Concetti Chiave
- Il sistema maggioritario a un turno facilita la formazione del Governo, ma penalizza le minoranze, ideale per sistemi bipolari.
- Il doppio turno maggioritario è adatto a sistemi con quattro partiti, favorendo alleanze nella seconda votazione.
- Il sistema proporzionale assicura rappresentanza alle minoranze, ma può compromettere l'efficacia e la stabilità del Governo.
- La legge elettorale italiana ha subito numerose modifiche, dal sistema maggioritario del 1948 al Rosatellum del 2017.
- L'attuale Rosatellum combina il 37% dei seggi con il sistema maggioritario a turno unico e il 63% tramite ripartizione proporzionale.
Impatto dei sistemi elettorali
Lo scrutinio elettorale maggioritario a un turno penalizza le minoranze, ma facilita la formazione del Governo. L’equilibrio si mantiene negli ordinamenti bipolari con alternanza dei partiti al governo.
Lo scrutinio maggioritario a doppio turno è particolarmente congeniale a sistemi con quattro partiti a tendenza bipolare, dal momento che agevola le intese in seconda votazione.
Il sistema proporzionale garantisce rappresentanza alle minoranze, ma rende più difficoltosa la formazione del Governo di cui compromette anche efficacia e stabilità.
Evoluzione delle leggi elettorali italiane
In Italia, la legge elettorale ha subito continue modifiche sin dalla sua creazione. Nel 1948 il sistema vigente per l’elezione del senato era quello maggioritario majority. Esso prevedeva la diretta assegnazione dei seggi a chi avesse superato la soglia del 65%. Nel 1993 fu adottato il cosiddetto sistema «Mattarellum», prevalentemente maggioritario. I tre quarti dei seggi venivano assegnati in collegi uninominali con votazione a turno unico secondo principio di plurality; il restante ¼ ripartito con criterio proporzionale).
Nel 2005 si passò al sistema Porcellum, prevalentemente proporzionale con meccanismo del quoziente intero e dei più alti resti, con alte soglie di sbarramento e premio di maggioranza alla lista con più voti.
Nel 2015 si approdò al sistema Italicum, simile al precedente, quindi pseudo-proporzionale. I sistemi Italicum e Porcellum sono stati dichiarati incostituzionali.
Infine, nel 2017 si giunse all’attuale sistema elettorale, il Rosatellum. Esso prevede l’assegnazione del 37% dei seggi con sistema maggioritario a turno unico e del 63% tramite una ripartizione fra coalizioni e liste che abbiano superato lo sbarramento nei collegi plurinominali).