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Aristotele: vita, ordinamento degli scritti e divisione delle scienze
Aristotele nasce a Stagira nel 384 a.C. si trasferisce ad Atene dove fonderà il Liceo. Sarà precettore di Alessandro Magno.Socrate aveva svalutato i fenomeni naturali a favore dell’interiorità, Platone aveva detto che ciò che si presenta ai nostri occhi, alla nostra esperienza è solo Apparenza, e la verità risiede nel mondo delle Idee.
Aristotele punta invece la sua attenzione proprio su ciò che appare : c’è una verità in ciò che si presenta ai nostri sensi. È molto più disposto a cercare la verità nell’esperienza di quello che ci circonda anziché in un regno di idee immutabili.
Per Aristotele le idee, intese platonicamente come modelli astratti che presiedono al mondo concreto, non hanno esistenza a sé stante; ad esistere sono innanzitutto gli individui, collocati in uno spazio e in un tempo determinati. per lui il mondo che ci circonda non è più la caverna platonica, luogo dell’errore da cui il filosofo deve uscire ma lo spazio del sapere , della verità che il filosofo deve predisporsi a studiare.
Come possiamo conoscere la realtà?
Per Aristotele i nostri sensi e le nostre capacità cognitive sono in linea di massima affidabili, ci mettono in contatto diretto con i vari aspetti della realtà. Gli esseri umani sono per natura inclini alla verità; il filosofo deve innanzitutto rivolgersi alle apparenze, ossia le cose che si possono vedere e toccare, sentire e alle opinioni soprattutto quelle più accreditate e autorevoli che la nostra cultura ha selezionato, depositandole nel linguaggio, nei testi scritti e nelle pratiche di insegnamento e di ricerca.Il sapere che si ricava dalle opinioni però non sempre risulta chiaro e coerente, anzi sorgono spesso delle aporie cioè aspetti contraddittori dubbi, conflitti, che il filosofo è tenuto ad affrontare.
Apparenze ed opinioni sono il punto di partenza di una ricerca, per conoscere davvero una realtà non basta osservarla o apprendere le opinioni di chi ci ha preceduto. Il filosofo deve approfondire riflettere su ciò che osserva e sulle opinioni che apprende in modo da individuare le aporie e provare ad affrontarle.
Solo così si potrà avanzare in direzione di conoscenze salde e coerenti che si costruiscono come Scienza (Episteme). Nel perseguire quelle ricerche Aristotele si avvale di un metodo di indagine e ragionamento, La logica (organon).
Gli scritti e il loro ordinamento
Le opere di Aristotele sono distinte in due grandi gruppi:- Opere essoteriche (exo- esterno, fuori): destinate alla fruizione del pubblico, aventi carattere dialogico e presentano anche dei miti. Queste opere Aristotele le scrive nel contesto dell’accademia Platonica, ebbero larghissima diffusione nell’antichità ma dopo la chiusura dell’Accademia andarono perduti e ne restano solo frammenti.
- Opere esoteriche o acromatiche: destinati all’ascolto, questi erano una sorta di sussidi per l’insegnamento, appunti che Aristotele utilizzava nelle sue lezioni.
In base a questa organizzazione le scienze si dividono in:
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Scienze teoretiche: perseguono una conoscenza fine a se stessa, cioè disinteressata, il sapere per il sapere. La caratteristica delle scienze teoretiche èl’inutilità, cioè non producono alcun beneficio materiale immediato e diretto. Il metodo delle scienze teoretiche è la dimostrazione, il teorico cerca la relazione tra il fenomeno e la sua causa. In quest prima categoria di discipline troviamo:
- Fisica
- Matematica
- Metafisica: la più importante delle scienze. Aristotele darà quattro definizioni della Filosofia prima
Scienze pratiche: hanno come ambito di studio l’azione umana, il loro scopo è valutare e guidare il comportamento umano sia a livello individuale sia collettivo. Sono scienze normative, cioè indicano le norme in base alle quali orientare e guidare l’agire umano. Qui troviamo:
- Etica: regola il comportamento individuale
- Politica: regola il comportamento collettivo
Scienze produttive o poietiche: sono infinite attività produttive. La loro funzione è concreta legata alle azioni, il loro scopo è la produzione di ciò che la natura non offre, qualcosa di esterno alla persona, oppure la trasformazione di un oggetto. Queste scienze sono mezzi per ottenere scopi ulteriori. In queste categorie di discipline troviamo:
- Tecniche: scienze della costruzione, architettura, farmacologia, medicina, agricoltura.
- Arti: la poetica, la pittura, la scultura, in quanto anche esse producono qualcosa di concreto.