DarioA06
Genius
4 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • La Legge Cirinnà del 2016 ha introdotto le unioni civili per persone dello stesso sesso, creando uno status giuridico simile al matrimonio.
  • Le unioni civili richiedono maggiore età, stesso sesso, e una relazione esistente, da dichiarare davanti a un ufficiale di stato civile.
  • Le unioni civili sono nulle in caso di incapacità, parentela, matrimonio o unione preesistente, o condanna per omicidio.
  • Le convivenze di fatto sono riconosciute per coppie maggiorenni di qualsiasi sesso, non legate da vincoli legali, con diritti simili ai matrimoni.
  • La convivenza di fatto garantisce diritti di assistenza, visita, decisioni post-mortem e continuità abitativa in caso di decesso del partner.

Unione civile

Grazie alla recente introduzione della Legge 20 maggio 2016, n. 76 (c.d. Legge Cirinnà), in tema di diritto di famiglia, si è assistito ad una svolta epocale, in quanto ha riconosciuto a specifiche situazioni di unioni uno status giuridico analogo a quello del matrimonio. La citata legge, si divide in due parti:
-Unione civile che permette a individui dello stesso sesso di contrarre unioni civili.

- Convivenza di fatto che consente a persone conviventi, a prescindere dal sesso, di

regolare formalmente la loro convivenza da un punto di vista economico e giuridico.

I requisiti essenziali per formare un'unione civile sono:

- le due persone devono avere entrambe maggiori di età;

- devono essere dello stesso sesso;

• abbiano già in essere una relazione / un rapporto sentimentale ed economico, che vogliono regolare formalmente.

A tal fine, devono effettuare un'apposita dichiarazione davanti ad un ufficiale dello stato civile, da rendere in presenza di due testimoni, nella quale vanno indicati dati anagrafici della coppia, la residenza della coppia, eventuale scelta del regime patrimoniale dalla coppia, dati anagrafici e residenza dei testimoni.

L'unione civile è nulla quando: -se una delle parti è incapace;

-se sussiste tra gli interessati un rapporto di parentela o di affinità; -se una delle parti è già sposata o ha già in essere un'altra unione civile;

- se uno dei due è stato condannato in via definitiva per omicidio o tentato omicidio, nei

confronti di chi sia coniugato o unito civilmente con l' altra parte.

Con l'unione civile entrambi i componenti della coppia, l'uno verso l'altro, acquistano gli stessi diritti e assumono i medesimi doveri, in modo analogo al matrimonio, In qualsiasi momento ciascuno dei due soggetti in accordo o meno possono chiedere lo scioglimento dell'unione dinanzi all'ufficiale di stato civile, ritornando liberi di contrarre una nuova unione.

Secondo la legge Cirinnà si intendono per conviventi di fatto, due persone maggiorenni dello stesso sesso o di sesso diverso, unite in modo stabile da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale, non vincolate da rapporti di parentela, affinità o adozione, da altro matrimonio o da un'altra 'unione civile.

Essa viene attestata attraverso un'autocertificazione in carta libera, presentata al comune di residenza, nella quale i conviventi dichiarano di convivere allo stesso indirizzo.

Il Comune, una volta abbia provveduto agli opportuni accertamenti, rilascerà il certificato di residenza e stato di famiglia. La convivenza di fatto tra due persone, quando viene formalizzata, pone in essere un nucleo familiare che, nonostante sia diverso da quello matrimoniale, è, allo stesso modo, meritevole di tutela.

In presenza di una convivenza di fatto, infatti, nascono i seguenti diritti e doverit - Il diritto d'assistenza nel caso in cui uno dei due è in carcere con possibilità di fargli visita, secondo i tempi e i modi stabiliti dall'ordinamento penitenziario.

- Il diritto reciproco di visita, di assistenza e di accesso alle informazioni personali, in caso di malattia o di ricovero del convivente di fatto. - in caso di morte, il convivente può decidere sulla donazione degli organi e sulle modalità di trattamento del corpo del convivente deceduto

- in caso di morte del proprietario dell'abitazione comune, il convivente superstite può restare nella stessa per due anni o per un periodo fra i 2 e i5 anni,

- se | abitazione è stata presa in locazione, il convivente di fatto supersistite subentra di diritto nel contratto di locazione.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stata la svolta epocale introdotta dalla Legge Cirinnà del 2016?
  2. La Legge Cirinnà ha riconosciuto alle unioni civili uno status giuridico analogo a quello del matrimonio, permettendo a individui dello stesso sesso di contrarre unioni civili e regolando formalmente la convivenza di fatto.

  3. Quali sono i requisiti essenziali per formare un'unione civile?
  4. I requisiti includono che entrambe le persone siano maggiorenni, dello stesso sesso, e abbiano una relazione sentimentale ed economica che desiderano regolare formalmente.

  5. Quando un'unione civile è considerata nulla secondo la legge?
  6. Un'unione civile è nulla se una delle parti è incapace, se esiste un rapporto di parentela o affinità, se una delle parti è già sposata o unita civilmente, o se una delle parti è stata condannata per omicidio o tentato omicidio nei confronti del coniuge o partner civile dell'altra parte.

  7. Quali diritti e doveri nascono dalla convivenza di fatto?
  8. I conviventi di fatto hanno diritti di assistenza reciproca, visita e accesso alle informazioni personali in caso di malattia, decisioni post-mortem, e diritti di abitazione in caso di morte del proprietario.

  9. Come viene formalizzata la convivenza di fatto?
  10. La convivenza di fatto viene attestata tramite un'autocertificazione in carta libera presentata al comune di residenza, dichiarando di convivere allo stesso indirizzo.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community