TinaMingu
Ominide
27 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Il bilancio d'esercizio è uno strumento centrale della contabilità generale, redatto annualmente e variabile in base alle dimensioni dell'azienda, seguendo le norme del codice civile.
  • Pianificazione e programmazione dell'impresa richiedono scelte strategiche riguardanti clientela, produzione, mercati e forma giuridica per influenzare positivamente l'attività aziendale.
  • Le strategie aziendali si articolano in corporate, business e funzionali, ciascuna con obiettivi e livelli di coinvolgimento organizzativo differenti, mirate a creare valore economico.
  • Le strategie di internazionalizzazione permettono alle imprese di espandersi in mercati esteri mediante standardizzazione o adattamento dei prodotti, bilanciando efficienza ed efficacia.
  • Il business plan valuta la fattibilità di un'idea imprenditoriale, considerando aspetti tecnici, economici e finanziari, e definisce le linee guida per l'attuazione strategica e organizzativa.

Indice

  1. Redazioni e analisi dei bilanci d’impresa
  2. La pianificazione e la programmazione dell’impresa
  3. Strategie di corporate: coinvolgono l'intera struttura organizzativa aziendale
  4. Il business plan

Redazioni e analisi dei bilanci d’impresa

Comunicazione integrata: elaborazione e condivisione di dati e informazioni rivolti a soggetti interni/esterni all’azienda.
Principale strumento economico-finanziaria della contabilità generale è il bilancio.
La contabilità generale è tenuta col metodo della partita doppia, per mezzo del piano dei conti, i conti di mastro (in base all’oggetto) e il libro giornale (dare avere in ordine di data).
Immobilizzazioni: elementi attivi dello sp pluriennali e si distinguono in:
● materiali
● immateriali
● finanziarie (partecipazioni/quote capitale di altre imprese)
Si registrano nella contabilità solo se li possiede l’azienda e si possono acquisire per mezzo di:
● acquisto
● apporto dei soci
● leasing, non si contabilizza perchè non di proprietà ma i canoni di leasing si
● costruzioni interne
Factoring: contratto stipulato tra impresa e agenzia di factoring che riscuote in anticipo i crediti dell’impresa:
● pro soluto: chi cede il credito garantisce soltanto all'acquirente che c'è un credito
● pro solvendo: fa anche da garante per l'eventuale inadempimento del debitore
Contributi pubblici:
● contributi in c/impianto: ricavi di esercizio iscritti nel ce voce a 5, contributi che stato
fornisce all’impresa solo per investirli in un impianto
● contributi in c/esercizio: ricavi di esercizio iscritti nel ce voce a5, contributi che stato
fornisce all’impresa per svolgere la propria attività
Bilancio d’esercizio, redatto al 31/12, deve essere:
● chiaro
● corretto
● veritiero
Segue il regolamento del codice civile e varia in base alle dimensioni dell’azienda:
● imprese medio-piccole: forma abbreviata (sp + ce + nota integrativa)
● microimprese: sp e ce
● imprese grandi: bilancio civilistico (sp + ce + rendiconto finanziario + nota integrativa)
Stato patrimoniale: mette in evidenza il patrimonio di funzionamento, formato da attivo (impieghi) e passivo (fonti):
● attivo:
● passivo:

