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Concetti Chiave

  • I giardini cinesi sono progettati per essere contemplati da diverse angolazioni, con elementi come ponticelli, laghetti e rocce che evocano meraviglia e stupore.
  • Il giardino giapponese enfatizza l'armonia e il silenzio, rifiutando la simmetria e utilizzando elementi come laghetti, rocce e vegetazione per creare uno spazio suggestivo.
  • La cultura del giardino cinese si concentra sull'equilibrio e l'isolamento, con lo stile pittorico shan shui che rappresenta paesaggi naturali in modo astratto e filosofico.
  • Il giardino giapponese è influenzato dalla cultura buddista zen, con un focus sul bonsai come simbolo di meditazione e serenità in un ambiente controllato e silenzioso.
  • Entrambe le culture del giardino riflettono profonde tradizioni estetiche e filosofiche, valorizzando l'interazione tra natura e spazio come espressione artistica e spirituale.

Appunto di Architettura sulla differenza tra il giardino cinese e il giardino giapponese, con analisi della cultura del giardino. Differenze tra giardino cinese e giapponese articolo

Indice

  1. Differenze tra giardino cinese e giapponese
  2. La cultura cinese: equilibrio e isolamento
  3. La cultura giapponese: armonia e silenzio

Differenze tra giardino cinese e giapponese

Nonostante la produzione e cura delle piante sia nata principalmente con lo scopo di alimentare (e dunque permettere la sopravvivenza) l'uomo, l'idea della cultura del giardino nasce già a.C., probabilmente grazie agli egizi.

Ovviamente portata avanti da una civiltà ricca, come anche quella romana, che iniziò ad utilizzare lo spazio in eccesso per esprimere e dichiarare grandezza, prestigio, elevazione sociale, sfarzo e benessere.
Con l'arrivo dei greci, successivi agli egizi, questa forma culturale però si abbandonò, in quanto di difficile riproduzione e mal vista dalla polis. Fu solo attraverso l'esempio dei giardini orientali che l'antica Grecia ristabilì questa forma d'arte poiché si rese conto dell'importanza non tanto del dimostrare abbondanza e sfarzo (cosa che non interessava ancora e che fu invece motivo per i romani) quanto studio e arte oratoria. I giardini potevano, infatti, diventare uno spazio pubblico culturale, in cui poter filosofeggiare e parlare di argomenti alti, oltre che fare ricerche mediche, artistiche, estetiche e scientifiche.
Si deve quindi all'Oriente il tradizionale culto, oggi più importante che mai, del giardino.
Il giardino cinese è caratterizzato dalla riproduzione in miniatura del paesaggio, fino a crearne un quadro da contemplare da diversi punti di osservazione.
In questo giardino sono presenti attrezzature varie, come: ponticelli, sentieri, passaggi con andamento tortuoso, in modo da permettere al visitatore di godere del luogo da tutte le postazioni.
Elementi essenziali di questo giardino sono: l’acqua dei laghetti o dei piccoli ruscelli o delle cascate; le rocce che vengono disposte in modo da formare piccole gole; gli alberi dal portamento naturalmente tortuoso, come nel caso del pino, e dai colori cupi, come nel caso del tasso.
Grazie a questi elementi il giardino cinese, oltre alla grazia e alla preziosità, mira ad evocare sensazioni di meraviglia, stupore e impressione.
Il giardino giapponese, invece, risente solo di alcune suggestioni cinesi, ma esistono delle differenze tra il giardino giapponese e quello cinese.
Gli aspetti fondamentali di questo giardino sono: il rifiuto della simmetria, l’importanza delle visuali, la sensazione di "spazio" nonostante si tratti di limitate superfici.
Gli elementi essenziali del giardino giapponese sono: laghetti e corsi d’acqua, che sono simili a delle forme naturali; le rocce che servono a conferire al giardino suggestione; la vegetazione, di cui si regola la forma e il portamento. In questo giardino sono presenti alcuni elementi architettonici originali, come: delle vasche d’acqua poco profonde, dei corsi d’acqua realizzati con canne di bambù e lanterne di pietra nelle quali in passato si accendevano le candele.

