Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • Durante l'invasione napoleonica, l'ateneo bolognese non subì conseguenze immediate, ma tentativi di insurrezione portarono a cambiamenti amministrativi.
  • La gestione dello studio passò dal potere pontificio al dipartimento del Reno, abolendo le cattedre di diritto canonico e teologia e sopprimendo i collegi dei dottori.
  • Nel 1802, fu formalizzata la separazione tra studi scientifici e umanistici e le lezioni si spostarono a palazzo Poggi.
  • Con il ritorno sotto il potere pontificio nel XIX secolo, l'organizzazione pre-napoleonica fu rinnovata e le facoltà furono definite.
  • Nel XX secolo, l'ateneo bolognese crebbe notevolmente, istituendo nuove facoltà come economia e commercio.

Indice

  1. Invasione napoleonica e prime insurrezioni
  2. Ritorno al potere pontificio
  3. Sviluppo post-unificazione

Invasione napoleonica e prime insurrezioni

In seguito all’invasione napoleonica, presso l’ateneo bolognese si verificò un primo tentativo di insurrezione, fallito, ad opera degli studenti Luigi Zamboni e Giovanni di Battista. Dal punto di vista pratico, l’invasione non ebbe alcuna conseguenza diretta sull’ateneo: i rotuli dell’anno accademico 1796-1797 continuarono a presentare regolarmente le cattedre dei docenti e le regole universitarie. All’inizio del XIX secolo, però, la gestione dello studio felsineo passò dal potere pontificio all’amministrazione centrale del dipartimento del Reno. Vennero abolite le cattedre di diritto canonico e di teologia e vennero soppressi i collegi dei dottori. Inizialmente si pensò di sostituire gli atenei di Bologna e Pavia con 24 nuove cattedre: il piano tuttavia non fu attuato e la struttura didattica rimase invariata con l’esclusione dei 12 rettori (i quali non avevano prestato giuramento alla repubblica) e la netta distinzione tra cattedre artistarum (in cui confluirono gli insegnamenti di medicina, filosofia e fisica) e cattedre giuridiche, alle quali fu aggiunto l’insegnamento di diritto costituzionale. Durante il periodo giacobino furono ripristinati i collegi dei dottori e fu imposto agli studenti di concludere l’iter studiorum con un esame di laurea. Nell’ottocento si formalizzò il passaggio della giurisdizione dell’ateneo dal potere municipale su delegazione pontificia al potere politico, con l’intervento dello stesso Napoleone. Nel 1802 fu ufficialmente introdotta la separazione tra gli studi scientifici e quelli umanistici. Le lezioni si spostarono dall’Archiginnasio a palazzo Poggi, già sede della sala marsiliana.

Ritorno al potere pontificio

Durante la prima metà del XIX secolo, tuttavia, l’ateneo passò nuovamente sotto la gestione del potere pontificio e ciò rinnovò l’organizzazione dello studium esistente prima dell’invasione napoleonica. Nel 1824 venne pubblicata la costituzione quod divina sapientia secondo la quale la scienza doveva essere subordinata alla religione. I collegi dei dottori, istituiti in ciascuna delle quattro facoltà ormai definite, medicina, filosofia, fisica e giurisprudenza, riacquistarono la propria efficienza.

Sviluppo post-unificazione

In seguito all’unificazione della penisola, l’ateneo bolognese contava poco più di un centinaio di studenti distribuiti tra le quattro facoltà della città felsinea. Tra questi configuravano peraltro personaggi illustri come il geologo Giovanni Cappellini e il giurista Minghetti. Nella prima metà del XX secolo, però, si assistette a un notevole sviluppo dell’ateneo bolognese e vennero istituite nuove facoltà prima inesistenti, come quella di economia e commercio.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le conseguenze dell'invasione napoleonica sull'ateneo bolognese?
  2. L'invasione napoleonica non ebbe conseguenze dirette immediate sull'ateneo, ma portò a cambiamenti amministrativi e accademici, come il passaggio della gestione dal potere pontificio all'amministrazione centrale del dipartimento del Reno e l'abolizione delle cattedre di diritto canonico e teologia.

  3. Come cambiò la struttura accademica dell'ateneo bolognese durante il periodo napoleonico?
  4. Durante il periodo napoleonico, furono abolite alcune cattedre e introdotta la distinzione tra cattedre artistarum e giuridiche, con l'aggiunta dell'insegnamento di diritto costituzionale. Fu anche imposta la conclusione degli studi con un esame di laurea.

  5. Quali sviluppi si verificarono nell'ateneo bolognese nel XX secolo?
  6. Nella prima metà del XX secolo, l'ateneo bolognese vide un notevole sviluppo con l'istituzione di nuove facoltà, come quella di economia e commercio, ampliando così l'offerta accademica rispetto al passato.

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