supera Atene per lo sviluppo del sapere, soprattutto grazie a Demetrio Falereo (ateniese allievo di Teofrasto, seguace di Aristotele), il quale aveva invitato Stratone, caposcuola dei peripatetici che portò con sé molto della biblioteca del Liceo. Con Demetrio nasce l’istituto di cultura più grande del mondo antico, la biblioteca di Alessandria che vide splendori fino alla sua distruzione nel 642 d.C., con settecentomila volumi; accanto c’era il Museo (dal greco “tempio delle Muse”), centro di ricerca per gli scienziati, con un osservatorio astronomico, un giardino zoologico, un orto botanico e sale anatomiche. Sorsero analoghi centri a Pergamo, Antiochia e Pella(antica capitale macedone). Il progresso fu dovuto anche al fatto che gli scienziati-professori della biblioteca erano stipendiati dallo Stato; in questo periodo inizia a nascere la "specializzazione" ossia la divisione del sapere in molteplici branche di indagine. Nell’età ellenistica, infatti, i filosofi non si occupano di scienza ma si interessano solo di universo,conoscenza e morale.

Questa separazione avviene anche geograficamente anche tra Atene (sede della filosofia) e Alessandria (centro di scienze specialistiche). Nonostante ciò rimane uno "sfondo filosofico” nella scienza ellenistica nelle strutture logico-concettuali e metodologiche: la distinzione tra realtà e apparenza, tra scienza e opinione, la logica,la natura del numero, sullo spazio e sul tempo...tutto veniva esplicitato nella scienza. In questo modo però ci si allontana anche dalla visione globale e unitaria dell’uomo e del mondo, la curiosità per complesse problematicità che si aveva in epoca classica. Ad Alessandria anche la medicina si sviluppa, nel Museo si raccolgono i documenti in “Corpus Hippocraticum”, medicina antica attribuita a Ippocrate di Cos. Si studiava anatomia umana sui cadaveri. Galeno, nato a Pergamo, fu scrittore di circa quattrocento lavori (rimasti ottanta) e un medico nella scuola dei gladiatori, poi si trasferì per operare a Roma. Galeno era aristotelico, un osservatore e sperimentatore attento ed efficace che agiva per compiere l’ordine perfetto dell’universo. Per lui la vita è legata allo pneuma (spirito) ed esso: è animale (nel cervello, governa movimento e sensibilità, è vitale (nel cuore, governa circolazione e calore), è naturale (nel fegato, governa produzione del sangue, alimentazione e ricambio). Riprende la teoria degli umori di Ippocrate: le malattie dipendono dall’alterarsi dei 4 umori fondamentali (sangue,flegma,bile gialla e nera)di un individuo sano, una discrasia (proporzioni anomale).
Galeno usa come suo migliore medicamento la teriaca (antidoto), con sessantasette ingredienti.
Dal 300 a.C questo sviluppo scientifico durò fino al 145 a.C perché il Museo fu danneggiato da una guerra civile e molti intellettuali abbandonarono la città. Cento anni dopo con la campagna di Cesare in Egitto la biblioteca venne incendiata, poi nel 30 a.C. Ottaviano conquistò l’Egitto e Alessandria nell’impero romano perse importanza insieme alla sua cultura.
Ormai la lingua greca era universale e Atene era rimasta centro filosofico; proprio in quel clima di sconvolgimenti culturali si cercava una visione unitaria e complessiva del mondo che fosse saggia e serena come un supplemento d’animo per orientarsi meglio nella vita. Le domande principali sono quelle esistenziali sul destino individuale, ciò “spoliticizza” il discorso filosofico, l’obiettivo è guarire la vita tramite un linguaggio medico e farmaceutico, il filosofo diventa come un terapeuta e consolatore che conduce l’uomo alla salvezza personale, liberandolo dai timori di fronte alle cose (gli epicurei), le credenze (gli stoici) e le dottrine dei dogmatici (gli scettici).
Discostandosi da vita politica e scienze, la filosofia inizia a cambiare le impostazione delle scuole: la vecchia apertura al dialogo, che ad esempio troviamo con Platone, viene a mancare, i maestri insegnano solo la loro filosofia e non essa nella sua forma sostanziale, gli allievi in cambio devono completamente aderire a quelle specifiche idee. Proprio per questo spesso si creano polemiche tra le varie scuole e ci sono pochi contatti con l’esterno; il termine “filosofia” dell’età classica attuava la paideia greca invece con le specializzazioni ellenistiche ciò non avviene. Le scuole più grandi come quelle dell’epicureismo (Epicuro ad Atene) e stoicismo (nel Portico ad Atene con la scuola di Zenone di Cizio) cercano di proporre sistemi completi ed esaustivi che facciano comprendere la totalità del mondo. La filosofia assume dei tratti di orientalismo: la ricerca di una “via della salvezza” e la rassegnazione di fronte all’esistenza sono i migliori esempi della mentalità orientale, la quale sfocerà in seguito nell’astrologia, la religione e le scienze occulte. All'individualismo apolitico ellenistico corrisponde poi un esplicito cosmopolitismo (essere cittadino del mondo, da kòsmos e politeis).

Domande da interrogazione

  1. Qual è il periodo storico definito come ellenismo e quali sono le sue caratteristiche principali?
  2. L'ellenismo è il periodo successivo alla morte di Alessandro Magno nel 323 a.C., caratterizzato dalla divisione del suo regno e dalla diffusione di una civiltà universalistica ed ellenizzata. Questo periodo vede la crisi delle pòleis, la nascita di monarchie assolute, l'aumento della schiavitù e la separazione tra le classi sociali.

  3. Qual è stato il ruolo di Alessandria d'Egitto durante l'età ellenistica?
  4. Alessandria d'Egitto divenne un centro cosmopolita di sapere, superando Atene grazie alla biblioteca di Alessandria e al Museo, che ospitavano scienziati e studiosi stipendiati dallo Stato. La città fu un centro di scienze specialistiche e contribuì allo sviluppo della medicina e di altre discipline.

  5. Come si è evoluta la filosofia durante l'età ellenistica?
  6. Durante l'età ellenistica, la filosofia si distaccò dalla scienza e si concentrò su temi esistenziali e morali. Le scuole filosofiche come l'epicureismo e lo stoicismo cercarono di offrire sistemi completi per comprendere il mondo, mentre la filosofia assunse tratti di orientalismo, focalizzandosi sulla salvezza personale e la rassegnazione.

  7. Quali furono le conseguenze della specializzazione del sapere nell'età ellenistica?
  8. La specializzazione del sapere portò a una divisione tra scienza e filosofia, con Atene come centro filosofico e Alessandria come centro scientifico. Ciò allontanò la visione unitaria dell'uomo e del mondo tipica dell'epoca classica, portando a una frammentazione del sapere e a una minore partecipazione politica e pubblica.

  9. In che modo la filosofia ellenistica si differenziava dalla filosofia classica?
  10. La filosofia ellenistica si differenziava dalla filosofia classica per la sua mancanza di dialogo aperto e per l'adesione completa degli allievi alle idee dei maestri. Le scuole filosofiche si concentravano su sistemi chiusi e completi, con un approccio più individualistico e cosmopolita rispetto alla paideia greca dell'età classica.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community