Concetti Chiave
- Libertà ed eguaglianza, sebbene antitetici, sono conciliati nei moderni stati liberaldemocratici per il pieno sviluppo della persona umana.
- Nella Costituzione italiana, articoli 2 e 3 risolvono la tensione tra libertà ed eguaglianza garantendo diritti inviolabili a tutti e disciplinando l'esercizio delle libertà.
- Il primo comma dell'articolo 3 della Costituzione italiana identifica l'eguaglianza davanti alla legge, vieta discriminazioni e richiede ragionevolezza nelle distinzioni legali.
- Eguaglianza davanti alla legge implica che la legge si applichi a tutti senza privilegiare categorie sociali o ereditarie, come affermato nel preambolo della Costituzione francese del 1791.
- I principi di libertà ed eguaglianza devono sostenersi reciprocamente per garantire una società giusta e democratica.
Libertà ed eguaglianza
Quando si parla di uguaglianza in ambito giuridico, il primo aspetto su cui bisogna riflettere è il rapporto che corre fra eguaglianza e libertà. In astratto, libertà ed eguaglianza costituiscono due valori antitetici, in quanto il massimo di libertà vuol dire anche il massimo di diversità, mentre la ricerca a tutti i costi dell’eguaglianza può portare alla limitazione delle libertà individuali. La libertà rimanda a una situazione relativa a un soggetto, l’eguaglianza a una relazione fra più soggetti: si è liberi in quanto si ha il potere di compiere determinate azioni; si è eguali non in sé ma rispetto a qualcun altro. Nei moderni stati liberaldemocratici la carica antinomica dei due concetti è risolta conciliandoli dialetticamente (né identità né opposizione, ma reciproco sostegno), essendo entrambi indispensabili al pieno sviluppo della persona umana.
Costituzione italiana e uguaglianza
Nella Costituzione italiana la tensione fra i principi di libertà e di eguaglianza è risolta negli artt. 2 e 3: da un lato, in nome del riconoscimento dei diritti inviolabili dell’uomo, le libertà non possono costituire un privilegio di pochi, ma devono essere riconosciute egualmente a tutti; dall’altro, in nome dell’eguaglianza, l’esercizio delle libertà può, e deve, essere disciplinato per realizzare situazioni di (più) eguale godimento dei diritti.
Principio di eguaglianza
Dal primo comma dell’articolo 3 della Costituzione italiana è possibile ricavare differenti significati del principio di eguaglianza:
- eguaglianza davanti alla legge (riguarda l’efficacia della legge);
- eguaglianza come divieto di discriminazione (riguarda il contenuto della legge);
- eguaglianza come divieto di distinzioni o parificazioni irragionevoli (riguarda la ragionevolezza della legge).
Eguaglianza davanti alla legge significa che la legge si applica a tutti. Il principio fu esaurientemente formulato nel preambolo della Costituzione francese del 3 settembre 1791, dove si affermava che nel nuovo ordinamento «non c’è più nobiltà, né paria, né distinzioni ereditarie, né distinzioni per ordini, né regime feudale, né giustizie patrimoniali, né alcuno dei titoli, denominazioni, prerogative che ne derivano, né alcun ordine di cavalleria, né alcuna delle corporazioni o decorazioni per le quali si richiedevano prove di nobiltà, o che presupponevano distinzioni per nascita, né alcun’altra superiorità oltre quella dei pubblici funzionari nell’esercizio delle loro funzioni.
Domande da interrogazione
- Qual è il rapporto tra uguaglianza e libertà nei moderni stati liberaldemocratici?
- Come la Costituzione italiana affronta la tensione tra i principi di libertà e uguaglianza?
- Quali significati del principio di eguaglianza si possono ricavare dal primo comma dell'articolo 3 della Costituzione italiana?
Nei moderni stati liberaldemocratici, la tensione tra uguaglianza e libertà è risolta conciliandoli dialetticamente, poiché entrambi sono indispensabili per il pieno sviluppo della persona umana.
La Costituzione italiana risolve la tensione tra libertà e uguaglianza negli articoli 2 e 3, riconoscendo i diritti inviolabili dell'uomo e disciplinando l'esercizio delle libertà per garantire un godimento più equo dei diritti.
Dal primo comma dell'articolo 3 si ricavano tre significati del principio di eguaglianza: eguaglianza davanti alla legge, divieto di discriminazione, e divieto di distinzioni o parificazioni irragionevoli.