La pianificazione e la programmazione dell’impresa

Le imprese devono compiere scelte particolarmente importanti:
● fascia di clientela
● cosa produrre
● localizzazione attività produttiva
● in quali mercati operare
● forma giuridica impresa
Queste scelte influenzano l’intera attività aziendale e le imprese ricercano successo sia in ambito competitivo (con la concorrenza), sia in ambito sociale (livelli occupazionali, benessere e rispetto per l’ambiente, benefici per clienti, fornitori ecc.).
Il successo è misurato con:
● quota di mercato elevata
● redditività elevata
● marchio affermato
● ottenimento preferenze consumatori
● buona reputazione
● ottenimento consenso stakeholder (soggetti interni/esterni coinvolti nell’azienda)
Strategia: insieme di decisioni attraverso le quali l’impresa definisce gli obiettivi di medio/lungo periodo e predispone piani di azione per perseguirli
Fasi:
1. scelta mission e obiettivi lungo periodo
2. analisi ambiente interno: risorse professionali, personale..
3. analisi ambiente esterno
4. scelte strategie
5. predisposizioni piani strategici e attuazione azioni
Nelle organizzazioni profit oriented (imprese con fine ultimo quello di ottenimento utili) le scelte strategiche sono appunto finalizzate alla creazione di valore economico, perchè solo con essi l’impresa potrà svilupparsi e continuare la propria attività.
Ambiente esterno: azienda non può prescindere da esso:
● generale: variabili socio-economiche = demografiche, legislative, politiche
● competitivo: mercato dove opera
Ambiente competitivo: costituito da 5 forze, opportunità/minacce
1. rivalità tra imprese concorrenti
2. potere negoziale dei fornitori/clienti
3. minacce da parte di prodotti sostitutivi/nuove imprese entranti
4. nuovi concorrenti, clienti, fornitori, prodotti sostitutivi
Le strategie possono essere distinte a seconda dell’ampiezza degli obiettivi da perseguire, grado coinvolgimento struttura aziendale e periodo di tempo preso in considerazione. Abbiamo 3 livelli strategici: strategie di corporate, di business e funzionali:

Strategie di corporate: coinvolgono l'intera struttura organizzativa aziendale

2. strategie di business: riguardano le singole divisioni aziendali (unità di
business)/ASA (area strategica di affari) che sono unità organizzative autonome
all’interno dell’impresa come segmento di mercato, una linea produttiva..
3. strategie funzionali: (livello operativo) singole funzioni aziendali
Catena del valore: divisione funzioni primarie, come produzione, e di supporto, come personale.
Strategia corporate: macro scelte imprenditoriali e azioni da compiere in ambito competitivo e sociale. Decisioni che riguardano definizione ruolo che impresa vuole assumere e mission. Esse identificano impresa e indicano orientamento strategico, ovvero il percorso che impresa ha intenzione di percorrere in conformità alla missione che si è prefissata.
Dopodiché si formalizza con piano strategico, ovvero il documento con programmazione di lungo periodo degli obiettivi.
Macro scelte da fare per definire tipologia di business. Progettata struttura organizzativa, ovvero multibusiness (che opera in più settori/mercati, come le aziende farmaceutiche) oppure single business (come mercato dell’abbigliamento).
Due strategie:
1. di sviluppo: quando c’è esigenza di incrementare volumi produttivi o entrare in nuovi mercati attraverso:
● concentrazione: aumento investimenti in un solo settore di attività
- integrazione verticale: aumentando fasi di attività del processo
produttivo
- integrazione orizzontale: ampliamento attività in altri mercati
geografici, come quello internazionale, oppure aumento gamma
prodotti
● diversificazione: ingresso dell’impresa in un nuovo business/settore
2. di contrazione: ristrutturazione attività aziendale in fasi:
● riduzione costi, migliorando fattori produttivi, riduzione personale..
● manager possono decidere di attuare un turnaround: mira a fermare declino
dell’impresa con per esempio ristrutturazione debiti

