Concetti Chiave
- La tutela dei diritti sociali è supportata dalla coscienza civile e, quando insufficiente, dall'accesso alla giustizia civile e amministrativa.
- L'effettività della tutela dei diritti sociali è ostacolata da difficoltà finanziarie e operative, rendendo complesso soddisfare le aspettative.
- Strumenti di tutela includono l'amparo nelle Corti Costituzionali, ricorsi da gruppi o associazioni, e l'intervento dell'ombudsman in vari contesti.
- Lo stato liberale ha storicamente ignorato le minoranze, a differenza dello stato democratico che riconosce i diritti dei gruppi minoritari.
- Le minoranze sono gruppi sociali distinti per storia, cultura e lingua, con un legame territoriale storico, chiamato autoctonia.
Tutela dei diritti economico-sociali
In primo luogo la tutela dei diritti sociali è garantita dalla coscienza civile. Quando questa non si riveli sufficiente, si rende necessario garantire la tutela giurisdizionale: la possibilità di accesso ai giudici civili e amministrativi per promuovere le azioni di tutela. Problema significativo nell’ambito dei diritti sociali è l’effettività della tutela: risulta spesso complesso assicurare una realistica soddisfazione delle aspettative di prestazione a causa delle crescenti difficoltà finanziarie e di intervento.
Alcune modalità sono: il ricorso diretto alle Corti Costituzionali negli ordinamenti spagnolo e latino americano (istituto dell’amparo); ricorso promuovibile da parte di gruppi e associazioni per la tutela di specifici diritti quali salute e ambiente come in Italia e in Olanda; il ricorso all’ ombudsman (organo parlamentare con competenze di ispezione politica sulla amministrazione e di tutela degli amministrati. Usato ad esempio in Italia per tutela ambientale e della salute, in Svezia per la protezione degli interessi del consumatore, in ambito UE per la promozione dei procedimenti di infrazione del diritto comunitario da parte dei Paesi membri attraverso la figura del Mediatore europeo).
Alla base dello stato liberale si colloca la convinzione che progresso e civilizzazione postulano l’assimilazione dei gruppi minoritari nelle cosiddette «grandi nazioni». Gli Stati, dunque, hanno inizialmente negato ascolto alle istanze delle minoranze.
Nello stato democratico e pluralista la titolarità dei diritti è riconducibile non solo agli individui come singoli, ma anche ai singoli soggetti in qualità di componenti di formazioni sociali minoritarie (gruppi di minoranza).
Il termine «minoranza» si riferisce a un gruppo sociale caratterizzato da elementi di natura storica, culturale e linguistica che lo differenziano dalla maggioranza della popolazione. Tale gruppo ha un legame con il territorio di insediamento storico (autoctonia).