Riserva di legge rinforzata prevista dall’articolo 21 costituzionale

Applicazione della riserva di legge

La riserva di legge rinforzata prevista dall’art. 21.3 Cost. si deve applicare ai forum e ai blog? Questi rientrano oppure no nell’ambito di operatività della legge sulla stampa (che prevede, fra l’altro, specifici obblighi, penalmente sanzionati, di registrazione della testata e di controllo sui contenuti gravanti sul direttore responsabile, nonché ipotesi di responsabilità civile a carico dell’editore)? Secondo i giudici di legittimità (cass. pen., sez. un., 17 luglio 2015, n. 31022) la risposta deve essere positiva, quanto meno con riferimento alla stampa on line che presenti le caratteristiche strutturali e finalistiche della stampa tradizionale: il requisito strutturale è soddisfatto qualora vi siano una «testata identificativa» e la «periodicità regolare delle pubblicazioni»; il requisito finalistico è dato dalla «raccolta, commento e analisi critica di notizie legate all’attualità e dirette al pubblico».

Diritti e proprietà intellettuale

Altri diritti vengono posti in discussione: ad esempio, i diritti connessi alla proprietà intellettuale e al diritto d’autore, già messi in crisi dalla dissociazione fra opera e supporto fisico resa possibile dalle tecniche digitali.
Gli strumenti del web, che pure devono essere regolati nel rispetto della libertà del mezzo, rendono particolarmente difficile la costruzione di fattispecie legislative generali e astratte (anche per la velocità dei cambiamenti). La loro disciplina viene così tendenzialmente demandata ad autorità indipendenti e agli organi giudiziari, più vicini per struttura e funzioni ai mutamenti tecnologici in corso nella società dell’informazione.

Bilanciamento tra regolamentazione e libertà

Mentre gli stati sono in difficoltà nel tentativo di bilanciare le esigenze di regolamentazione di questo spazio globale e la tutela delle prerogative individuali esercitate tramite la rete, le situazioni soggettive risultano condizionate dalle licenze d’uso dei fornitori di servizi (si pensi al caso dei social network o al ruolo degli Internet Service Providers) e da alcune grandi organizzazioni che contribuiscono al governo della rete (per esempio, l’Internet Corporation for Assigned Names and Numbers, Icann, ente no-profit di diritto privato che dal 1998 gestisce i nomi di dominio e i protocolli di rete).