Andrea301AG
Ominide
3 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Il voto di sfiducia parlamentare richiede la responsabilità pubblica dei parlamentari, avvenendo in forma palese e per appello nominale.
  • La maggioranza semplice per il voto di sfiducia rende meno probabile la formazione di governi di minoranza rispetto ad altri paesi.
  • La Costituzione italiana non stabilisce una preminenza chiara del presidente del Consiglio, promuovendo una direzione plurima.
  • Durante il periodo di centrismo, il presidente del Consiglio Alcide De Gasperi era leader della Democrazia cristiana, un'eccezione storica.
  • I governi italiani sono spesso di coalizione, con il presidente del Consiglio che fatica a mantenere l'unità di indirizzo a causa delle correnti politiche interne.

Indice

  1. Il voto di sfiducia
  2. Rapporti interorganici nel governo
  3. Evoluzione storica del governo italiano

Il voto di sfiducia

Il voto parlamentare di sfiducia comporta pubblica assunzione di responsabilità da parte del singolo parlamentare (per questo avviene in forma palese e per appello nominale: cioè chiamando i parlamentari uno dopo l’altro in ordine alfabetico), ma basta la maggioranza semplice (cioè quella di chi vota, purché voti la metà più uno dei componenti). Si può rilevare che la previsione dell’espressa fiducia iniziale rende più difficile la formazione di governi di minoranza, diversamente da ciò che avviene in altri paesi, anche se è vero che essa non richiede la maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna camera: essendo sufficiente la maggioranza semplice, un governo può ottenere il sostegno necessario anche grazie alle astensioni di un certo numero di parlamentari.

Rapporti interorganici nel governo

Quanto ai rapporti interorganici fra presidente del Consiglio, ministri e Consiglio dei ministri, è possibile affermare che nessun elemento decisivo che conduca a una qualche preminenza del presidente del Consiglio è rinvenibile in Costituzione. Sicché si può ben dire che, nella Costituzione e nella prassi, la forma di governo italiana non era riconducibile alla tipologia del governo parlamentare a direzione monocratica. Unica eccezione fu il periodo del centrismo degasperiano (1948-53), quando il presidente del Consiglio Alcide De Gasperi era anche il leader indiscusso del partito di maggioranza, la Democrazia cristiana (Dc).

Evoluzione storica del governo italiano

Successivamente, pur avendo la stessa Dc guidato il governo quasi ininterrottamente dal 1953 al 1992 (salvo gli anni 1981-82 e 1983-87), mai, se non per pochi mesi, il presidente del Consiglio fu anche il leader del partito che forniva la grandissima parte della classe dirigente politica e amministrativa. Sempre, inoltre, i governi furono governi di coalizione o, comunque, si fondarono su una maggioranza parlamentare composita che raggiunse anche sei o sette gruppi diversi. A ciò si aggiunga il dividersi della Dc in correnti organizzate in concorrenza fra loro. Ciascun ministro rispondeva più al proprio partito e alla propria corrente che non al presidente del Consiglio, per cui quest’ultimo raramente riusciva a garantire quell’unità di indirizzo che pure l’art. 95 Cost. a lui affida. Ciò aveva ridotto la nostra forma di governo a un singolare esempio di governo a direzione plurima dissociata.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la procedura per il voto parlamentare di sfiducia in Italia?
  2. Il voto parlamentare di sfiducia avviene in forma palese e per appello nominale, richiedendo la maggioranza semplice dei votanti, purché voti la metà più uno dei componenti.

  3. Come si caratterizza la forma di governo italiana rispetto alla preminenza del presidente del Consiglio?
  4. La Costituzione italiana non prevede una preminenza decisiva del presidente del Consiglio, rendendo la forma di governo non riconducibile a un governo parlamentare a direzione monocratica.

  5. Quali sono state le dinamiche politiche della Democrazia Cristiana nei governi italiani?
  6. La Democrazia Cristiana ha guidato il governo quasi ininterrottamente dal 1953 al 1992, ma raramente il presidente del Consiglio era anche il leader del partito, con governi spesso di coalizione e una Dc divisa in correnti concorrenti.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community