Concetti Chiave
- Il sistema militare italiano è nato dal modello piemontese post-unitario del 1861, inizialmente influenzato dal modello prussiano con un esercito di professionisti volontari e leva obbligatoria per i cittadini maschi.
- Nel corso degli anni, la durata del servizio di leva è stata modificata, passando da 4 anni nel 1871 a 2 anni nel 1909, con una riserva che poteva durare fino a 39 anni.
- Durante le guerre mondiali, l'Italia adottò un modello di "nazione armata", integrando la popolazione civile in una struttura militare in tempo di guerra.
- Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la Repubblica Italiana ha reso il servizio militare obbligatorio, introducendo nel 1972 il servizio civile per gli obiettori di coscienza.
- Dal 2001, il servizio di leva obbligatorio è stato abolito, permettendo una carriera militare su base volontaria e aperta anche alle donne.
Sistema militare in Italia
Il sistema militare italiano deriva da quello piemontese esteso a tutta la penisola nel 1861, con l’unità d’Italia. Inizialmente, esso imitava il modello prussiano, per cui si basava su di un esercito di professionisti volontari la cui ferma era piuttosto lunga. Tutti i cittadini maschi erano sottoposti ad un servizio obbligatorio di leva, di durata variabile, stabilita a sorteggio. Dopo tale periodo di addestramento si andava in congedo, ma collocati nella riserva, la cui durata era anch’essa variabile.
Nel 1871 si ebbe la prima riforma: essa portò la durata della ferma di leva a 4 anni, che col tempo fu ridotta, per passare a 2 anni nel 1909. Invece, la riserva fu progressivamente ampliata di durata fino ad arrivare a 39 anni.Durante la Prima Guerra Mondiale, furono impegnati ben 6.000.000 di uomini, nati fa il 1974 e il 1900.
Durante i primo dopoguerra, l’ Italia si orientò verso il sistema di “nazione armata”. Questo significa che in tempo di pace, esisteva un esercito inteso come scuola militare, mentre in tempo di guerra, l’Italia era dotata di una struttura in grado di accogliere tutte le forze della nazione. Il modello di nazione armata, fu ulteriormente rafforzato durante il regime fascista a tal punto da dichiarare, nel 1934, l’identità fra funzione di cittadino e funzione di soldato. Nella seconda guerra mondiale furono impegnati 4.550.000 uomini, nati nel periodo fra il 1901 e il 1923. Dopo la caduta del regime fascista e l’avvento della Repubblica, l’Italia si dotò di una Costituzione repubblicana che stabilisce la difesa della patria come un obbligo del cittadino. Il servizio militare diventa obbligatorio nei limiti e nei modi stabiliti dalla legge.
Nel 1972, è stato introdotto il servizio civile per gli obiettori di coscienza, cioè per coloro che per motivi, morali, politici o religiosi si rifiutavano di impugnare le armi. Inizialmente, il servizio aveva una durata di 8 mesi superiore a quello di leva; successivamente entrambi servizi hanno avuto la stessa durata a seguito di una sentenza della Corte costituzionale. Nel 1996, dopo diverse modifiche, la durata del servizio militare è sceso a 10 mesi ed intorno al 2000, esso è stato aperto, su basi volontarie, anche alle donne.
Col decreto Legislativo 215/2001, il servizio di leva obbligatorio è stato abolito, pur restando la possibilità di scegliere la carriera militare, come possibilità lavorativa anche legata al conseguimento di una laurea.
Domande da interrogazione
- Qual è stata l'evoluzione del servizio militare obbligatorio in Italia dal 1861 al 2001?
- Come è cambiato il ruolo delle donne nel sistema militare italiano?
- Quali sono state le principali riforme del sistema militare italiano durante il regime fascista?
Il servizio militare obbligatorio in Italia è iniziato nel 1861 con l'unità d'Italia, basandosi su un modello prussiano. La durata della ferma di leva è stata ridotta nel tempo, passando da 4 anni nel 1871 a 2 anni nel 1909. Nel 1972 è stato introdotto il servizio civile per gli obiettori di coscienza. Nel 1996, la durata del servizio militare è scesa a 10 mesi e nel 2001 il servizio di leva obbligatorio è stato abolito.
Intorno al 2000, il servizio militare è stato aperto anche alle donne su basi volontarie, permettendo loro di intraprendere una carriera militare, un cambiamento significativo rispetto al passato quando il servizio era riservato solo agli uomini.
Durante il regime fascista, il sistema militare italiano ha adottato il modello di "nazione armata", rafforzando l'identità tra cittadino e soldato. Nel 1934, è stata dichiarata l'identità tra funzione di cittadino e funzione di soldato, consolidando ulteriormente il concetto di nazione armata.