Strategie di internazionalizzazione: svolgimento attività in sedi fisicamente lontane rispetto alla sede centrale aziendale e più difficili da controllare.
Impresa deve individuare strategia più adatta per trarre dalla presenza sui mercati esteri il massimo in termini di efficienza (minimizzando costi) ed efficacia (migliorando fatturato). Azienda deve decidere come posizionarsi sul mercato internazionale scegliendo tra:
● standardizzazione: collocazione sui mercati esteri di prodotti già commercializzati nel mercato interno, mantenendoli quasi uguali
● adattamento: posizionamento differenziato in relazione al Paese/area geografica di destinazione
Sulla base di queste scelte, si definisce strategia di corporate da adottare, individuabile tra quattro categorie principali:
● strategia internazionale: mantengono internamente le attività come ricerca e sviluppo e marketing strategico, offrendo prodotti standardizzati con adattamenti minimi;
risulta efficace se l’impresa è in grado di produrre e vendere beni nei mercati internazionali con lievi variazioni (tipica di imprese medio/piccole).
Debolezza rappresentata da possibilità di entrare in mercati esteri che presentano
una domanda simile a quella interna.
● strategia multinazionale: impresa sceglie forte adattamento locale, concedendo
grande autonomia alle unità produttive all’estero. Ci possono essere attività decentrare come la produzione, per comprendere al meglio le esigenze locali. Le attività di coordinamento tra sede centrale-estera sono minime, con ridotti costi organizzativi.
● strategia globale: adottata da imprese di grandi dimensioni, dotate di notevoli risorse finanziarie che permettono diffusione su vasta scala di prodotti largamente standardizzati per ridurre costi al minimo, ottenendo vantaggio competitivo riguardo ai costi. Produzione accentrata nella sede centrale. Ovviamente standardizzazione totale è quasi impossibile, ma adottano comunque piccoli accorgimenti.
● strategia transnazionale: riguarda le grandi imprese e rispetto a quella globale, si concentra sulla distribuzione delle diverse funzioni della filiera produttiva in modo selettivo in vari Paesi, per conseguire vantaggi di costo. Ha lo scopo di riuscire a coniugare vantaggi competitivi di costo e differenziazione, creando valore con offerta di prodotti adattati alle esigenze locali
Imprese multinazionali: operano in più Paesi effettuando investimenti diretti all’estero attraverso filiali/società controllate; si orientano verso una strategia transnazionale, coordinando le attività distribuite nei vari Paesi a seconda delle opportunità che offrono e realizzando in modo congiunto il vantaggio di costo e la differenziazione del prodotto.
Riguardano le decisioni inerenti alle ASA (aree strategiche di affari) da sviluppare in relazione al vantaggio competitivo (capacità dell’impresa di offrire prodotto/servizio che ha per i clienti un valore superiore a concorrenza) ricercato sul mercato e alle modalità con cui affrontare la concorrenza.
Le ASA si dividono in:
● ASA ad alto tasso di sviluppo, con quote di mercato basse: operano in settori
emergenti, elevato rischio (come biotecnologie)
● ASA ad alto tasso di sviluppo, con quote di mercato elevate: operano in settori in via di sviluppo, che presentano redditività soddisfacente
● ASA a basso tasso di sviluppo, con quote di mercato elevate: operano in settori affermati e maturi (come abbigliamento); possono generare redditività soddisfacente ma hanno bisogno di essere rinnovate per non perdere quote di mercato
● ASA a basso tasso di sviluppo, con quote di mercato basse: operano in settori in declino, insoddisfacente redditività
Tipologie di strategie di business:
● strategie di sviluppo: qualora si decida di svolgere attività con rischi
● strategie di ritirata: se nuovo business è giudicato troppo rischioso rispetto agli utili
che potrà fare in futuro
● strategie di consolidamento: come obiettivo il mantenimento della posizione
ottenuta
● strategie di difesa: azioni mirate a difendere la posizione delle ASA, cercando di
tenerle in vita
● strategie di realizzo: vendere marchio legato a una specifica linea produttiva prima
che subisca l’inevitabile fase di declino
Vantaggio competitivo: capacità di creare valore per i clienti e tale valore è misurato dal prezzo che essi sono disposti a pagare in funzione dei benefici che si attendono di ottenere; può essere raggiunto mediante:
● leadership di costo: impresa deve essere in grado di offrire prodotti equivalenti a quelli della concorrenza ma a prezzi più bassi;
l’obiettivo è di mantenere il costo di fabbricazione del prodotto al di sotto di quello delle imprese concorrenti al fine di utilizzare il prezzo come leva competitiva
● differenziazione: richiede la capacità di offrire prodotti con caratteristiche qualitative tali da distinguerla dalle imprese concorrenti e determinare preferenze del cliente; obiettivo strategico è quello di offrire prodotto che presenti caratteristiche uniche
Nicchia di mercato: area circoscritta di mercato, dove sono presenti poche imprese e esiguo numero di consumatori; di solito le imprese che operano in queste aree, svolgono attività che soddisfano una specifica domanda (stile di vita per esempio).
Innovazioni legate alle tecnologie dell’IT (Information Technology), come internet veloce o smartphone e tablet, accessibili a tutti e ovunque, hanno cambiato abitudini negli stili di vita delle persone. I consumatori sono diventati più esigenti in fatto di qualità, prezzo, tempi.
Per elaborare strategia di internazionalizzazione, l’impresa deve tenere conto di:
● obiettivi prefissati per ogni ASA
● caratteristiche ambientali del Paese scelto
● risorse e competenze a disposizione
Dopodichè si decide quale didattica adottare:
● attacco indiretto: impresa entra in mercati esteri dove la concorrenza ancora non è
arrivata e può farlo mediante:
- attacco laterale: segmentazione della domanda per individuare segmenti di mercato in cui entrare e da cui partire per attacco frontale
- aggiramento: sviluppando nuovi beni/servizi per evitare concorrenza locale
● attacco diretto: se impresa si sente all’altezza di entrare nel mercato dei concorrenti
ma con prezzi più bassi
Modalità organizzativa: può consistere in:
● esportazione
● accordo di collaborazione interaziendale
● investimento diretto all’estero
Servizi: presentano immaterialità, simultaneità della produzione con l’erogazione (non immagazzinabili) e non trasportabilità
Ad oggi, grazie a Internet e ai canali di comunicazione, è possibile decentrare all’estero alcune attività della catena del valore in base ai diversi vantaggi di localizzazione, come per:
● back office: attività non vincolate all’interazione col cliente
● front office: attività vincolate all’interazione col cliente
Commercializzazione = erogazione del servizio: la scelta della modalità varia in base al tipo di servizio
I servizi che non richiedono la compresenza delle due parti possono essere:
● esportati: ascolto di musica (CD/DVD)
● erogati a distanza: via web
In presenza invece di servizi che richiedono la presenza delle parti abbiamo:
● fornitore > fruitore: manutenzioni
● fornitore e utilizzatore si muovono assieme per incontrarsi per la fruizione del
servizio
● fruitore > impresa: settore turistico
Costituiscono aspetto operativo con cui vengono attuate strategie di business. Coinvolgono le singole funzioni aziendali e riguardando appunto un ambito circoscritto. Possono essere utilizzate delle leve:
● prodotto/mercato: supportano obiettivi di business come penetrazione e sviluppo dei mercati, diversificazione e sviluppo dei prodotti
● vantaggio competitivo
● creazione di valore: miglior prezzo, miglior servizio
Strategie di marketing si basano su:
● target clienti: l’impresa può decidere di rivolgersi a:
- intero mercato: si utilizza strategia di marketing indifferenziato (una sola versione del prodotto per tutto il mercato) o differenziato (serie di prodotti differenziati per i diversi segmenti di mercato
● posizionamento sul mercato: si utilizza marketing concentrato (piccole imprese che operano in una sola parte di mercato

