Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • Gli scienziati del XX secolo scoprirono che la radioattività poteva essere indotta bombardando gli elementi con neutroni, facilitata dall'uso di particelle scariche.
  • Fermi teorizzò che le sostanze idrogenate rallentavano i neutroni senza assorbirli, rendendo i neutroni termici più facilmente assorbiti e aumentando la radioattività.
  • Gli esperimenti di Fermi condussero alla scoperta di elementi transuranici che, quando bombardati con neutroni rallentati, incrementavano la propria radioattività.
  • Nel progetto Manhattan, il plutonio 239 fu identificato come elemento fertile, analogo all'uranio 235, utilizzato per la costruzione delle bombe atomiche.
  • Le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki causarono effetti devastanti, con le radiazioni che modificarono il DNA dei sopravvissuti e provocarono tumori a causa della riproduzione cellulare anomala.

Radioattività indotta

Nel corso della prima metà del XX secolo, moltissimi scienziati realizzarono numerosi esperimenti sulla radioattività indotta: bombardando di neutroni tutti gli elementi della tavola chimica, scoprirono che era molto più facile indurre la radioattività nella materia usando particelle scariche; l’azione di sostanze idrogenate, infatti, aumentava di molto l’assorbimento dei neutroni da parte della materia, abbassando notevolmente le velocità dei neutroni.
Fermi, inoltre, teorizzò che le sostanze idrogenate riuscissero a rallentare, senza assorbire le particelle dei neutroni.

Dimostro anche che un neutrone termico, lento, è molto più facilmente assorbito dalla materia, rispetto ai neutroni veloci, inducendo più radioattività. Grazie a questa scoperta vinse il nobel nel 1938. Gli ultimi esperimenti condotti dallo scienziato, inoltre, rivelarono l’esistenza di elementi transuranici che, se bombardati con neutroni rallentati, aumentavano la propria radioattività.
Nell’ambito del «progetto Manhattan», fu attenzionata anche la produzione di plutonio 239, materiale che presenta le stesse proprietà dell’uranio 235: si tratta di un cosiddetto «elemento fertile» perché, se colpito da neutroni, diventa fissile. La bomba atomica può essere realizzata annichilendo l’uranio 235 o usando il plutonio 239. Il primo prototipo dell’arma fu costruito a Los Alamos, una base militare edificata appositamente nel deserto del Nuovo Messico. In seguito ai test dimostrativi effettuati a Los Alamos vennero costruite due bombe atomiche, una all’uranio e l’altra al plutonio, lanciate su Hiroshima e Nagasaki rispettivamente il 6 e il 9 agosto del 1945. Gli effetti dell’esposizione agli elementi radioattivi sprigionati dagli ordigni furono devastanti: a lungo andare, infatti, le radiazioni modificarono il DNA dei sopravvissuti all’esplosione, creando radicali liberi e alterando l’indice mitotico (velocità di riproduzione delle cellule). Nella maggior parte dei casi, inoltre, le cellule sotto radiazioni si sono riprodotte in maniera anomala generando tumori.

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