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Concetti Chiave

  • Le plusvalenze da beni strumentali possono essere ripartite fiscalmente fino a cinque esercizi, con variazioni positive e negative annuali.
  • La svalutazione fiscale dei crediti è deducibile fino allo 0,5% dei crediti commerciali fino a raggiungere un fondo del 5%.
  • Gli ammortamenti materiali devono seguire i coefficienti ministeriali, con riduzione al 50% nel primo esercizio, e deduzione integrale per beni sotto 516,46€.
  • I costi di manutenzione ordinaria sono deducibili al 5% del valore dei beni ammortizzabili; l'eccedenza può essere dedotta nei cinque anni successivi.
  • I costi di contratti di manutenzione periodica possono essere dedotti interamente senza influire sul calcolo del 5% deducibile.

Indice

  1. Le plusvalenze
  2. La svalutazione fiscale dei crediti
  3. Gli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali
  4. Le manutenzioni e riparazioni

Le plusvalenze

Ripasso della normativa per le plusvalenze:
Per quanto riguarda le plusvalenze derivanti dall’alienazioni dei beni strumentali posseduti da almeno tre esercizi da parte dell’impresa, il fisco consente di attribuire parte dei valori all'esercizio in cui sono state conseguite, o di ripartirle nell'esercizio stesso e nei successivi ma non oltre il quarto anno dal suo acquisto ( quindi la plusvalenze possono valere per massimo 5 esercizi). In pratica se si sceglie di ripartirle in cinque esercizi, il primo anno si fa una variazione negativa
per l'intero importo e una positiva di un quinto del valore. Nei quattro esercizi successivi si fa una variazione positiva di un quinto ogni anno.

La svalutazione fiscale dei crediti

Ripasso della normativa per la svalutazione fiscale dei crediti:
La svalutazione dei crediti è fiscalmente deducibile per lo 0,5% dei crediti commerciali fino a quando i rispettivi fondi (relativi a rischi su crediti e svalutazione crediti) non hanno raggiunto il 5%.

Gli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali

Ripasso della normativa per gli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali:
Mentre l'ammortamento previsto dall'art 2426 del codice civile è calcolato in relazione alla residua possibilità di utilizzo (si offre un ampio margine di manovra agli amministratori), la normativa fiscale prevede criteri più rigidi. Infatti i beni materiali vanno ammortizzati secondo i coefficienti stabiliti dal Ministero dell'Economia e della Finanza i quali, per il primo esercizio, sono ridotti alla metà. Dei fabbricati non si ammortizza la parte edificabile (terreno), il quale deve rappresentare almeno il 20% per le imprese commerciali e il 30% per le imprese industriali. Se l'ammortamento civilistico è maggiore di quello fiscale, si ottiene una variazione positiva, altrimenti non si hanno variazioni. Per i beni di valore inferiore a 516,46€ è consentita la deduzione integrale.

Le manutenzioni e riparazioni

Ripasso della normativa per le manutenzioni e riparazioni:
I costi di manutenzione e riparazione che non sono stati patrimonializzati con i beni cui si riferiscono, quindi quelli ordinari, sono deducibili fiscalmente per il 5% del valore dei beni presenti nel registro dei beni ammortizzabili al primo di gennaio. L'eccedenza e deducibile nei cinque esercizi successivi. Sono interamente deducibili i costi per i contratti di manutenzione periodica di determinati beni, il cui importo non va sommato per ottenere l'importo su cui calcolare il 5%.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la normativa fiscale riguardante le plusvalenze derivanti dall'alienazione di beni strumentali?
  2. La normativa consente di attribuire le plusvalenze all'esercizio in cui sono state conseguite o di ripartirle fino a un massimo di cinque esercizi, con una variazione negativa iniziale e successive variazioni positive annuali.

  3. Come viene gestita la svalutazione fiscale dei crediti secondo la normativa?
  4. La svalutazione è deducibile fiscalmente per lo 0,5% dei crediti commerciali fino a quando i fondi relativi non raggiungono il 5%.

  5. Quali sono le regole per gli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali?
  6. Gli ammortamenti devono seguire i coefficienti stabiliti dal Ministero dell'Economia e della Finanza, con riduzioni per il primo esercizio e specifiche regole per i fabbricati e beni di valore inferiore a 516,46€.

Domande e risposte

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