Marketing personalizzato: offrire beni/servizi in base alle esigenze del cliente; le imprese per mezzo della tecnologia possono far partecipare il cliente alla creazione di idee come col crowdsourcing: esternalizzazione di attività aziendali.
Strategia di nicchia: impresa si focalizza su un segmento specifico del mercato
Strategie finanziarie: rappresentate da insieme di decisioni e azioni che l’impresa attua nella scelta delle forme di finanziamento, tenendo conto delle risorse finanziarie disponibili e opportunità sul mercato finanziario;
Gli obiettivi sono focalizzati sulla ricerca di equilibrio fonti-impieghi e ottimizzazione gestione di liquidità.
Riguardo all’ottimizzazione della produzione, abbiamo delle strategie:
● just in time: “produrre solo quando e quanto effettivamente richiesto”, con la quale si
punta a razionalizzare la produzione con limitazione delle scorte di magazzino, riduzione sprechi e tempi di trasporto;
funzione di produzione coinvolta in riduzione tempi di preparazione e attrezzaggio impianti e di attraversamento
● lay-out: riduzione dei costi di trasporto interni e miglioramento efficienza
● flessibilità produttiva: investimenti nell’automazione dei processi produttivi e negli
impianti, per consentire mix di prodotti e variare
● time to market: ridurre intervallo di tempo che intercorre tra decisione di fabbricare
nuovo prodotto e il lancio sul mercato
Qualità totale: qualità nell’uso di risorse, qualità delle tecniche di produzione e ambiente lavorativo, e non solo riguardo a evitare difetti
Pianificazione strategica: processo con il quale si stabiliscono gli obiettivi da realizzare nel medio/lungo periodo e si indicano le strategie ritenute più appropriate per il loro raggiungimento
Si svolge gradualmente per fasi:
1. attività di previsione: interpretazione dell’andamento futuro del mercato e dell’ambiente sociale
2. strategia intenzionale: progetto di sviluppo complessivo dell’impresa in un periodo medio/lungo
3. si analizzano risorse di cui l’impresa dispone
4. elaborazione piano strategico con cui vengono descritte le scelte di fondo e
linee guida
5. elaborazione piano aziendale
Pianificazione aziendale: processo col quale si stabiliscono le azioni e strumenti che consentono realizzazione della strategia aziendale; è sintetizzata nel piano aziendale, un documento che si articola in più parti
Programmazione: processo che individua azioni da attivare in un periodo di tempo solitamente pari a un anno, indicando risorse da impiegare e compiti dei vari responsabili