La cultura cinese: equilibrio e isolamento

In Cina i giardini hanno un'importanza artistica senza pari: lo spazio è considerato come un quadro e ogni elemento deve rappresentare lo stile pittorico del shan shui ossia una rappresentazione panoramica di paesaggi naturali con colori che non rispecchiano la realtà perché, come nell'astrattismo, non è importante la verità delle cose ma ciò che essa ci fa provare. Il principale strumento di colore utilizzato infatti è l'inchiostro blu o nero su una base (il foglio o la pergamena) che solitamente è marrone, beige o bianco panna. I soggetti sono fiumi, laghi, cascate ma soprattutto monti poiché, data la loro vicinanza al cielo, sono considerati luoghi sacri e immortali. Questa cultura nasce nel V secolo durante la dinastia di Song per rappresentare un mondo molto più grande e immenso rispetto alla piccolezza dell'uomo e i cui fenomeni possono sconvolgere e cambiare l'intero cosmo, a differenza delle azioni umane. Elementi fondamentali sono l'equilibrio, le sensazioni, la pace, l'immaginazione e la forma, mettendo invece da parte il colore, la luce, i cambiamenti di toni e tutto ciò che si avvicina all'arte come la immaginiamo in Occidente: realista. Lo shan shui infatti rappresenta più una filosofia che una forma pittorica.

Differenze tra giardino cinese e giapponese articolo

La cultura giapponese: armonia e silenzio

In Giappone il Bonsai ha una rilevanza artistica davvero importante: rappresenta l'estetica orientale per eccellenza. "Bon" "sai" significa "pianta contenuta in un vaso poco profondo", apparteneva alla cultura cinese ma venne imitata dalla cultura giapponese circa settecento anni fa perché ne capirono l'importanza e ne riuscirono a imitare, e migliorare, il risultato. Il Bonsai oggi è una pianta più che conosciuta anche in Occidente, perché non assomiglia a nessun'altra. La sua dimensione, infatti, stupisce perché ha tutti i tratti tipici di un albero che normalmente si vede lungo le strade o nei giardini (robuste radici, un tronco e un ampio fogliame) ma ha una misura nettamente inferiore rispetto a questi (il più grande è alto 250 cm). Questo amore tradizionale per la miniatura nasce dal bisogno cinese, e poi giapponese, di ritrovare se stessi e la propria serenità in un ambiente piccolo e controllabile che riporta alla cultura buddista zen: meditazione e richiamo del Buddha, religione diffusasi nel 520 in Cina e approdata poi definitivamente in Giappone. La forza del Buddha fu il riuscire, senza proferire una parola, a trasmettere un insegnamento: la forza del pensiero. Da allora la meditazione zen produce un flusso di pensieri e una comunicazione tra persone senza il primario strumento che solitamente si associa ad essa: la voce. Il giardino occupato dal bonsai diventa, quindi, un luogo sereno e silenzioso dove mettere da parte la quotidianità e il rumore della vita.

Per approfondimenti sulla cultura del giardino vedi anche qua

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le principali differenze tra il giardino cinese e quello giapponese?
  2. Il giardino cinese si concentra sulla riproduzione in miniatura del paesaggio con elementi come ponticelli e sentieri tortuosi, mentre il giardino giapponese enfatizza l'armonia e la sensazione di spazio, rifiutando la simmetria e utilizzando elementi come laghetti e lanterne di pietra.

  3. Qual è l'importanza artistica dei giardini in Cina?
  4. In Cina, i giardini sono considerati opere d'arte che rappresentano il shan shui, una filosofia che enfatizza l'equilibrio e le sensazioni attraverso la rappresentazione panoramica di paesaggi naturali, utilizzando principalmente inchiostro blu o nero.

  5. Come si differenzia la cultura del giardino giapponese da quella cinese?
  6. La cultura giapponese del giardino si concentra sull'armonia e il silenzio, con un forte legame con la meditazione zen e il bonsai, che rappresenta l'estetica orientale e il bisogno di ritrovare serenità in un ambiente controllabile.

  7. Qual è il significato del Bonsai nella cultura giapponese?
  8. Il Bonsai rappresenta l'estetica orientale e l'arte di contenere una pianta in un vaso poco profondo, simbolizzando la ricerca di serenità e meditazione, influenzata dalla cultura buddista zen.

  9. Come si è evoluta la cultura del giardino dall'antichità ad oggi?
  10. La cultura del giardino è nata con scopi pratici, ma si è evoluta in una forma d'arte grazie alle influenze orientali, diventando uno spazio per la contemplazione e la filosofia, con differenze significative tra le tradizioni cinesi e giapponesi.

Domande e risposte