Concetti Chiave
- La norma giuridica è il fondamento di ogni ordinamento, interpretata a partire dalle disposizioni linguistiche.
- Secondo la teoria giuridica, le norme non hanno un significato letterale e la loro interpretazione è spesso influenzata dal giudizio dei giudici.
- La "teoria del puro soggettivismo semantico" propone che il significato di una norma sia una rappresentazione mentale individuale.
- Le norme giuridiche sono caratterizzate da generalità, astrattezza, ipoteticità, imperatività, cogenza e eteronomia.
- Una norma è valida e giusta se rispetta il diritto naturale e i diritti inalienabili degli esseri umani.
Indice
Fondamenti dell'ordinamento giuridico
La pietra miliare di ogni ordinamento giuridico è la norma giuridica. Kelsen, ad esempio, riteneva che il mattone fondamentale dell’ordinamento è la norma fondamentale presupposta; Santi Romano, però, riteneva che l’ordinamento giuridico sia posto in essere da un’organizzazione sociale dalla quale le norme sono generate.
Interpretazione e applicazione delle norme
La norma giuridica è il risultato dell’interpretazione delle disposizioni, attuate sulla base di diversi criteri quali, ad esempio, quello letterale, logico o storico-comparativo. La disposizione, invece, è la mera formulazione linguistica.
L’applicazione interpretativa delle disposizioni, matrice del diritto codificato, attribuisce un grande valore alle norme, le quali denotano ed esplicitano il significato del diritto.
Ruolo dei giudici e separazione dei poteri
I giuristi sostengono che il diritto non sia dotato di un significato letterale; la creazione del diritto, dunque, è prevalentemente affidata al potere dei giudici, i quali la determinano tramite l’emissione di sentenze e giudizi. Tale criterio, tuttavia, entra in contrasto con il principio di separazione dei poteri, secondo cui il giudice deve limitarsi ad applicare il diritto, senza mai poter produrre nuove forme di diritto.
Teoria del puro soggettivismo semantico
Per ovviare al problema è stata avanzata una soluzione secondo la quale il significato dell’enunciato non è altro che una rappresentazione mentale (si pensi, ad esempio, alla frase: è vietato uccidere; il significato della frase corrisponde a una struttura che esiste nella mente di coloro che interpretano tale disposizione), tale criterio, definito «teoria del puro soggettivismo semantico», si fonda sulla concezione di interpretazione autonoma e individuale. Il significato, dunque, è qualcosa che esiste concretamente. Aristotele, infatti, affermava che l’enunciato descrive lo stato delle cose reali.
Caratteristiche delle norme giuridiche
Il concetto di norma giuridica è stato analizzato in relazione ai suoi caratteri differenziali: il positivismo giuridico, in particolare, ha cercato di spiegare quali caratteristiche rendono le norme giuridiche. Le norme sono giuridiche in quanto generali (rivolte a una generalità di persona e dunque mai ad personam), astratte (ripetitivamente applicabili nel corso del tempo), ipotetiche (condizionate), imperative, cogenti ed eteronome (in quanto poste da un soggetto autoritario diverso da coloro nei confronti dei quali sono applicate).
Efficacia e validità delle norme
Una norma, inoltre, è efficace se è osservata e rispettata, valida in quanto preposta e regolamentata non in modo discrezionale ma da un sistema giuridico unitario e completo e giusta, poiché tiene sempre conto alla sfera dei diritti naturali, inviolabili e inalienabili di cui ogni essere umano è titolare. Come diceva San Tommaso, infatti, una norma non conforme al rispetto del diritto naturale non costituisce legge, bensì una corruptio legis: una norma, dunque, è valida se è giusta.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo della norma giuridica secondo Kelsen e Santi Romano?
- Come viene interpretata la norma giuridica?
- Quali sono le caratteristiche delle norme giuridiche secondo il positivismo giuridico?
- Cosa implica la teoria del puro soggettivismo semantico?
Kelsen vede la norma fondamentale presupposta come il mattone dell'ordinamento, mentre Santi Romano ritiene che l'ordinamento sia creato da un'organizzazione sociale che genera le norme.
La norma giuridica è interpretata attraverso criteri come quello letterale, logico o storico-comparativo, e non ha un significato letterale intrinseco, ma è determinata dai giudici tramite sentenze.
Le norme giuridiche sono generali, astratte, ipotetiche, imperative, cogenti ed eteronome, e devono essere osservate, valide e giuste.
Questa teoria suggerisce che il significato di un enunciato è una rappresentazione mentale autonoma e individuale, esistente concretamente nella mente di chi interpreta la disposizione.