Controllo di gestione: processo mediante il quale i responsabili dell’azienda si assicurano che le risorse vengano acquisite e impiegate in modo efficiente ed efficace per conseguire gli obiettivi definiti nella fase di pianificazione strategica; richiede monitoraggio di:
● ambiente esterno
● ambiente interno
Può essere realizzato sotto forma di:
● controllo operativo: interviene su operazioni compiute dai dipendenti
● controllo direzionale: informa sulle prestazioni dei manager a capo di un’unità
operativa
● controllo strategico: informa sul rapporto con i clienti e attività di ricerca e sviluppo
Consente l’applicazione di:
● meccanismi di feed-back (controllo retroattivo): si confrontano dati e obiettivi
programmati e si assumono decisioni
● meccanismi feed-forward (controllo anticipato): consentono monitoraggio
continuo dell’attività in corso di svolgimento
Budget: strumento di programmazione aziendale che indica obiettivi da realizzare nell’es. successivo e le risorse da impiegare
Contiene 4 elementi:
● obiettivi
● strumenti
● soggetti coinvolti
● tempi
Svolge seguenti funzioni:
● traduce in quantità i programmi di gestione
● coordinamento delle diverse funzioni aziendali, attività e obiettivi di breve
periodo
● consente valutazione prestazioni
Budget dell’esercizio: formato da situazione patrimoniale ed economica, sintetizza programmazione annuale e attinge i dati da:
1. budget economico analitico: programma costi e ricavi di competenza dell’esercizio indicando risultato economico
2. budget degli investimenti fissi: programma operazioni che si intendono attuare su immobilizzazioni materiali e immateriali
3. budget finanziario: programma movimenti finanziari della gestione ed è composto da:
- budget fonti e impieghi
- budget di tesoreria: evidenzia previsione entrate/uscite monetarie
Redazione: curata dai soggetti che hanno la responsabilità di raggiungere obiettivi fissati nei budget settoriali

Controllo concomitante: verifica durante la gestione del raggiungimento degli obiettivi e analisi degli scostamenti
Costo standard: costo derivante da una determinata ipotesi di funzionamento della gestione aziendale e viene quantificato mediante analisi delle condizioni di svolgimento dell’attività d’impresa
L’impresa redige piani strategici per varie occasioni, sia con regolarità sia per momenti straordinari per verificare la possibilità di successo dell’impresa o per un’iniziativa importante per un’impresa già avviata.

