Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • In passato, la Corte costituzionale ha sostenuto una tutela penale rinforzata per la religione cattolica, basata sul criterio quantitativo e discriminatorio verso altre confessioni.
  • L'Accordo del 1984 ha segnato un cambiamento, abrogando il cattolicesimo come religione di Stato e promuovendo la laicità, intesa come equidistanza verso tutte le religioni.
  • La Corte ha dichiarato incostituzionali le leggi che favorivano la religione cattolica, evidenziando la necessità di una disciplina comune per i reati contro tutte le confessioni religiose.
  • La questione dell'esposizione del crocifisso nelle scuole ha sollevato dibattiti sui limiti del principio di laicità, con decisioni contrastanti tra Consiglio di Stato e Corte europea dei diritti dell'uomo.
  • La Corte europea ha inizialmente dichiarato l'obbligo del crocifisso contrario alla CEDU, ma successivamente ha ribaltato la decisione, accogliendo il ricorso del governo italiano.

Uguaglianza giuridica fra le confessioni religiose

Il principio di eguale libertà di tutte le confessioni è stato oggetto di un’interpretazione fortemente discriminatoria: la Corte costituzionale legittimò in passato una tutela penale rinforzata della religione cattolica, che si traduceva di fatto in una limitazione della libertà religiosa delle altre confessioni. Ciò avveniva applicando il criterio quantitativo: tale disparità sarebbe stata cioè giustificata dal fatto che la religione cattolica fosse professata dalla maggioranza dei cittadini.

Ma dopo l’Accordo del 1984, che ha definitivamente abrogato il principio della religione cattolica come religione di Stato, la giurisprudenza costituzionale ha mutato orientamento sulla base del principio di laicità, considerato un principio supremo del nostro ordinamento, inteso non come indifferenza verso il fenomeno religioso ma come equidistanza verso tutte le confessioni religiose (v. sentt. 203/1989 e 149/1995).

La Corte ha pertanto dichiarato incostituzionali quelle fattispecie penali che assicuravano un trattamento di favore: sintomatica è la sent. 508/2000 sull’illegittimità del reato di vilipendio della religione cattolica, dopo decenni di giurisprudenza contraria (v. inoltre sentt. 440/1995, 327/2002 e 168/2005). Con la l. 85/2006). È stata prevista una disciplina comune per i reati commessi nei confronti di qualsiasi confessione religiosa. Recentemente la questione dell’obbligatorietà dell’esposizione del crocifisso negli istituti scolastici pubblici, prevista da norme regolamentari precedenti alla Costituzione (v. r.d. 965/1924 e r.d. 1297/1928), ha fornito nuovi elementi di riflessione sui confini del principio di laicità. Il Consiglio di stato (sez. VI, sent. n. 556/2006), su ricorso di una coppia di genitori che chiedeva la rimozione del crocifisso dalle aule di una scuola media, ha confermato tale obbligo. La Corte costituzionale, tuttavia, non ha ancora colto l’occasione per pronunciarsi in merito (v. ord. 389/2004). La Corte europea dei diritti dell’uomo, invece, è giunta a due opposte conclusioni nel caso Lautsi c. Italia. Nella sentenza del 3 novembre 2009, ha ritenuto l’esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche contraria alla Cedu, per contrasto con l’art. 9 (libertà di religione) e con l’art. 2 del prot. n. 1 (diritto dei genitori a educare i figli secondo le proprie convinzioni religiose). Ma con sentenza del 18 marzo 2011, in sede di appello su ricorso del governo italiano, la Corte europea ha ribaltato la precedente decisione di condanna.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato l'orientamento della Corte costituzionale italiana riguardo alla tutela penale della religione cattolica?
  2. In passato, la Corte costituzionale legittimò una tutela penale rinforzata della religione cattolica, giustificata dal fatto che fosse professata dalla maggioranza dei cittadini. Tuttavia, dopo l'Accordo del 1984, la giurisprudenza ha cambiato orientamento, dichiarando incostituzionali le fattispecie penali che assicuravano un trattamento di favore alla religione cattolica.

  3. Come è stata affrontata la questione dell'esposizione del crocifisso nelle scuole pubbliche italiane?
  4. La questione dell'esposizione del crocifisso nelle scuole pubbliche è stata confermata dal Consiglio di Stato, nonostante il ricorso di una coppia di genitori. La Corte costituzionale non si è ancora pronunciata, mentre la Corte europea dei diritti dell'uomo ha avuto due conclusioni opposte nel caso Lautsi c. Italia.

  5. Quali sono state le conclusioni della Corte europea dei diritti dell'uomo nel caso Lautsi c. Italia?
  6. La Corte europea dei diritti dell'uomo inizialmente ha ritenuto l'esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche contraria alla Cedu, ma successivamente, in appello, ha ribaltato la decisione di condanna, accogliendo il ricorso del governo italiano.

Domande e risposte

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