Concetti Chiave
- Lo stato democratico dissolve la separazione tra sfera privata e pubblica, valorizzando la dignità umana e l'autonomia individuale.
- Il principio solidarista accompagna quello individualista, creando il diritto sociale che garantisce prestazioni pubbliche per bisogni fondamentali.
- I diritti sociali si basano su situazioni di bisogno e disparità economica, includendo istruzione, salute, lavoro e tutela ambientale.
- Le Costituzioni spesso includono obiettivi programmatici volti alla tutela sociale, richiedendo l'intervento legislativo per la loro attuazione.
- In Italia, la Corte Costituzionale ha esteso il concetto di diritto fondamentale a molti diritti sociali, ma non a quelli economici legati alla proprietà e all'impresa.
Indice
Dissoluzione della separazione tra sfere
Con l’avvento dello stato democratico o sociale si assiste alla dissoluzione della separazione tra sfera privata e sfera pubblica, tipica dello stato liberale. Il titolare delle libertà costituzionalmente garantite è la persona umana in tutte le sue potenzialità di azione, sia private che politico-sociali. Vertice dell’ordinamento costituzionale è, dunque, il principio della dignità umana, l’affermazione del quale necessita di una limitazione reciproca tra libertà positive e negative: l’uomo è libero, nel senso di autonomo nel determinarsi scegliendo tra le opportunità disponibili in una determinata società, solo quando gli viene garantita una sfera personale riservata e priva di controlli e condizionamenti esterni.
Principio solidarista e diritti sociali
Lo stato democratico aggiunge al principio individualista quello solidarista. Matura, così, l’idea di un diritto sociale consistente nella pretesa dei soggetti bisognosi di ricevere prestazioni pubbliche in merito di istruzione, sicurezza sociale, diritto al lavoro, libertà sindacale, diritto di sciopero, proprietà e iniziativa economica individuale, tutela di salute e ambiente, servizi culturali.
Il diritto sociale si fonda su situazioni di bisogno, di disparità economica, di discriminazione.
Alcuni diritti sociali sono ricordati anche come diritti fondamentali, quali quello alla salute (art.32 cost italiana).
Diritti sociali e costituzionali
In molte Costituzioni vengono fissati obiettivi per lo Stato volti alla tutela di aspettative o interessi sociali: si tratta di disposizioni programmatiche che necessitano dell’intervento del legislatore per essere attuate, sono molto frequenti in materia di tutela ambientale, di lavoro e di sicurezza sociale. Ne consegue la necessità di distinguere i diritti sociali “costituzionali” ,direttamente applicabili senza interpositio legislatoris (es. scelta di una professione, formazione di una famiglia, procreazione, educazione), da quelli “legislativi” la cui disciplina individuativa è demandata direttamente al legislatore sulla base di norme programmatiche preventive.
Estensione dei diritti fondamentali
Con riferimento all’ordinamento italiano, la Corte Costituzionale ha progressivamente esteso la nozione di diritto fondamentale a molti diritti sociali (istruzione, salute, assistenza e previdenza, remunerazione e riposo, abitazione…), ma non ai diritti economici legati alla proprietà e all’impresa, da considerare comprimibili quando confliggenti con il dovere di solidarietà e con l’obiettivo di rimozione delle discriminazioni sociali sostanziali (art.3 cost).
Con l’avvento dello stato democratico o sociale si assiste alla dissoluzione della separazione tra sfera privata e sfera pubblica, tipica dello stato liberale. Il titolare delle libertà costituzionalmente garantite è la persona umana in tutte le sue potenzialità di azione, sia private che politico-sociali. Vertice dell’ordinamento costituzionale è, dunque, il principio della dignità umana, l’affermazione del quale necessita di una limitazione reciproca tra libertà positive e negative: l’uomo è libero, nel senso di autonomo nel determinarsi scegliendo tra le opportunità disponibili in una determinata società, solo quando gli viene garantita una sfera personale riservata e priva di controlli e condizionamenti esterni.
Lo stato democratico aggiunge al principio individualista quello solidarista. Matura, così, l’idea di un diritto sociale consistente nella pretesa dei soggetti bisognosi di ricevere prestazioni pubbliche in merito di istruzione, sicurezza sociale, diritto al lavoro, libertà sindacale, diritto di sciopero, proprietà e iniziativa economica individuale, tutela di salute e ambiente, servizi culturali.
Il diritto sociale si fonda su situazioni di bisogno, di disparità economica, di discriminazione.
Alcuni diritti sociali sono ricordati anche come diritti fondamentali, quali quello alla salute (art.32 cost italiana).
In molte Costituzioni vengono fissati obiettivi per lo Stato volti alla tutela di aspettative o interessi sociali: si tratta di disposizioni programmatiche che necessitano dell’intervento del legislatore per essere attuate, sono molto frequenti in materia di tutela ambientale, di lavoro e di sicurezza sociale. Ne consegue la necessità di distinguere i diritti sociali “costituzionali” ,direttamente applicabili senza interpositio legislatoris (es. scelta di una professione, formazione di una famiglia, procreazione, educazione), da quelli “legislativi” la cui disciplina individuativa è demandata direttamente al legislatore sulla base di norme programmatiche preventive.
Con riferimento all’ordinamento italiano, la Corte Costituzionale ha progressivamente esteso la nozione di diritto fondamentale a molti diritti sociali (istruzione, salute, assistenza e previdenza, remunerazione e riposo, abitazione…), ma non ai diritti economici legati alla proprietà e all’impresa, da considerare comprimibili quando confliggenti con il dovere di solidarietà e con l’obiettivo di rimozione delle discriminazioni sociali sostanziali (art.3 cost).
Domande da interrogazione
- Qual è il principio fondamentale dell'ordinamento costituzionale nello stato democratico o sociale?
- Come lo stato democratico integra il principio individualista?
- Qual è la differenza tra diritti sociali "costituzionali" e "legislativi"?
- Quali diritti sociali sono considerati fondamentali secondo la Costituzione italiana?
- Come la Corte Costituzionale italiana tratta i diritti economici legati alla proprietà e all'impresa?
Il principio fondamentale è la dignità umana, che richiede una limitazione reciproca tra libertà positive e negative per garantire l'autonomia personale.
Lo stato democratico integra il principio individualista con quello solidarista, promuovendo diritti sociali per i soggetti bisognosi, come istruzione, sicurezza sociale e diritto al lavoro.
I diritti sociali "costituzionali" sono direttamente applicabili senza intervento legislativo, mentre i "legislativi" richiedono l'intervento del legislatore per essere attuati.
Diritti come istruzione, salute, assistenza e previdenza, remunerazione e riposo, e abitazione sono considerati fondamentali.
La Corte Costituzionale considera i diritti economici comprimibili quando confliggono con il dovere di solidarietà e l'obiettivo di rimozione delle discriminazioni sociali sostanziali.