Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • La Costituzione italiana identifica il popolo come la fonte primaria di legittimazione di ogni potere costituito, basando l'organizzazione statale su questo principio.
  • Il corpo elettorale, cioè i cittadini con diritto di voto, ha la capacità di decidere su questioni politiche fondamentali, direttamente o tramite rappresentanti eletti.
  • La sovranità popolare ha segnato un cambiamento rispetto al passato fascista e alla teoria liberale ottocentesca, promuovendo una nuova forma di democrazia.
  • La sovranità popolare non esclude la supremazia dello Stato come entità giuridica, ma lo considera uno strumento della volontà popolare tra altri soggetti.
  • Oltre allo Stato, la volontà popolare si esprime attraverso regioni, enti locali, enti sovranazionali, partiti politici, sindacati e strumenti di democrazia diretta.

Sovranità popolare

La Costituzione italiana sancisce, sin dal suo primo articolo, il principio della sovranità popolare. Una simile affermazione della sovranità popolare va letta, perciò, innanzitutto nel senso che l’ordinamento italiano si fonda sul principio che il popolo costituisce la fonte di legittimazione di ogni potere costituito. L’organizzazione dello Stato e degli altri enti politici deve basarsi su tale criterio di legittimazione. Inoltre, alcuni dei poteri disciplinati dalla Costituzione restano affidati al popolo o, più esattamente, a quella parte del popolo cui l’ordinamento riconosce il diritto di voto: il corpo elettorale. Ad esso è riservata l’effettiva capacità, votando, di decidere in prima persona o tramite rappresentanti eletti sulle questioni politiche di fondo: secondo la formula (sviluppata dal francese Burdeau) della democrazia governante, è il popolo stesso ad assumersi così la responsabilità del proprio destino.

Nel contesto storico dell’Italia che aveva appena superato il fascismo, porre la sovranità del popolo alla base dell’ordinamento costituzionale significava voler sancire nel modo più solenne il rovesciamento dell’impostazione statolatra che si era affermata nel Ventennio. Ma significava anche prendere le distanze dalla teoria liberale ottocentesca che aveva parlato di sovranità nazionale, fondandosi sull’idea che i membri della camera elettiva, per quanto scelti a suffragio ristretto dalla sola borghesia, rappresentassero legittimamente la volontà della Nazione. Il principio della sovranità popolare non vuol dire che lo Stato come persona giuridica non mantenga la sua posizione di supremazia all’interno dell’ordinamento: lo Stato è uno degli strumenti (ma non il solo) della volontà popolare.
Ci sono altri soggetti attraverso i quali il popolo fa valere la sua volontà: quelli dotati di autonomia riconosciuta dalla Costituzione (regioni ed enti locali); gli enti sovranazionali; il libero associarsi in partiti politici e in altre organizzazioni (ad es. i sindacati); e ci sono gli strumenti di partecipazione popolare, cioè gli istituti di democrazia diretta e altri istituti di partecipazione politica (da non confondersi con quella amministrativa.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il principio fondamentale su cui si basa l'ordinamento italiano secondo la Costituzione?
  2. L'ordinamento italiano si basa sul principio della sovranità popolare, dove il popolo è la fonte di legittimazione di ogni potere costituito.

  3. Come si manifesta la sovranità popolare nel contesto politico italiano?
  4. La sovranità popolare si manifesta attraverso il corpo elettorale, che ha il diritto di voto e la capacità di decidere sulle questioni politiche fondamentali, direttamente o tramite rappresentanti eletti.

  5. Qual è il significato storico della sovranità popolare nell'Italia post-fascista?
  6. Nell'Italia post-fascista, la sovranità popolare rappresenta un rovesciamento dell'impostazione statolatra del Ventennio e una presa di distanza dalla teoria liberale ottocentesca della sovranità nazionale.

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