Concetti Chiave
- La legge Treu del 1997 ha legalizzato il lavoro somministrato, superando il divieto della legge del 1960.
- La somministrazione di lavoro avviene tramite un contratto tra un'agenzia e un'impresa, e un contratto tra l'agenzia e il lavoratore.
- Questo istituto permette alle imprese di risparmiare sui costi di ricerca e selezione del personale.
- Le imprese pagano solo le ore di lavoro effettive, con l'agenzia che copre rischi come malattia o infortunio.
- Nonostante i vantaggi, la somministrazione costa di più rispetto al lavoro ordinario per l'impresa.
Indice
Evoluzione della normativa sul lavoro somministrato
Il divieto di interposizione consolidato dalla legge 1369/1960 ha impedito per molto tempo di legalizzare il lavoro somministrato o interinale. Questo limite è stato superato dalla legge Treu del 1997, che per la prima volta ha previsto e disciplinato l’istituto.
La somministrazione di lavoro si realizza in due fasi:
1) l’agenzia somministratrice di lavoro stipula un contratto commerciale a titolo oneroso con un’impresa (detta utilizzatrice) che richiede la fornitura di un certo numero di lavoratori;
2) contestualmente, l’agenzia conclude un contratto di lavoro somministrato con un lavoratore, che in virtù della stipulazione viene inviato «in missione» presso l’impresa utilizzatrice. Si precisa che, in vista della gratuità dell’attività di procacciamento del lavoro, l’agenzia non può esigere o percepire alcun compenso dal lavoratore. Il margine di guadagno deriva esclusivamente dalla stipulazione del contratto con l’impresa utilizzatrice.
In sostanza, quindi, il lavoro somministrato è una forma di appalto di manodopera svolto legalmente e professionalmente, cioè senza lo schermo di un contratto di appalto di opera o servizio: costituisce un’eccezione al divieto di interposizione.
Vantaggi del lavoro somministrato
L’istituto, già sperimentato in molti stati europei, è stato introdotto per via dei vantaggi che comporta:
- l'esistenza di agenzie specializzate nella somministrazione di manodopera consente alle imprese utilizzatrici di risparmiare sui costi di ricerca e selezione del personale;
- in caso di assenza di un lavoratore somministrato, l'agenzia provvede a inviare un sostituto, coprendo così in modo rapido eventuali disfunzioni dei ritmi di produzione;
- le imprese utilizzatrici sono più propense a nuove assunzioni di lavoratori somministrati, poiché sono tenute a pagare le sole ore di effettivo impiego; il rischio inerente a mancati adempimenti delle prestazioni (per malattia, infortunio o maternità) ricade infatti sull’agenzia;
- infine, l’istituto svolge una funzione analoga al periodo di prova. Infatti, se l'impresa utilizzatrice trova il lavoratore di suo gradimento, può assumerlo al termine del periodo di somministrazione.
Svantaggi del lavoro somministrato
Tuttavia, la somministrazione implica anche alcuni svantaggi: per via del margine di guadagno dell’agenzia, essa costa all’impresa più del lavoro ordinario.
Domande da interrogazione
- Qual è stato il cambiamento legislativo che ha permesso la legalizzazione del lavoro somministrato in Italia?
- Quali sono i principali vantaggi per le imprese utilizzatrici nel ricorrere al lavoro somministrato?
- Qual è uno svantaggio del lavoro somministrato per le imprese utilizzatrici?
La legge Treu del 1997 ha superato il divieto di interposizione della legge 1369/1960, permettendo e disciplinando per la prima volta l'istituto del lavoro somministrato.
I vantaggi includono il risparmio sui costi di ricerca e selezione del personale, la possibilità di sostituzione rapida in caso di assenza di un lavoratore, il pagamento solo delle ore effettivamente lavorate e la possibilità di assumere il lavoratore al termine del periodo di somministrazione.
Uno svantaggio è che il lavoro somministrato costa all'impresa più del lavoro ordinario a causa del margine di guadagno dell'agenzia.