Il business plan

Business plan: documento che presenta in maniera organica ed efficace un’idea imprenditoriale e i risultati della sua implementazione al fine di valutarne la fattibilità:
● rappresenta uno strumento per valutare la fattibilità tecnica, economica e finanziaria di un’iniziativa imprenditoriale.
● prende in esame lo sviluppo di attività nuove per cui si potranno fare solo previsioni approssimative con dati grezzi, non supportato da esperienze precedenti.
● il periodo preso in considerazione ha una durata variabile, 3-5 anni
Le informazioni vengono reperite da:
● analisi contesto competitivo e del mercato
● struttura produttiva per svolgere attività
● struttura organizzativa più idonea alla sua realizzazione
● aspetti economico-finanziari
Motivi per il quale è necessario redigerlo:
● costituzione di una nuova impresa
● avvio di un’iniziativa strategicamente rilevante (ingresso in mercati esteri...)
● acquisizione certificazioni di qualità e ambientali
● richiesta finanziamenti bancari e pubblici di importo rilevante
● svolgimento di operazioni straordinarie come acquisizioni, scissioni..
La nascita di una nuova iniziativa imprenditoriale si realizza per mezzo di due fattori:
1. ambiente esterno favorevole: è rappresentato dal contesto generale (ambiente economico, politico, religioso, culturale e fisico) e competitivo con cui l'impresa
interagisce
2. una o più persone con spirito imprenditoriale
Le doti dell’agire imprenditoriale sono riconducibili a tre dimensioni:
● imprenditorialità: consiste nella capacità di ‘innamorarsi di un sogno’ da perseguire
con tenacia e con tutta l’energia disponibile
● leadership: capacità di guidare cambiamento e motivare persone
● managerialità: capacità di gestire impresa nella complessità dell’ambiente e reperire
risorse per lo sviluppo
Per far nascere un’impresa, l’imprenditore deve avere capacità di sognare: interpretare la realtà, anticipare tempi.

