Concetti Chiave
- Il tertium comparationis è un parametro di riferimento essenziale per validare il confronto tra diversi ordinamenti giuridici.
- Definire un tertium comparationis è cruciale per poter comparare istituti giuridici, come l'inchiesta parlamentare, tra diversi paesi.
- La comparazione giuridica aiuta nella creazione di nuove norme generali attraverso modelli astratti.
- Il diritto comparato arricchisce il diritto positivo senza esserne una parte, confrontando diversi sistemi giuridici.
- Per un confronto efficace, è necessario analizzare gli istituti sia teoricamente che storicamente, utilizzando il metodo comparatistico.
Indice
Il ruolo del tertium comparationis
Il raffronto realizzato dal comparatista è ritenuto valido solo se questi fissa, in funzione delle sue finalità di ricerca, un parametro di riferimento in base al quale esprimere il proprio giudizio. Tale parametro è definito «tertium comparationis» e funge da termine di raffronto fra ciò che viene comparato (comparatum) e ciò che si intende comparare (comparandum).
Applicazione del tertium comparationis
Se, ad esempio, si intende comparare la disciplina dell’inchiesta parlamentare in Italia con quella di altri ordinamenti, prima di procedere è necessario dare una definizione univoca di inchiesta parlamentare (tertium comparationis). Dunque, solo dopo aver scelto un modello astratto di inchiesta da usare come parametro di riferimento, sarà possibile esaminare l’istituto nel parlamento italiano (comparato) per confrontarlo con quello di altri ordinamenti (comparandi).
Servendosi del tertium comparationis, il comparatista può realizzare modelli astratti da applicare a fattispecie concrete: la comparazione, infatti, riveste spesso un ruolo importante nella produzione di nuove norme generali e astratte.
Importanza del diritto comparato
Il diritto comparato, dunque, può implementare il diritto positivo vigente: esso, tuttavia, non ne costituisce una branca ma concerne il raffronto fra ordinamenti positivi diversi. Realizzando tale raffronto, il comparatista ha l’occasione di effettuare una verifica dei dati relativi alla conoscenza degli ordinamenti esaminati. Per raggiungere questo obiettivo, lo studioso è tenuto ad analizzare l’istituto oggetto di confronto sotto due profili:
- dal punto di vista teorico e storico nel sistema comparato;
- applicando il metodo comparatistico per ciò che attiene gli ordinamenti comparandi.
Se, ad esempio, l’oggetto del raffronto è l’istituto della fiducia parlamentare nella Costituzione italiana, il comparatista sarà tenuto ad esaminare la normativa scritta e l’applicazione pratica del suddetto istituto all’interno della Repubblica (metodo storico-costituzionale) per poter confrontare i dati raccolti con le caratteristiche dell’istituto comparando in ordinamenti diversi da quello italiano (metodo storico-comparatistico).
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo del tertium comparationis nel diritto comparato?
- Come si applica il tertium comparationis nella comparazione giuridica?
- Qual è l'importanza del diritto comparato?
Il tertium comparationis funge da parametro di riferimento per esprimere giudizi nel raffronto tra ordinamenti, permettendo al comparatista di confrontare in modo valido il comparatum e il comparandum.
Prima di comparare istituti giuridici di diversi ordinamenti, è necessario definire un modello astratto (tertium comparationis) che serva da parametro di riferimento per esaminare e confrontare le discipline specifiche.
Il diritto comparato consente di verificare e confrontare ordinamenti diversi, contribuendo alla produzione di nuove norme generali e astratte, senza costituire una branca del diritto positivo vigente.