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Esame di terza media 2022: i consigli per fare un buon tema di italiano

Mentre la fine della pandemia sembra finalmente avvicinarsi, la normalità si sta gradualmente ripristinando anche nell'ambiente scolastico. Dopo due anni in cui gli esami tradizionali di terza media sono stati sostituiti da una sola prova orale, il Ministero dell’Istruzione ha stabilito che l’esame conclusivo della scuola secondaria di primo grado tornerà alla sua conformazione originaria di due prove scritte (tema di italiano e prova logico-matematica) a cui farà seguito l'esposizione orale della tesina.
Gli studenti di terza media a giugno inaugureranno gli esami con la prova scritta di italiano che consisterà in un tema da svolgere in modo pertinente rispetto alla tipologia presentata (solitamente testo narrativo, descrittivo, argomentativo o di comprensione del testo) e al suo relativo ambito.


È importante quindi iniziare gli esami con il piede giusto e fare attenzione ad evitare possibili errori o sviste che possono compromettere il voto della prova di italiano. Ecco allora qualche consiglio utile per svolgere al meglio il tema previsto negli Esami di Terza Media 2022.

Esame di Terza media 2022, il tema di italiano: gli errori da non fare durante la prova articolo

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Gli errori grammaticali più comuni

Il giorno della prova di italiano ricordati di portare con te il dizionario della lingua italiana per verificare la correttezza ortografica di parole difficili.
Al di là dell’ortografia però, ci sono altri errori da evitare riguardo all’impostazione del discorso:
    • Usa “egli/ella” e non “lui/lei” come pronome soggetto della terza persona
    “Ci” non è complemento di termine (ad esempio, “io ci parlo”) a differenza di “le/gli” che corrispondono “a lei/a lui” (ad esempio, “io le/gli parlo”)
    Non semplificare le frasi interrogative (ad esempio, “Cosa studi?”) ma scrivi la forma intera con il “che” (ad esempio, “Che cosa studi?”)
    Non aggiungere il “più” ad un aggettivo già superlativo (ad esempio, “il più ottimo”)
    • Se citi il titolo di un’opera letteraria non introdurla con l’espressione “si chiama” ma scrivi “si intitola”
    • I periodi storici rappresentati da secoli devono essere scritti con la lettera maiuscola (ad esempio, “il Settecento”).

Gli errori lessicali più comuni

La forma scritta deve essere necessariamente più curata di quella orale soprattutto nell’uso del lessico e nella scelta delle parole più appropriate:
    • Non usare parole o espressioni dialettali o gergali
    • Evita parole troppo astratte o generiche (ad esempio, la parola “cosa” o i verbi “fare”, “dare”, “usare”); sforzati invece di trovare il termine idoneo ad identificare il concetto che vuoi esprimere
    • Fai attenzione alla concordanza fra soggetto e verbo
    • Non cambiare il tempo verbale della narrazione
    Evita espressioni come “Secondo me” poiché il tema è già una manifestazione del tuo pensiero in merito ad un determinato argomento
    • Non usare parole che ti sembrano più auliche ma di cui non conosci bene il significato
    Sii chiaro e preciso nelle definizioni e nelle parole scelte; se ad esempio vuoi riferirti ad una determinata opera letteraria, non scrivere genericamente “il libro” ma specifica il genere letterario a cui appartiene (novella, romanzo, poema)
    • Non usare espressioni fraseologiche, ovvero quelli formati da due verbi (ad esempio, “continuare a fare”) sostituendole invece con forme verbali più semplici
    • Evita termini burocratici
    • Evita parole straniere

Come comportarsi con le parole straniere

Poiché si tratta di un tema scritto di italiano, di norma è opportuno evitare l'uso di parole straniere in tutti i casi in cui esiste un corrispettivo nella lingua italiana, come nel caso di “business” che può essere sostituito dalla parola “affari”. Anche le parole italianizzate che derivano da termini inglesi, come “spoilerare”, sono bandite dall’elaborato scritto.
Esistono tuttavia dei casi eccezionali in cui è necessario utilizzare espressioni inglesi, acquisite e integrate nell’uso dell'italiano senza la mediazione della nostra lingua, come ad esempio “social network”, intraducibile e senza un corrispettivo italiano. Ricorda infine che in un tema di italiano le parole inglesi non differiscono nel numero (singolare e plurale). Dovrai infatti scrivere sempre la parola inglese al singolare anche se nel tuo discorso è plurale, quindi evitando di aggiungere la consueta “-s” finale che invece è obbligatoria nella grammatica inglese.

Il giusto equilibrio fra subordinate e coordinate

Un testo ben strutturato presuppone un equilibrio fra coordinate e subordinate. Se da una parte troppe subordinate appesantiscono il discorso, dall’altra, un eccesso di coordinate rischia di frammentare e di banalizzarlo. Insomma, non scrivere periodi eccessivamente prolissi o concisi.

L’uso corretto della punteggiatura

L’uso corretto della punteggiatura è un elemento essenziale per rendere il testo scorrevole e ben coeso. La fluidità di un tema dipende infatti anche dalla capacità di collegare bene fra loro i diversi periodi attraverso la giusta disposizione dei segni di interpunzione:
    Dopo il punto vai a capo se il discorso è terminato e vuoi introdurre un nuovo concetto
    • I due punti (:) si utilizzano prima di iniziare un elenco
    • Il punto e virgola (;) si utilizza per spezzare un discorso senza però interromperlo
    • La virgola (,) è un segno di pausa molto breve, necessaria per scandire piccole interruzioni nel medesimo periodo. Non va mai posta per dividere il soggetto dal verbo o il verbo dal complemento
    • I punti di sospensione (…) rappresentano graficamente la forma orale della lingua e vengono utilizzati per alludere a stati di imbarazzo, incertezza o allusività
    • Le virgolette (") si utilizzano per introdurre il discorso diretto o per citare frasi o espressioni di autori
    • L’asterisco (*) si utilizza al posto delle lettere che si vogliono omettere in una stessa parola.

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