Concetti Chiave
- Le fonti del diritto comprendono fonti di produzione, che creano norme, e fonti di cognizione, che le divulgano.
- Le fonti del diritto si distinguono in fonti interne, legate alla normativa nazionale, e fonti esterne, derivate dall'Unione Europea.
- Il sistema gerarchico delle fonti include costituzione, leggi ordinarie, regolamenti e usi, con norme superiori che prevalgono su quelle inferiori.
- Le fonti esterne comprendono trattati europei, regolamenti, direttive e decisioni con effetti diretti sugli Stati membri.
- Usi e consuetudini sono fonti non scritte, valide solo in assenza di regolamentazioni superiori o quando richiamati da leggi.
Il sistema delle fonti del diritto può essere distinto in fonti interne e fonti esterne. Le fonti interne dette anche nazionali che comprende le normative dello Stato, quelle esterne sono chiamate anche sovranazionali e che derivano dal potere normativo dell'UE (unione europea). La riserva di legge ha lo scopo di attribuire a una fonte la disciplina di una materia escludendo che vengono regolate da una fonte di minor grado. La riserva di legge può essere di due tipi:
- assoluta quando una materia è riservata a una fonte costituzionale e l'esclusione di quelle inferiori è totale.
- relativa quando la fonte inferiore dispone della materia, sempre che quella di grado superiore, detti i criteri generali per uniformarsi.
Le fonti di produzione sono ordinate secondo un principio di gerarchia, esistono delle norme di grado superiore e norme di grado inferiore. Le norme di grado superiore, possono modificare quelle di grado inferiore, al contrario quelle inferiori non possono modificare quelle di grado superiore. La classificazione avviene su quattro livelli:
- Fonti di rango costituzionale: costituzione italiana, leggi costituzionali.
- Fonti primarie: leggi ordinarie, attiaventi forza di legge (decreti legge e decreti legislativi); leggi regionali, regolamenti amministrativi.
- Fonti secondarie: regolamenti del potere esecutivo (governo, ministri, prefetti, scuola).
- Usi e consuetudini.
Esaminiamo ora ogni livello di gerarchia delle fonti.
La costituzione italiana, è la norma più importante infatti contiene i principali caratteri generali e i diritti dei cittadini e descrive la struttura fondamentale dello Stato.
Leggi costituzionali: sono norme di grado supremo che sono le uniche in grado di modificare la costituzione. Sono approvate dal parlamento mediante una procedura molto lunga e richiedono maggioranze elevate (la maggioranza assoluta degli aventi diritti al voto).
Leggi ordinarie: sono fonti primarie, non possono modificare la costituzione, sono approvate dal Parlamento con una procedura più snella e richiedono maggioranze meno elevate. (maggioranza semplice dei presenti).
Leggi regionali: Sono approvate dal consiglio Regionale e valgono solo nel territorio di una regione e riguardano le materie indicate nell'articolo 117 della costituzione italiana.
Attiaventi forza di legge: sono approvati dal governo e si distinguono in (decreti legge, che sono approvati in casi straordinari di necessità e urgenza e durano 60 giorni, entro i quali devono essere convertiti in legge dal Parlamento altrimenti decadono.) e decreti legislativi sono approvati su delega del Parlamento e durano come una legge ordinaria.
I regolamenti: sono fonti del diritto subordinate alla legge in quanto presentano limiti sia riguardo alla riserva di legge, sia alla forma, perchè non devono essere contrari alla legge. Si distinguono in regolamenti di esecuzione emanati dal governo per regolare materie già disciplinate dalla legge e regolamenti provinciali e comunali emanati dai rispettivi consigli per regolamentare il funzionamento degli uffici territoriali.
Gli usi e consuetudini sono fonti non scritte che consistono in comportamenti generalizzati e seguiti spontaneamente dai soggetti nella convinzione che corrispondano a norme di diritto. Gli usi sono applicabili sia nelle materie non regolate da leggi o regolamenti anche se nel momento in cui una fonte superiore interviene a regolare la materia, questi perdono efficacia, sia dove sono richiamati da leggi o regolamenti. Gli usi contrari alla legge, non hanno invece validità e non rientrano nelle fonti secondarie di diritto in quanto una legge, non può essere abrogata da una fonte non valida, o subordinata ad essa.
Le fonti esterne di diritto
Rientrano in questa categoria, tutte le norme della comunità Europea, e costituiscono le fonti del diritto comunitario. Esistono i trattati istitutivi, che sono atti della comunità economica e hanno efficacia diretta negli ordinamenti degli Stati membri. I trattati figurano al primo posto nella gerarchia delle fonti comunitarie. I regolamenti sono obbligatori e direttamente applicabili in ciascuno degli Stati membri. Le direttive comunitarie sono atti comunitari indirizzate a uno stato, e hanno l'obbligo di vincolarlo per adeguare la disciplina interna, lasciando libera facoltà di scegliere le forme e i mezzi per attuarle. Le decisioni sono emesse dalla corte di Giustizia e hanno valore, per il soggetto a cui sono dirette che sia un privato o uno stato, e hanno effetto immediato. Le raccomandazioni sono indicazioni non vincolanti e si rivolgono a Stati membri o a soggetti privati. Gli atti comunitari atipici, sono gli atti interni, dichiarazioni congiunte degli organi comunitari su questioni importanti.
Domande da interrogazione
- Qual è la distinzione tra fonti di produzione e fonti di cognizione nel diritto?
- Come si classificano le fonti del diritto in base alla gerarchia?
- Qual è la differenza tra fonti interne e fonti esterne del diritto?
- Cosa sono le leggi costituzionali e come si differenziano dalle leggi ordinarie?
- Qual è il ruolo delle direttive comunitarie nel diritto comunitario?
Le fonti di produzione creano nuove norme, mentre le fonti di cognizione permettono di farle conoscere a tutti.
Le fonti del diritto si classificano in quattro livelli: fonti di rango costituzionale, fonti primarie, fonti secondarie, e usi e consuetudini.
Le fonti interne sono normative dello Stato, mentre le fonti esterne derivano dal potere normativo dell'Unione Europea.
Le leggi costituzionali sono norme di grado supremo che possono modificare la costituzione, richiedono una procedura lunga e maggioranze elevate, mentre le leggi ordinarie non possono modificare la costituzione e richiedono una procedura più snella.
Le direttive comunitarie vincolano uno Stato a adeguare la disciplina interna, lasciando libertà di scegliere le forme e i mezzi per attuarle.