Il progetto è realizzato con studio di fattibilità economica e finanziaria = business plan. I risultati dell’analisi di fattibilità devono dimostrare:
● ambiente favorevole
● mercato
● tecnologia che ne consenta lo sviluppo
● giusta localizzazione
● mezzi finanziari sufficienti
Una volta studiato il progetto, viene presentato a terzi per avviare relazioni, collaborazioni e richiedere finanziamenti. Imprenditore deve ottenere la fiducia dei suoi interlocutori.
L’ultima fase è detta start up: implementazione del progetto attraverso allestimento della struttura organizzativa e avvio dell’attività produttiva.
Non è un documento obbligatorio, ma viene solitamente richiesto dai soggetti finanziatori per la concessione dei finanziamenti. Fornisce informazioni a:
● soggetti interni: imprenditore/gruppo imprenditoriale, si valuterà convenienza del progetto in modo oggettivo per evitare alte aspettative.
Analisi svolta per presumere costi sostenuti prima di avviarla fisicamente per evitare di ritrovarsi in difficoltà a giochi fatti.
● soggetti esterni: coloro da coinvolgere nell’iniziativa imprenditoriale (fornitori, possibili clienti, finanziatori)
Per avere successo è indispensabile convincere della sua validità le parti che desiderano coinvolgere:
● finanziatori a titolo di capitale di rischio: nuovi soci, attratti dall’investimento in un’iniziativa investimenti
● finanziatori a titolo di capitale di debito: banche che sono diventate sempre più prudenti nella concessione di prestiti a causa della crisi finanziaria e delle norme internazionali
● partner industriali o commerciali: instaurare rapporti con imprenditori dello stesso settore per collaborazioni e cooperare
● enti e società: come per Camera di Commercio, che offrono sostegno e incentivi
La struttura è la seguente:
● introduzione: descrizione sintetica dell’idea dell’imprenditore:
- nuova impresa: dati anagrafici, curriculum, attitudini/motivazioni, percorso formativo/professionale nel settore
- impresa funzionante: breve descrizione nascita dell’impresa, forma giuridica, collegamenti tra azienda e realtà economica, missione aziendale (ciò che la differenzia dalle altre imprese), fattori esterni che hanno influenzato l’attività
● analisi competitiva: definizione ambito settoriale di riferimento e dimostrazione esistenza di un mercato, comprensione caratteristiche concorrenza/domanda e individuazione fonte vantaggio competitivo;
si effettua ricerca delle informazioni per formulare progetto;
questa analisi si sviluppa con studio del settore (insieme attività produttive e decisionali che operano in condizioni di concorrenza) e individua
vantaggio competitivo: capacità dell’impresa di distinguersi positivamente
● struttura tecnico-operativa: marketing plan (calcolo volume delle vendite, prezzo di offerta, costi delle funzioni), organizzazione processo produttivo, scelta fornitori/preventivi, individuazione beni strumentali e personale necessari, risorse umane per ogni funzione
● analisi quantitativo-monetaria: definizione investimento iniziale con riepilogo costi di
beni materiali/immateriali, redazione bilancio previsionale e vengono redatti:
- piano degli investimenti: illustra e quantifica investimenti in fattori produttivi a medio/lungo
- conto economico previsionale: informazioni per comprendere redditività futura dell’impresa, quantifica componenti positivi/negativi
- stato patrimoniale previsionale: informazioni sulla struttura patrimoniale e finanziaria
- rendiconto finanziario previsionale: evidenzia cause che generano variazioni nelle disponibilità, informazioni su flussi finanziari in uscita/entrata
● conclusioni: valutazioni conclusive con evidenza sui punti di forza/debolezza e analisi rischi
Marketing plan: documento con cui l’impresa formalizza le decisioni e le attività di marketing che intende realizzare.
Consente di:
● formalizzare gli obiettivi e definire le azioni da intraprendere
● realizzare un’efficace comunicazione all’interno dell’azienda per condividere obiettivi
e strategie
● realizzare un’efficace comunicazione esterna per il coinvolgimento degli stakeholder
● favorire il controllo dei risultati raggiunti

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i principali strumenti economico-finanziari della contabilità generale?
  2. Il principale strumento economico-finanziario della contabilità generale è il bilancio, che segue il metodo della partita doppia e si avvale del piano dei conti, dei conti di mastro e del libro giornale.

  3. In che modo le imprese possono acquisire le immobilizzazioni?
  4. Le imprese possono acquisire le immobilizzazioni attraverso l'acquisto, l'apporto dei soci, il leasing (anche se non si contabilizza la proprietà ma solo i canoni di leasing), e le costruzioni interne.

  5. Quali sono le fasi principali della pianificazione e programmazione dell'impresa?
  6. Le fasi principali includono la scelta della mission e degli obiettivi a lungo termine, l'analisi degli ambienti interno ed esterno, la definizione delle strategie, la predisposizione dei piani strategici e l'attuazione delle azioni.

  7. Come si distinguono le strategie aziendali in base al loro livello?
  8. Le strategie aziendali si distinguono in strategie di corporate, che coinvolgono l'intera struttura organizzativa, strategie di business, che riguardano le singole divisioni o unità di business, e strategie funzionali, che si riferiscono alle singole funzioni aziendali.

  9. Quali sono i principali obiettivi di un business plan?
  10. Gli obiettivi principali di un business plan includono la valutazione della fattibilità tecnica, economica e finanziaria di un'iniziativa imprenditoriale, la presentazione organica ed efficace di un'idea imprenditoriale e dei risultati della sua implementazione, e la definizione degli investimenti iniziali e della struttura organizzativa più idonea.

Domande e risposte