Concetti Chiave
- L'uguaglianza morale e giuridica tra i coniugi è sancita dalla riforma del diritto di famiglia del 1975, eliminando la potestà maritale e introducendo la parità tra i coniugi.
- La Corte costituzionale ha sollecitato il legislatore a rivedere la norma che assegna automaticamente il cognome paterno ai figli, considerandola incoerente con i principi di uguaglianza.
- La sentenza 286/2016 ha dichiarato l'illegittimità della norma che impone il cognome paterno se i genitori, concordemente, desiderano attribuire anche il cognome materno.
- Per i figli nati fuori dal matrimonio, il cognome è quello del genitore che li riconosce per primo, ma può cambiare in base al successivo riconoscimento dell'altro genitore.
- Recenti interventi giurisprudenziali hanno ridefinito le modalità di attribuzione del cognome ai figli, promuovendo una maggiore equità tra i genitori.
Principi del diritto di famiglia
Uno dei più importanti principi in materia di diritto di famiglia è l’uguaglianza morale e giuridica fra i coniugi (art. 29.2). Il principio ha trovato attuazione con la l. 151/1975 di riforma del diritto di famiglia, che ha soppresso la potestà maritale e affermato la parità fra coniugi (comunione legale dei beni, potestà di entrambi i genitori sui figli).
Cognome dei figli e parità
La Corte costituzionale, nella sent. 61/2006, aveva invitato il legislatore a rivedere la norma che attribuisce automaticamente il solo cognome del padre ai figli, non più coerente con i principi dell’ordinamento e con il valore costituzionale dell’eguaglianza fra uomo e donna. Nella perdurante assenza di un intervento del Parlamento, e anche a seguito di una condanna dell’Italia da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo (Cusan e Fazzo c. Italia del 7 gennaio 2014), la sent. 286/2016 ha dichiarato l’illegittimità di tale norma nella parte in cui non consente ai genitori, se entrambi sono d’accordo, di attribuire al figlio anche il cognome della madre.
Attribuzione del cognome
Il cognome, se si tratta di figlio nato da genitori coniugati tra loro, ossia concepito da genitori uniti in matrimonio, è quello del padre. Di recente la Corte Costituzionale, con pronuncia numero 286 dell'8 novembre 2016, ha tuttavia dichiarato l'illegittimità della "norma" che prevede l'automatica attribuzione del cognome paterno al figlio nato nel matrimonio, in presenza di una concorde diversa volontà dei genitori. Se si tratta di figlio nato fuori del matrimonio e riconosciuto (o se la paternità o maternità viene accertata in giudizio), il cognome è quello del genitore che lo ha riconosciuto per primo (o la cui paternità o maternità è stata giudizialmente accertata); se è stato riconosciuto contemporaneamente da entrambi i genitori, il cognome è quello del padre (articolo 262). Tuttavia, se la filiazione nei confronti del padre è stata accertata o riconosciuta successivamente al riconoscimento della madre, il figlio può assumere il cognome del padre, aggiungendolo, anteponendolo o sostituendolo a quello della madre, già divenuto suo autonomo segno di identità personale.
Domande da interrogazione
- Qual è il principio fondamentale del diritto di famiglia riguardo ai coniugi?
- Cosa ha stabilito la Corte Costituzionale riguardo all'attribuzione del cognome ai figli?
- Come viene determinato il cognome di un figlio nato fuori dal matrimonio?
Il principio fondamentale è l'uguaglianza morale e giuridica fra i coniugi, attuato con la riforma del diritto di famiglia del 1975, che ha eliminato la potestà maritale e affermato la parità tra i coniugi.
La Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimità della norma che prevede l'attribuzione automatica del cognome paterno ai figli, permettendo ai genitori di attribuire anche il cognome della madre se entrambi sono d'accordo.
Il cognome di un figlio nato fuori dal matrimonio è quello del genitore che lo ha riconosciuto per primo, o quello del padre se riconosciuto contemporaneamente da entrambi i genitori. Se la paternità è accertata successivamente, il figlio può aggiungere o sostituire il cognome del padre a quello della madre.