Concetti Chiave
- Epicuro seguiva Democrito, basando la sua filosofia sulla teoria atomica dell'universo.
- Secondo Epicuro, le percezioni sono causate da simulacri, flussi di atomi emessi dagli oggetti percepiti.
- Le percezioni variano a seconda della distanza, confermando la veridicità delle sensazioni iniziali.
- Le distorsioni cognitive derivano dalla modifica del simulacro prima di raggiungere i sensi.
- L'esistenza del vuoto è dedotta dal movimento osservabile, non direttamente percepibile dai sensi.
Democrito - Rapporto con Epicuro e pensiero
Epicuro era seguace di Democrito, filosofo che aveva basato tutta la sua visione fisica dell’universo sugli atomi, per Epicuro l’impressione era causata dal contatto con gli organi sensori di pellicoli materiali degli corpi percepiti dette simulacri. Pellicole materiali in quanto flussi di atomi emessi dai corpi, del medesimo oggetto noi abbiamo percezioni differenti e la percezione iniziale è talvolta meno evidente della successiva, lui di per esempio: a volte si vede una torre e la si ritiene quadrata, ma avvicinandosi ci si accorge che è rotonda. Secondo Epicuro, tale esperienza non smentisce la veridicità della sensazione bensì la conferma perché prova che il primo oggetto del sentire sia il simulacro dell’oggetto e che la sensazione lo colga così come si presenta ma a causa della distanza il simulacro giunge modificato l’organo di senso e ciò spiega l’eventuale distorsione cognitiva. Questa non va dunque imputata alla sensazione che si limita a registrare ciò che arriva al sensorio e per dare la ragione può dirsi sempre vera, l’assenza di attestazione contraria o di una smentita permette di affermare l’esistenza di ciò che appare evidente.Per chiarire questo punto si può considerare l’argomentazione epicurea a favore dell’esistenza del vuoto, che di per sé non è attingibile dai sensi e per questo la sua esistenza non può essere attestata dall’esperienza sensoriale. Ma se non ci fosse il vuoto, non sarebbe possibile lo spostamento da un luogo a un altro luogo e quindi il movimento, perciò per sostenere l’esistenza del vuoto ci si basa sulla realtà del movimento attestata dalla vista, esperienza possibile effettuabile da chiunque in qualsiasi momento e per tanto non smentita.